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Sephora Kids: skin care bambine 8-12 anni, i pericoli

Sephora Kids, è il fenomeno delle bambine tra gli 8 e i 10 anni che fanno skincare multistep come le beauty influencer: i rischi per la pelle e la crescita.

di Federica Federico

12 Aprile 2024

Sephora Kids - foto crediti @Canva

Il fenomeno Sephora Kids coinvolge prevalentemente bambine in età prepuberale (tra gli 8 e i 13 anni) impegnate in skincare multistep ispirate alla cura della pelle come promossa dalle beauty influencer sui canali social, Instagram e TikTok. 

 

Le bambine prendono d’assalto i negozi dei più celebri marchi di cosmesi (in particolare Sephora, da qui il nome del fenomeno) e acquistano i prodotti a cui si appassionano guardando video, storie e reel. I suddetti prodotti nascono per la cura di una pelle adulta, ciò pur godendo di packagings dai colori pastello, lucenti e attrattivi, magici agli occhi delle bimbe.

 

Cosa rischiano le bimbe che seguono il fenomeno Sephora Kids

La skincare routine, accompagnata dai video che la immortalano e prima ancora da quelli che immortalano gli acquisti, espone le bambine a dei rischi. 

 

Le Sephora Kids corrono il rischio di assumere atteggiamenti fortemente adultizzati, senza contare che la condivisione social amplifica il pericolo di una precoce sessualizzazione forzata. Dall’altro canto espongono la pelle a rischi che hanno a che fare con la salute: rush cutanei, allergie, reazioni avverse a prodotti che di fatto non sono pensati per una cute giovane e potrebbero addirittura danneggiarla.

 

Le bambine imitano le beauty influencer

Le bimbe guardano i video virali e a loro modo giocano a fare l’influencer. Se vi state domandando come siamo arrivati a questo punto, sappiate che ha a che fare con l’imitazione e imitare viene naturale ai bimbi.

 

I processi imitativi hanno sempre avuto un peso importante nella crescita dei bimbi, nello sviluppo dei loro interessi nonché della loro personalità. Un tempo il bacino di possibili influenze era fisicamente prossimo al bambino che, infatti, imitava i familiari, nella pre-adolescenza gli amici, i cugini eccetera. 

Oggi questa prossimità si è perduta nelle diramazioni della rete,  il cattivo esempio alberga nei video condivisi sui social e sta a portata di clic con una difficoltà di valutazione e controllo assai maggiore rispetto all’era analogica.

 

Considerata l’immaturità del pensiero critico dei bambini, lo stesso accesso alla rete in età precoce è un pericolo. Senza allontanarci troppo dal cuore del problema, cerchiamo di fare chiarezza su un punto cruciale: certamente il social può far inciampare il bambino nel cattivo esempio, ma in un caso come questo non tutto è casuale.  Dietro la promozione dei prodotti beauty, vi è molto di commerciale ed economico, ci basti riflettere sull’ampiezza del mercato cosmetico e sulle ambizioni che nutre in fatto di estensione. 

 

Economia e immagine dei bambini sui social

I dati provenienti da Statista (portale specializzato nella raccolta di dati statistici) sono chiari e inequivocabili: “si prevede che il mercato della cura della pelle per neonati e bambini registrerà un tasso di crescita annuo di circa il 7,71% fino a raggiungere nel 2028 un volume di mercato di 380 milioni di dollari (299 milioni di sterline) in tutto il mondo”.

 

Questo vuol dire che le Sephora Kids concorrono ad alimentare un mercato ambizioso di crescita e il fenomeno è tanto più allarmante quando le bambine sono figlie di mamme – influencer perché, nel caso di specie, il “gioco imitativo” della bimba genera audience e, direttamente o indirettamente, alimenta il guadagno e la notorietà di un profilo commerciale.

 

Sono moltissimi i profili commerciali in veste family narrative col coinvolgimento dei minori e con uno sfruttamento economico più o meno significativo.

 

La pelle delle bambine e la loro crescita, come evitare danni

Le creme da grandi, quando spalmate sul viso delle bambine con costanza e in sedute di pulizia e cura multistep, assoggettano la pelle immatura delle piccole a componenti inadatte, parliamo di creme vitaminiche, con vitamina A o C, retinoidi, eccetera. Questo può scatenare conseguenze differenti che vanno dalle irritazioni ai banali rush cutanei, dalle allergie sino alle dermatiti.

 

Non è un caso che i volumi di ricerca in internet su chiavi come dermatite atopiaca e  cheratosi pilare (pelle del corpo da ruvida) siano esponenzialmente aumentati.

 

Chi sono le bambine del Sephora Kids

Le preadolescenti di oggi provengono emotivamente dalla pandemia, è questo un dato di base che non dovremmo mai dimenticare: dopo l’epidemia, la generazione di bambini isolati si è sforzata di “recuperare il tempo perduto” e questo bisogno di recupero si è spesso tradotto in una accelerazione. 

 

Tuttavia la loro infanzia non è un buco in pancia che si può riempire alimentandone la parte adulta senza che quella bambina abbia mai raggiunto maturazione. Emotivamente  il “consumo bulimico di prodotti di bellezza”, il voler perseguire un’immagine stereotipata della donna e la tendenza a forzare l’esposizione delle bambine in rete significa permettere loro di assumere atteggiamenti non in linea con lo sviluppo fisico e intellettivo raggiunto tra gli 8 e i 13 anni. Inoltre rappresenta un vero e proprio tradimento della fanciulla che alberga in ogni bambina.

 

Com’è realmente la pelle di una bambina e perché preoccuparsi del fenomeno Sephora Kids

La pelle è suddivisa in 3 strati: epidermide, derma e ipoderma che procedono dall’interno verso l’esterno.

La consistenza di questi strati cambia con l’età, dalla nascita fino a 6 anni di vita la pelle è molto sottile e ha meno pigmenti all’interno; il film idrolitico e il mantello acido protettivo (la naturale protezione della pelle) è ancora immaturo perchè le ghiandole sebacee e sudoripare non sono attive sotto i 6 anni.

Dopo una lenta maturazione, l’attività delle ghiandole sebacee e sudoripare matura solo a partire dai 12 anni, spinta dai cambiamenti ormonali. Questo significa che se si usano prodotti inadeguati alla fascia d’età, come avviane se una bimba di 8 anni usa una crema per adulti, il rischio conseguente è quello di alterare il fisiologico stato cutaneo.

 
 

Cosa fare: consigli per i genitori

Come genitori dovremmo monitorare l’esposizione dei bambini ai pericoli della rete, in primis rispettare la loro immagine e tutelare lo sviluppo della loro infanzia lontano da una esposizione mediatica a cui non sono pronti.

Basta foto di bambini sui social network

Qual è il problema dell’esposizione dei bambini in rete?

Lo sharenting, ovvero la condivisione continua di immagini dei propri figli sui social network, equivale a disegnare un ritratto identitario che, nostro malgrado, si tratteggia con pennarelli indelebili nelle vie della rete. 

 

Tuttavia sono le grandi aziende cosmetologiche le responsabili di una buona informazione a riguardo dei loro prodotti, spetterebbe loro di investire nella formazione del cliente e sarebbe auspicabile un divieto di vendita delle creme ai minori di una certa età (scrivendo sui packaging dei prodotti quali sono vietati ai minori e precisando l’età minima nella destinazione d’uso).

 

In Svezia la più nota catena di farmacie del paese, Apotek Hjärtat, ha vietato la vendita dei cosmetici anti-age ai minori di 15 anni. Per acquistarli gli adolescenti devono presentare il consenso dei genitori e un certificato medico.

@montessorianamente.mamma #stitch con @Garza Crew #sephorakids i pericoli dell’esposizione in rete dei bambini e di fenomeni a rischio adultizzazione #educazionedigitale #educazionedigitalegenitori ♬ suono originale – Federica Federico


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