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Marta Vincenzi: sindaco di Genova duramente contestato

di Mamma Simona

07 Novembre 2011

Marta Vincenzi: sindaco di Genova duramente contestatoOggi a Genova è lutto cittadino.

Anche la pioggia si placa per concedere un dignitoso saluto alle 6 vittime, 4 donne e 2 bambine, del disastro che ha colpito la città ligure.
Sono 6 croci indelebili scritte anche nella coscienza di Marta Vincenzi, sindaco di Genova e prima garante della sicurezza della città, che ha sottoscritto con i suoi cittadini un patto di rappresentanza che la delega ad amministrare la città ed operare per il suo bene.
Mentre la procura indaga per disastro e omicidio colposo plurimo, le strade pullulano di 10mila volontari, organizzati tramite web, su Facebook, per radunarsi e dare sostegno alla popolazione colpita. Armati di badili e stivali di gomma, ripuliscono la città dal fango e dalla melma che ha devastato ogni cosa: negozi, appartamenti, scuole, uffici, abitazioni, nulla è stato risparmiato.Marta Vincenzi: sindaco di Genova duramente contestato
…già, i volontari sono gli angeli di questa tragedia, che arrivano per risollevare chi con l’alluvione ha perso tutto, che aiutano a recuperare il possibile….ma nessuno può ripulire la coscienza di chi ha permesso tutto questo, di chi era al vertice e ha peccato di superficialità, non ha preso le giuste precauzioni che potessero evitare la tragedia, di chi ha esposto la sua città a un disastro che ha portato alla morte di 6 innocenti.

Una delle prime ipotesi sulla causa della tragedia pare, dai rilievi aerei, un “tappo idraulico“che ha funzionato da diga alla violenza del torrente in piena.

“Errare è umano”….forse non la pensano proprio così i parenti delle vittime, ma che “perseverare sia diabolico” siamo d’accordo tutti.
Il sindaco, garante della sicurezza dei cittadini, non si è dimostrato all’altezza dei propri doveri, dovrebbe sorgere spontanea una scelta: le Marta Vincenzi: sindaco di Genova duramente contestatodimissioni, come chiedono i cittadini della città ferita, con un grido silenzioso e composto di chi si rimbocca le maniche e cerca di recuperare ciò che può di quanto realizzato in una vita di sacrificio e spazzato via non dalla furia delle acque, ma dall’incompetenza dell’amministrazione.
«Lasciare la città in queste condizioni sarebbe vergognoso» (fonte: http://www.martavincenzi.it) risponde il sindaco Vincenzi a chi le chiede di dimettersi.
Forse caro sindaco, più vergognoso ancora è ricoprire un ruolo senza esserne all’altezza, come i fatti hanno dimostrato.
«Col senno di poi avrei fatto chiudere l’intera città, e d’ora in avanti con una allerta 2 scatta la chiusura di tutto» (fonte: http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=113442)col senno di poi tutti, anche i bambini, sono in grado di prendere le giuste decisioni. Ciò che fa la differenza tra il rappresentare e l’essere rappresentati sono le competenze e le capacità, chi non le ha, è giusto che si dedichi ad altro nella vita.
Probabilmente ciò che rende “antipatica” la figura del sindaco non è solo l’incapacità dimostrata, ma l’ostinazione nel difendere il proprio operato, la non ammissione di colpe palesi ma anzi la ricerca di discolpa per togliersi di dosso la responsabilità politica e morale di quanto è accaduto.
Il valore di un sindaco, l’adeguatezza al proprio ruolo si dimostra anche prendendosi le colpe del proprio mal-operato; non attribuendo colpa alle vittime parlando di danno “auto-prodotto” o nascondendosi dietro la compiacenza di compagni di partito pronti nella difesa.
“Tante persone si sono messe in pericolo da sole” (fonte:http://www.blitzquotidiano.it/articolo-del-giorno/marta-vincenzi-inadeguata-francesco-merlo-1009163/) afferma il sindaco.
Cioè? Forse quelle donne, quelle madri, quelle bimbe hanno cercato il suicidio? Chi doveva proteggerle? Chi doveva disporre la chiusura delle scuole, senza arrivare alla decisione della preside di una scuola materna che ha fatto salire i propri alunni sul tetto della scuola per metterli in salvo? La colpa non è degli innocenti che sono vittime, non causa della propria morte.
Continua il sindaco “…se avessimo chiuse le scuole avrebbero accompagnato i bimbi dai nonni che sono stonati e li avrebbero trascinati in posti pericolosi” (fonte: http://www.repubblica.it/politica/2011/11/07/news/sindaco_vincenzi_lei_inadeguata-24564960/)…a volte è meglio star zitti e lasciare qualche dubbio, piuttosto che aprire bocca e confessare la propria limitazione!

I genovesi sono arrabbiati, con capibile manifestazione accorata, chiedono le dimissioni del sindaco.

Marta Vincenzi: sindaco di Genova duramente contestatoLa Sig.ra Costa, madre di Serena, 19 anni, morta mentre andava prendere il fratellino a scuola, simboleggia la rabbia dei cittadini: «Le dovevano chiudere quelle maledette scuole»!
La Protezione Civile dal canto suo aveva allertato l’amministrazione comunale, che ha la facoltà di decidere circa le misure cautelari da predisporre.
Il vicesindaco, Paolo Pissarello ammette: “…Le misure prese dal comune non sono state sufficienti” (fonte: http://www.corriere.it/cronache/11_novembre_06/bersani-vincenzi-no-capro-espiatorio_1f2d2a0c-087e-11e1-8af3-7422a022c6dd.shtml) questa affermazione ha molto più valore di tanta demagogia usata per la difesa delle proprie azioni….
Un sindaco non scappa dalla folla giustamente inferocita gridando “non abbiamo colpa” quando la devastazione dilaga. La rabbia dei cittadini va affrontata, il dolore condiviso e la passione di chi soffre, ascoltata.


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