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Sindrome da idrocuzione: come riconoscere i sintomi e i rischi

di Federica Federico

03 Settembre 2019

Idrocuuzione: cos’è l’ idrocuzione, come può portare alla morte, in che condizioni si verifica e quali sono i sintomi a cui prestare attenzione.

 

La sincope da idrocuzione è diversa dalla congestione: è causata dall’immersione improvvisa (ovvero d’impatto) di un corpo caldo (37\39°) in acqua fredda (18\20°), avviene anche lontano dai pasti.

 

In termini medici la idrocuzione è definita come una sincope da immersione rapida in acqua fredda.

Detta immersione si può realizzare, per esempio, con un tuffo dopo una partita di pallavolo in spiaggia. Essa scatena nel corpo riflessi neurovegetativi che, nei casi più gravi, possono essere la causa di un fatale arresto cardiorespiratorio e, quindi, di un annegamento.

 

La sindrome da idrocuzione colpisce soprattutto i ragazzi perché sono i giovani quelli più abituati a tuffarsi in acqua velocemente e improvvisamente, anche dopo aver svolto attività fisica in modo più o meno intenso.

 

I tuffatori prima di salire su trampolino fanno una doccia, lo avete mai notato? Non si tratta solo di una questione igienica, l’acqua di quelle docce abbassa la temperatura del corpo e minimizza il rischio di idrocuzione che potrebbe discendere da un impatto immediato del corpo caldo con l’acqua assai più fredda.

 

sincope da idrocuzione

Idrocuzione morti – come e perchè la sincope da idrocuzione può uccidere
Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso.

I ragazzi devono sapere cos’è l’ idrocuzione.

 

La prima regola di prevenzione del rischio è la seguente:

è bene non tuffarsi improvvisamente in acqua quando il corpo è stato riscaldato dal sole, soprattutto se al sole è stata compiuta un’attività fisica (partita di pallavolo, racchettoni, calcetto, eccetera). Fare prima una doccia o immergere il corpo gradualmente, bagnandolo parte per pare e senza fretta, aiuta a favorirne l’equilibrio.

 

L’ idrocuzione è una questione di temperature corpo-acqua e di risposte neuro\fisiologiche all’immersione immediata del corpo nell’acqua.

 

Il rischio che si corre è serissimo.

Un corpo esposto al sole, ancor più se fisicamente attivo, raggiunge una temperatura tra i 37 e i 39°C, l’acqua del mare o peggio l’acqua di un lago o fiume difficilmente supera i 18\20°, questo vuol dire che il corpo umano è sempre molto più caldo dell’acqua.

 

Il cervello presiede alla regolazione del corpo (sudorazione, stimolo a bere, sensazione di caldo), ad ogni temperatura il sistema cerebrale trova un suo nuovo equilibrio che si assesta gradatamente con l’aumentare e il diminuire dei gradi corporei.

 

Così come una forte febbre improvvisa, anche un improvviso abbassamento della temperatura provoca uno squilibrio della stimolazione cerebrale. In modo particolare un tuffo improvviso in mare (o comunque in uno specchio d’acqua di 10\11° più freddo del corpo) crea uno shutdown del sistema – il corpo si “blocca” nel momento stesso in cui il soggetto si immerge.

 

Lo shutdown è un arresto improvviso dei sistemi: il cervello, sovrastimolato dal freddo e incapace di rispondere con un riequilibrio del corpo altrettanto immediato, si comporta comporta come un computer che va in arresto di sistema per un difetto di alimentazione (cioè un anomalo afflusso di corrente elettrica).

 

I sintomi dell'idrocuzione sono: dolore addominale, nausea, vomito, capogiri, sudorazione fredda, svenimento.

L’ idrocuzione o colpo d’acqua può provocare annegamento.
Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso.

I sintomi dell’ idrocuzione sono: dolore addominale, nausea, vomito, capogiri, sudorazione fredda, svenimento.

 

L’ idrocuzione determina un deficit respiratorio (il soggetto avverte fame d’aria), disturbi a carico dell’apparato digerente (dal dolore addominale al vomito), mancamenti e rischio di annegamento. L’annegamento è una conseguenza secondaria che dipende dalla manifestazione veloce, e quindi in acqua, del malessere con perdita del controllo del corpo e qualora il soggetto non venga prontamente soccorso.

 

L’ idrocuzione è favorita dalla prossimità con i pasti, pertanto in fase digestiva è più facile che un tuffo in acqua fredda stimoli il pericoloso fenomeno fisiologico.

 

A completezza di informazione va detto che l’ idrocuzione può essere veloce e completamente asintomatica: il soggetto sviene in acqua senza una causa apparente ma dopo essersi tuffato.

 

Come ci si deve comportare in caso di shock da idrocuzione :

 

il soggetto va portato fuori dall’acqua, possibilmente in un luogo ventilato; lo stomaco va asciugato e riscaldato con un scoperta e con leggeri massaggi (anche se, ad onor del vero, la pratica di riscaldare lo stomaco non è pacificamente considerata efficace o fruttuosa); sollevare le gambe e far sorseggiare acqua a temperatura ambiente possono aiutare la ripresa del soggetto. Non esitate a chiamare il 118 in caso di perdita di coscienza, vomito o evidente stato confusionale.

In caso di mancamento in mare è sempre consigliabile una visita medica di controllo.



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