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Bimba di 18 mesi morta a Milano

Bimba di 18 mesi morta a Milano: ritrovata cadavere nella culletta, lasciata sola in casa per una settimana mentre la mamma era dal compagno.

di Federica Federico

22 Luglio 2022

Bimba di 18 mesi morta a Milano

Bimba di 18 mesi morta a Milano, il dramma di un abbandono e la tragedia di una morte solitaria – Diana era venuta alla luce il 29 Gennaio del 2021, un anno e mezzo fa, da Alessia P. e da un papà sconosciuto che, a detta della mamma, non ha mai saputo né del concepimento né della nascita della bambina. Diana era un bimba di 18 mesi, la cronaca ci impone di parlarne al passato perché all’alba di mercoledì il suo corpo è stato trovato abbandonato in una culletta da campo accanto ad un biberon e, stando a quanto riporta la stampa, accanto anche ad una boccetta di  benzodiazepine (utilizzate comunemente come ansiolitici) rinvenuta, peraltro, vuota per metà.

 

Bimba di 18 mesi morta a milano, le cause del decesso

Il motivo del decesso è chiaro: la bambina di 18 mesi, lasciata a casa da sola dalla mamma, è morta di stenti. Ebbene sì, Diana, piccolissima, in nessun modo in grado di gestire se stessa da sola, è morta in una culletta da campo e in una casa vuota dove era rimasta abbandonata, sporca, denutrita e assetata per molti giorni.

 

Chi  è la mamma della bimba di 18 mesi morta a Milano

Alessia P. È una mamma di 37 anni, viveva con la piccola Diana in zona Ponte Lambro a Milano; aveva avuto un marito dal quale si era separata già da tre anni, l’uomo vive nello stesso stabile in cui è accaduta la tragedia, nell’appartamento accanto all’abitazione della ex mogli e di Diana; in quella casa, per qualche tempo, ha vissuto anche la nonna materna che aveva supportato Alessia nella cura della piccola Diana, ma adesso mamma e bimba erano sole.

 

A quanto pare, seguendo i racconti della stampa nazionale, mamma Alessia si era resa conto di aspettare la sua bambina solo al 7°mese di gestazione. Una gravidanza imprevista e una gestazione inconsapevole, che probabilmente ha accorciato i tempi per prendere confidenza con l’attesa della sua bambina, non sono, però, motivi sufficienti a fondare l’imprudenza di lasciare una bimba piccolissima incustodita e sola in un appartamento cittadino.

 

Questo ha fatto Alessia: uscendo di per andare a trovare il compagno, in provincia di Bergamo,  ha lasciato Diana da sola chiudendo la porta di casa alle sue spalle: questo accadeva lo scorso giovedì. E per una settimana intera quella porta è rimasta serrata. Pur essendo tornata a Milano, Alessia non è mai passata da casa sua, non ha mai aperto l’uscio per controllare in che condizioni fosse la bambina: una settimana in culla, una settimana con lo stesso biberon, uno soltanto, con gli stessi indumenti, con lo stesso pannolino e nella calura estiva. 

 

Mercoledì, rientrando a casa, mamma Alessia ha ritrovato un cadavere, una figlia morta di stenti e solitudine.  

 

Bimba di 18 mesi morta a Milano, lo scenario della tragedia

Il frigorifero completamente vuoto, le stanze in disordine, in quella casa e in quell’abbandono Diana è rimasta sola per sei giorni, ed è morta di stenti. 

 

Sapevo che poteva morire“, avrebbe detto la madre dinnanzi alle forze dell’ordine al momento del rinvenimento del cadavere. A quanto pare ad allertare il 118 sarebbe stat una vicina di casa chiamata in causa dalla stessa mamma quando, al rientro dopo la lunga assenza, ha constatato la morte della piccola.

 

La mamma delle bimba di 18 mesi morta a Milano è accusata di omicidio volontario

Non ha ucciso Diana in un raptus, ma ne ha provocato la morte come logica conseguenza dell’abbandono ed ora è in stato di fermoa San Vittore con l’accusa, pesantissima, di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi.

 

Stando alle ricostruzioni giornalistiche, la mamma aveva già lasciato Diana da sola in passato, questa volta è stato il tempo a fare la differenza e certamente ha concorso la calura estiva: a quanto pare,  la bimba era rimasta sola in almeno altre due occasioni, la mamma avrebbe già trascorso dei finesettimana fuori casa lasciando la sua bambina senza nessuno e nelle medesime condizioni in cui il suo corpo è stato rinvenuto privo di vita mercoledì, ovvero nella culletta e con un biberon. 

 

Nessuno sapeva di come la piccola era stata lasciata? È questa la domanda che attanaglia l’osservatore esterno, inoltre, per chiunque conosca un po’ i bambini resta difficile non chiedersi quanto abbia potuto piangere questa bimba, quanto si sia potuta disperare.  Affidandoci, ancora una volta alle ricostruzioni della stampa, apprendiamo che mamma Alessia aveva programmato di stare via per più giorni, e all’attuale compagno aveva raccontato tutt’altro che la verità dicendogli, inaffi, di aver affidato la bambina a sua sorella che l’aveva portata al mare. 

 

Il contesto suggerisce l’esigenza di un approfondimento che vada oltre i fatti, e, non a caso, sono in corso verifiche su eventuali difficoltà psicologiche della donna. Intanto, però, un altro fiore, ancora bocciolo, è stato strappato a questa terra.



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