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Chiude la più vecchia centrale nucleare del mondo

di Maria Corbisiero

02 Marzo 2012

nucleareNucleare: Chiude la più vecchia centrale nucleare del mondo mentre si monitora ancora l’incidente nucleare di Fukushima

Mentre in Inghilterra, il 29 febbraio scorso, alle ore 11 del mattino (ora locale), viene spento per sempre l’ultimo reattore della più vecchia centrale nucleare ancora funzionante, in Giappone, per l’esattezza a Fukushima, vengono resi noti sia gli studi sismici effettuati dopo l’ultima tragica scossa verificatasi quasi un anno fa, che un rapporto indipendente sul disastro dell’ 11 marzo 2011.

È il suono di una sirena che dà l’ultimo saluto alla centrale nucleare, classe 1967, situata nella cittadina di Oldbury-on-Severn, distante 20 chilometri da Bristol, in Gran Bretagna. L’ obsoleta struttura verrà sostituita, nel 2025, da un’altra centrale, di costruzione tedesca, collocata a qualche centinaio di metri di distanza. La nuova centrale è stata studiata per avere una potenza di ben 6 volte superiore a quella precedente.

Dall’altra parte del mondo, invece, in Giappone, si continua a monitorare costantemente l’alto livello sismico, in costante crescita, causata dal terremoto di quasi un anno fa, responsabile di aver riattivato una faglia nella zona delle centrali. È quanto emerso da uno studio pubblicato su Solid Earth e che riguarda più di 6mila scosse.

nucleareMa non sono solo i terremoti a preoccupare il Giappone.

Infatti, secondo l’ Istituto francese di protezione radiologica e sicurezza nucleare (Irsn), i livelli di radioattività risultano, seppur non allarmanti, comunque preoccupanti e da tenere sotto costante controllo.

Inoltre si è aperto un nuovo dibattito sull’incidente, e relative responsabilità, verificatosi proprio alla centrale di Fukushima, gravemente lesionata dal terremoto prima e dallo tsunami poi.

Un rapporto, consistente in 400 pagine, in cui sono racchiuse più di 300 interviste tra gli “addetti ai lavori”, e diffuso da Rjif (Rebuild Japan Initiative Foundation), descrive di come la Tepco, società elettrica che gestiva la centrale, era intenzionata a non intervenire sull’emergenza, costrettaci poi dall’allora ministro, Naoto Kan, anch’egli fortemente criticato per non aver saputo gestire al meglio la situazione.



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