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Come curare l’ influenza nei bambini

di Marcella Aliberti

14 Novembre 2018

Autunno e inverno sono le stagioni che si associano all’influenza per eccellenza. Nell’80% dei casi parliamo di forme virali che si esauriscono in pochi giorni e i bambini e gli anziani sono i soggetti più colpiti . Questo succede perché il sistema immunitario dei bambini è ancora immaturo e riprendendo dopo l’estate la frequenza di luoghi promiscui, come asili e scuole, sono maggiormente sottoposti ad uno scambio di virus, che a loro volta passano poi ai genitori, fratellini e nonni.

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Come si cura l’ influenza nei bambini?

 

Quando l’influenza è di carattere virale, vale a dire che sopraggiunge dopo o in concomitanza del classico raffreddore non esistono farmaci specifici da somministrare ai nostri bambini. Solo in caso di innalzamento della temperatura al di di sopra dei 38 C va somministrato l’antipiretico, che serve a far abbassare la temperatura corporea.

 

Diverso è il caso in cui subentrano altri sintomi come tracheiti o bronchiti. In questo caso dato che si tratta di affezioni batteriche è necessario somministrare l’antibiotico, ma nessuna mamma può fare autodiagnosi, perciò solo il medico è in grado di valutare la necessità della terapia antibiotica.

 

Mantenere il bambino idratato resta una priorità a prescindere dal tipo di terapia più adatta da seguire. Anche il riposo si rivela importantissimo per un decorso favorevole e immediato dell’influenza.

 

E nei neonati?

 

I neonati non sono in grado di descrivere i propri sintomi, per questo è molto importante considerare alcuni campanelli d’allarme che possono presentarsi nei nostri bambini.

 

Quando ci troviamo di fronte ad un neonato che mostra sintomi quali irritabilità, pianto e inappetenza è sempre opportuno rivolgerci al nostro pediatra di fiducia.

L’influenza nei neonati può comportare complicazioni più serie come la bronchiolite. Quest’ultima è un’infezione virale, molto spesso causata da un virus che si chiama Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), che determina un restringimento delle vie respiratorie.

 

Quando notiamo quindi che alla scarsa appetenza del nostro piccolino si accompagna una diminuzione delle urine, che potrebbe essere sintomo di una scarsa idratazione, bisogna immediatamente contattare il pediatra che, valutato il caso, potrebbe consigliare di recarsi al più vicino presidio ospedaliero.

 

Quali sono i sintomi dell’ influenza nei bambini?

 

Una guida molto interessante dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma ci dice che:

 

I sintomi sono rappresentati dalla febbre, che può essere elevata (superiore a 38°C) per 3-5 giorni rispondendo poco alla terapia antipiretica, dolori osteo-muscolari, mal di testa oltre al raffreddore e ai sintomi respiratori di alte e basse vie aeree.

È importante consultare il medico in caso di sintomi importanti o che persistono troppo a lungo (oltre i 5 giorni). Si è contagiosi dal momento in cui si contrae il virus e fino a 5-7 giorni dalla scomparsa dei sintomi.

 

Inoltre il nostro Ministero della Salute precisa che:

 

  • nel lattante l’influenza è spesso accompagnata da vomito e diarrea e solo eccezionalmente da febbre;
  • occhi arrossati e congiuntivite sono caratteristici dell’ influenza nei bambini in età prescolare, in caso di febbre elevata;
  • nel bambino di 1-5 anni la sindrome influenzale si associa frequentemente a laringotracheite e bronchite e a febbre elevata.

 

Curare l’ influenza nei bambini è importante, ma come si previene?

 

La spremuta d’arancia contro l’influenza è il classico consiglio della nonna, che tutti ricordiamo. In effetti il succo dell’arancia è ricco di vitamina C, che non serve a curare l’influenza, ma può prevenirla, se preso regolarmente.

 

Più in generale è importante che i nostri bambini facciano una dieta bilanciata ricca di frutta e verdure, utili a mantenere il giusto grado di apporto vitaminico e di idratazione e che servono in inverno a contrastare i virus influenzali.

 

Influenza nei bambini – come si limita il contagio?

 

Purtroppo spesso i bambini a scuola, in particolare al nido, usano la bocca per esplorare e bagnano di saliva i giocattoli, le cui goccioline sono la prima forma di contagio. Bisogna quindi insegnare già da piccolissimi ai nostri bambini a lavare le mani molto spesso. Questa piccola norma di igiene può certamente sfavorire la diffusione del contagio.

 

E per i più piccini?

 

Valgono le regole generali dell’avvicinarsi ad un neonato. Resta fondamentale lavarsi le mani prima di entrare in contatto con il piccolino, non baciarlo ed utilizzare la mascherina nel caso vi siano adulti o bambini in casa ad avere l’influenza.

Come si riconosce la vera influenza: sintomi dei virus para-influenzali e differenze.


Fonte immagini it.123RF con licenza d’uso, per immagine social diritto d’autore: kryzhov / 123RF Archivio Fotografico



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