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Crisi di coppia dopo il parto

di Federica Federico

14 Febbraio 2022

Quando nasce un bambino nascono anche una mamma e un papà, la coppia da diade (universo composto da due elementi) diventa triade (universo composto da tre elementi) e il bambino rappresenta il nuovo elemento “fragile”: dipende dai genitori, manca completamente di ogni autonomia, ha tanti bisogni nuovi che manifesta a suo modo e che, agli occhi degli adulti, possono apparire difficili da decodificare. Un figlio è, quindi, potenzialmente destabilizzante, impone alla coppia di (ri)costruire se stessa intorno alla genitorilità. È per questo che le crisi di coppia dopo il parto non sono rare.

 

Senza paura di sbagliare potremmo dire che liti, dissapori e crisi di coppia dopo il parto sono quasi fisiologiche complici gli ormoni, la deprivazione del sonno, i consigli non richiesti e i nuovi equilibri in costruzione. Ciò vale per il primo figlio come per i successivi. Le crisi di coppia dopo il parto diventano un pericolo solo quando i sintomi delle lesioni emotive vengono trascurati o, peggio, negati. Con questo intendiamo dire che una crisi di adattamento è un fatto comune che va affrontato con amore, esattamente come tutte le condizioni emotive che accompagnano la nascita del bambino. 

 

Crisi di coppia dopo il parto

Crisi di coppia dopo il parto, come sopravvivere alla nascita di un figlio restando coppia. Diritto d’autore:
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Crisi di coppia dopo il parto: non solo il bebè ha bisogno di cure

Dopo la nascita il neonato non è il solo a necessitare di attenzioni e considerazione, anche mamma e papà hanno bisogno di sentirsi curati e al sicuro. È anche vero e rilevante che durante i nove mesi dell’attesa nessuno racconta le “verità grigie della nascita di un figlio”: le notti stancanti, i pannolini continuamente sporchi, i rigurgiti, la fatica dell’allattamento, le poppate lunghe, quasi infinite, o quelle troppo brevi, le coliche e la tempesta ormonale. L’atteggiamento comune ai più è quello di presentare la gravidanza in  una cornice idilliaca, ciò determina la costruzione mentale di un bambino immaginario ideale e lontano dalla realtà. 

Quasi nessuna coppia si prepara al cambiamento prima che il cambiamento stesso avvenga: la nascita del bambino è già un avvenuto cambiamento.

Mamma e papà, per prevenire le crisi di coppia dopo il parto, dovrebbero raccontarsi l’un l’altro nella prospettiva di divenire genitori: dovrebbero parlare del bambino immaginario, ovvero il bimbo che loro immaginano, per come potrebbe essere e per come vorrebbero che fosse.

 

Troppo spesso ogni genitore tiene per sé le proprie aspettative sul suo bambino e in cuor proprio costruisce un’ idea del figlio e del rapporto con lui che non è reale, oltre a non essere condivisa con l’altro. È questa stessa costruzione ipotetica a creare nella mente dei genitori delle aspettative che possono essere tradite dalla realtà e che possono ingenerare anche frustrazione:

  • i papà possono sentirsi esclusi perché immaginavano di fare cose col bambino che nella realtà non sono  realizzabili, anche perché il piccolo è fisiologicamente molto vicino alla mamma;
  • le mamme possono sentirsi inadeguate perché immaginavano di gestire un bambino buono (o meglio un “bambolotto ideale”) mentre la realtà restituisce loro un bebè che non dorme, rigurgita, vuole stare solo in braccio, eccetera.

 

Crisi di coppia dopo il parto, come aiutare mamma e papà

Super mom: ogni donna è la mamma migliore del mondo per la sua famiglia e per i suoi figli!
Diritto d’autore:
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Immaginare insieme o comunque recuperare le proprie aspettative e riportarle alla realtà aiuta la coppia a diventare squadra, avvicina all’altro, permette la comprensione intima dei desideri e delle speranze del partner. In sintesi è un primo passo verso l’armonia di coppia: il papà che si sente escluso, per esempio, può essere più coinvolto nelle cure  del bebè, la mamma che si sente inadeguata può essere aiutata a razionalizzare le sue paure e a osservare se stessa attraverso gli occhi grati del compagno e del figlio.

Nessuna mamma ha super poteri, ma ogni mamma è la migliore del mondo, l’eroina della sua famiglia! 

Per prepararsi al cambiamento della nascita del bebè, la coppia deve ammettere a se stessa che i bisogni del bambino diventeranno centrali: durante la gravidanza, se fisiologica e condotta senza problemi di salute, la coppia dovrebbe dedicare ampi spazi a se stessa costruendo una catena di ricordi ed emozioni tali da fortificare il rapporto, nella consapevolezza che i primi mesi col bambino saranno faticosi.

 

La mamma non è più importante del papà

Per prevenire le crisi di coppia dopo il parto si dovrebbe partire da due  presupposti (entrambi spesso negati dalla nostra cultura): 

  • mamma e papà sono ugualmente importanti per il bambino;
  • la relazione col neonato non è sempre gratificante.

Il papà ha diritto a una co-centralità nella vita del figlio; la mamma ha diritto a vedersi riconosciuta la sua diversa sensibilità: il corpo della donna vive una metamorfosi fisica e su di lei si abbatte una tempesta ormonale, senza considerare che è preda di molte emozioni nuove, tante psico-sensoriali, fatte di dolore, odori, sensazioni, impressioni e diverse percezioni della realtà. 

 

Qualsiasi relazione con un neonato vive momenti di profonda crisi e sconforto, ciò avviene:

  • quando il bambino proprio non vuole dormire mentre il corpo del genitore chiede insistentemente di riposare;
  • quando il bambino piange inconsolabile e la mamma e il papà non sanno come calmarlo;
  • quando il seno fa male a ogni poppata o quando il bebè sembra essere seno-dipendente;
  • quando il genitore sente il bisogno di una doccia e non c’è nessuno che culli il piccolo o in ogni altra situazione in cui i bisogni del bimbo differiscono tanto da quelli dell’adulto sino a entrare in conflitto.

Ciò considerato, un antidoto contro le crisi di coppia dopo il parto è verbalizzare ogni sensazione di esclusione, di inadeguatezza o qualunque emozione diversamente dolorosa.

 

Crisi di coppia dopo il parto: gli errori più comuni in cui non cadere

Sono sintomi spia di un problema di coppia la:

  • Mancanza di ascolto reciproco e dialogo;
  • Trascuratezza personale e di coppia;
  • Perdita di intimità;
  • Chiusura;
  • Censura dell’altro;
  • Umiliazione dell’altro;
  • Manifestazioni di rabbia, distanza, fastidio.

 

Nessuna tempesta familiare arriva a ciel sereno, i sintomi sopraelencati possono conseguire a un evento specifico e destabilizzante, la nascita del bambino lo è.  Le conseguenze più tangibili e immediate sono:

  • Litigi frequenti e per ragioni futili;
  • Uso di toni accusatori in un clima di reciproca opposizione in cui nessuna parte della coppia cede mai all’altra o ne riconosce le ragioni;
  • Tendenza a sminuire l’altro;
  • Tendenza a offendere o ad aggredire verbalmente;
  • Tendenza a colpevolizzare l’altro;
  • Tendenza ad allearsi con nonne, sorelle e amiche contro il partner.

 

Abbiate cura di osservare voi stessi nella nuova veste di genitori e di partner, senza, possibilmente scindere questi ruoli. E, soprattutto, abbiate cura, di fare auto-critica: nessuno è perfetto, nessuno può fare tutto da solo e, soprattutto, nessuno può avere sempre ragione. Per guarire i graffi prima che divengano ferite fermatevi, concedetevi il tempo di chiedere scusa e incontratevi nell’abbraccio e nella comprensione, perdonatevi e scegliete insieme. 

 

Crisi di coppia dopo il parto, per evitarla serve spazio

Crisi di coppia dopo il parto, per evitarla serve spazio personale e di coppia.Diritto d’autore:
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Per evitare le crisi di coppia dopo il parto serve spazio: spazio di coppia e personale

Frasi ricorrenti e comuni come: “Ritieniti fortunata; goditi i figli finché sono piccoli; dedicati con tutta te stessa loro” non aiutano le mamme! Alla donna andrebbe riconosciuto, sin da subito, il diritto a uno spazio personale di recupero del proprio equilibrio e della propria femminilità. Non siamo solo mamme, restiamo donne con i nostri bisogni più profondi, veri, fragili e, qualche volta confusi; alla mamma che nasce, attraverso una difficile metamorfosi fisica e emotiva, sopravvive il bisogno di essere amata dal compagno, di sentirsi piacevole e appagata fisicamente, di inseguire i suoi sogni e realizzare le sue ambizioni. 

 

A mamma e papà occorre spazio: uno spazio come coppia e uno come persone

  • Prendetevi un piccolo spazio quotidiano tutto per voi, anche pochi minuti per una doccia, un caffè con un’amica o la lettura di una pagina di un libro;
  • Ritagliatevi uno spazio di coppia anche se mensile o settimanale, che sia un film da soli, una cena al ristorante, una Spa di coppia.

 

 

I parenti possono essere la causa di profonde crisi di coppia dopo il parto, ma anche durante la gravidanza: come gestirli

Dopo la nascita è innegabile che mamma e papà possano avere bisogno di aiuto. Qualche volta sono soli, lontani dalle famiglie e questo aiuto proprio non c’è, ma quando, invece, è possibile non va sciupato! 

  • Siate chiare nel chiedere ciò di cui sentite il bisogno;
  • Non cedete sulla vostra linea organizzativa: sono la mamma e il papà a decidere la routine del bambino, gli altri devono adeguarsi ad essa;
  • Rifiutate con gentilezza i consigli non richiesti: “Grazie per il consiglio, per ora mi trovo bene a mio modo. Sarò io a chiederti un parere se dovessi aver bisogno di un confronto!
  • Se qualcuno fa qualcosa per voi ringraziate, sorridete e costruite confini precisi ma non conflittuali: “Grazie per avermi portato la spesa è tutto molto buono, te ne sono grata. Mario di solito la fa dopo il lavoro, ha il supermercato sulla strada. La prossima volta verresti a tenere il bambino, mi aiuterebbe molto, potrei fare una doccia e riposare un pochino!

 

Crescere un bambino è sì una questione di dedizione, ma è anche un gioco di delicati equilibri: nel villaggio sociale e familiare di cui siete parte il bambino è un elemento attraente, tutti vogliono contribuire alla sua nascita e crescita. Individuare equilibri positivi è essenziale sin dal primo momento. Per farlo considerate i bisogni di tutti:

  • Mamma e papà non vanno invasi;
  • Aiuto vuol dire risposa ai bisogni dei genitori, considerandoli entrambi importanti (la mamma non è più importante del papà);
  • A nonni e zie amorevoli vanando dati input di comportamento perché non sconfinino nella privatezza della famiglia e non ne intralcino i nuovi equilibri.

 

Per quanto possa essere difficile guardate alla nascita del bambino nella prospettiva della sua crescita ricordando che essa va condivisa nel nucleo della famiglia in cui mamma, papà, fratelli, nonni e zii coesistono e devono vivere pacificamente.

 

Non solo Mamma La nascita di un bambino non ci toglie identità femminile e non fa di noi qualcosa di diverso da ciò che siamo: donne e non solo mamme #nonsolomamme

Non solo Mamma!
La nascita di un bambino non ci toglie identità
femminile e non fa di noi qualcosa di diverso da ciò che siamo: donne e non solo mamme. #nonsolomamme
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