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Coppie omosessuali e figli: storie di vita, tra diritti e amore

di Dott. Giuliano Gaglione

19 Gennaio 2012

va lentamente affievolendosi la linea di demarcazione tra “normalità” e “trasgressioneIn una società in cui si va lentamente affievolendosi la linea di demarcazione tra “normalità” e “trasgressione”, se la parola d’ordine è “serenità”, le etichette lasciano ampio spazio ad ogni stile di vita che possa garantire equilibrio e benessere.

La storia che intendo raccontare è quella di Thomas Beatie, un uomo residente nell’Oregon, negli Stati Uniti, il quale, nato donna, poco più che ventenne ha effettuato un intervento di mastectomia ed è stato sottoposto ad iniezioni di testosterone pur non rimuovendo gli organi genitali femminili.

La compagna di Thomas, Nancy, a causa di un’endometriosi è rimasta sterile ma il desiderio dei due di diventare genitori era talmente forte che Thomas, pur avendo un corpo da uomo ha deciso di mettere al mondo non una, bensì tre creature.

Sebbene medici e parenti non fossero completamente concordi con la scelta della coppia, essi, assolutamente convinti di mettere a frutto questo desiderio, sono ricorsi ad un ‘inseminazione di tipo domestico tramite l’acquisto di liquido seminale in una banca del seme; in realtà precedentemente i due già avevano effettuata un’inseminazione e Thomas ebbe una gravidanza extrauterina di due gemelli i quali non sopravvissero al periodo di gestazione.

Attualmente i due sono sposati e sono genitori di tre bambini, conducono una vita da vera famiglia, la quale, nonostante possa essere fonte di scetticismo da parte di qualcuno, ha puntato sul benessere individuale e sull’amore che pervade i loro animi per poter trascorrere le proprie giornate imbevuti di serenità ed equilibrio conquistati giorno dopo giorno.

Medesima gioia è accaduta a casa Moore, dove il “mammo” Scott ha dato alla luce nel marzo del 2010 al piccolo Miles conceva lentamente affievolendosi la linea di demarcazione tra “normalità” e “trasgressionepito grazie all’aiuto del seme di un amico.

Scott Moore dichiara di non aver accettato il suo corpo femminile sin dall’eta di 11 anni e a 16 ha iniziato ad assumere ormoni maschili fino a quando non ha deciso di sottoporsi ad un intervento di riduzione del seno.

I coniugi Moore alla domanda sulla possibilità di rischio di discriminazione del figlio a causa di due genitori non proprio tradizionali rispondono che ciò potrebbe accadere ma tale problema può essere assolutamente affrontato.

Thomas e Scott ci insegnano che dietro un velo di apparenze dallo spessore variabile a seconda delle culture, delle società e delle etnìe si celano dei desideri, i quali, se non vengono almeno espressi apertamente, possono essere causa di malessere, dolore, senso di insoddisfazione.

I due “mammi” hanno deciso di ascoltare le loro pulsioni, i loro istinti e tutto ciò che alberga e che ha affondato le radici nelle loro anime al fine di poter produrre i frutti tanto bramati, anteponendo alle etichette e agli stereotipi sociali i propri desideri.

Di certo, in uno sfondo sociale in cui gli strascichi di una famiglia nucleare spesso emanano una forte eco, la lotta all’affermaziva lentamente affievolendosi la linea di demarcazione tra “normalità” e “trasgressioneone della propria libertà non è un cammino a tutt’oggi semplice.

Tuttavia, io sono dell’idea che per garantire un mondo che giri nel senso giusto, sia necessario in primis permettere al binomio mente /cuore, in relazione con la realtà, di raggiungere un equilibrio sano. Questa è una sfida, anzi la sfida per eccellenza che la vita giorno dopo giorno sottopone ad ogni essere umano e giacchè spesso ci si ritrova al cospetto di problemi difficili da affrontare che spesso sfuggono dal nostro controllo, nel momento in cui si mettano in atto dei comportamenti di cui non siamo soltanto soggetti, ma anche responsabili, sarebbe opportuno prima ascoltarsi, poi ascoltare ed infine trarre le conclusioni quanto più congrue possibile a ciò che si desidera realmente.



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