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Fedez e Chiara: il mare di rose e le critiche del web

In occasione del compleanno di sua moglie, Fedez ha regalato a Chiara una moltitudine di rose, che siano 600 o 1.000 conta poco. Fedez e Chiara hanno pubblicato più immagini di questo mare di rose in cui la loro famiglia si è immersa e, come di consueto, le reazioni che ...

di Federica Federico

17 Maggio 2019

In occasione del compleanno di sua moglie, Fedez ha regalato a Chiara una moltitudine di rose, che siano 600 o 1.000 conta poco. Fedez e Chiara hanno pubblicato più immagini di questo mare di rose in cui la loro famiglia si è immersa e, come di consueto, le reazioni che ne sono conseguite sono state delle più disparate.

 

Le parole spese dal cantante sono bellissime perché evocano una corrispondenza di sentimenti, tutti allocati nella famiglia, che in pochi, purtroppo, ancora riconoscono e tantomeno vivono: amicizia, confidenza, condivisione e infine amore, amore come massima summa di tutto ciò.

Fedez e Chiara, regalo di compleanno

Eppure, malgrado la bellezza di cotonati sentimenti, la moltitudine delle rose di Fedez e Chiara ha oscurato ogni cosa e scatenato polemiche.

 

Io per prima mi domando dove siano finite le rose della Ferragni. Ovviamente, come tutti, so che sono finite nella spazzatura, e allora constato, già tra me e me, quanto inutile sia la mia domanda!

Ma non tutti si sono fermati all’inutilità della domanda in sé perché in molti hanno tradotto le rose in costo, cioè in danaro e quello stesso danaro in spreco. A fronte di questa semplice traduzione in soldoni hanno, poi, evocato il bisogno che si faccia beneficenza, che si conduca una vita meno sopra le righe, meno esposta e più propositiva di valori semplici.

 

E’ vero che quel mare di rose costa forse più di uno stipendio di noi comuni mortali; allo stesso modo, però, è vero che un abito di Kate Middleton o di Meghan Markel, singolarmente preso, può valere quanto la mia utilitaria!

 

E’ vero che in molte delle cose postate da Fedez e Chiara si può leggere il germe dello spreco e lo spettro della commercializzazione del sé, ma è anche vero che è la nostra società a favorire tutto ciò, compreso il costume della rete usata come demolitrice di ogni privacy e buco della serratura, aperto e disponibile, sulle vite degli altri.

 

Le piccole blogger tentano di imitare la Ferrigni promuovendo il vestitino e il pannolino e mostrando il proprio figlio come se fosse un piccolo Leo e molte mamme le seguono;

 

noi stessi pubblichiamo su Facebook e Instagram il regalo costoso che nell’occasione speciale abbiamo ricevuto e, forse, a paragone di stipendio e tenore di vita, anche quel regalo è un lusso e uno spreco equiparabile alle rose di Fedez e Chiara.

Fedez e Chiara le rose

Ma allora perché questi due ci fanno così tanta rabbia? Perchè le rose di Fedez e Chiara meritano tanto astio?

 

Evidentemente la rabbia (che si scatena in relazione alla traduzione in danaro, cioè in bisogno, di un atteggiamento scatenato dai “vip”) è figlia di una “ritorsione contro la società” che però noi stessi alimentiamo.

 

Vedere il lusso è un modo di viverlo e di invidiarlo, raramente noi per primi combattiamo i disvalori che rintracciamo nella vita altrui, ma con grande facilità giudichiamo, giudichiamo sempre!

 

Il delatore che evoca beneficenza e semplicità, quindi, non è detto che sia caritatevole e umile.

 

La società ha bisogno di rifondare le sue strutture valoriali, ma è triste che, piuttosto che soffermarsi sui sentimenti espressi da Fedez, ci si limiti a invidiare le rose e a demonizzarne la spesa. Non intendo dire che il lusso in sè sia giusto, intendo dire, piuttosto, che è parte di una società che in sé sta soffrendo sempre più di impoverimento.

 

Sebbene personaggi esposti come Fedez e Chiara dovrebbero fare più attenzione a non toccare nervi scoperti come il sostentamento, in questo caso il fiume di rose non è diverso da un viaggio in un resort di lusso, se vogliamo è un motore all’economia e insieme un inno all’amore.

 

Piuttosto che criticare giusto per farlo, bisognerebbe contestualizzare e, togliendosi la maschera della serietà, occorrerebbe assumere un comportamento più materialmente critico indirizzando se stessi a non essere come il mare di rose di Fedez e Chiara ma ad essere, piuttosto, come le parole che Fedez ha dedicato a sua moglie.

Ciò che intendo dire è che la rete, la possibilità di contestare violentemente stando seduti dietro uno schermo, induce a giudizi sempre estremizzati, mentre la vita è esattamente come un Tao in cui bene e male coesistono.



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