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Nonni: rapporto genitore figlio come cambia quando nasce un nipote

di Federica Federico

16 Agosto 2010

<< Da quando siete madri il rapporto con i vostri genitori è migliorato, peggiorato o rimasto invariato? >>

Siamo in “ferie” o per meglio dire abbiamo portato i bimbi al mare. E questa precisazione non è casuale perché in effetti i genitori non fanno altro che portare i figli in vacanza, mentre i pupi si divertono per mamma e papà il lavoro continua ed in una certa misura aumenta.
Dalla nascita del nostro primogenito abbiamo scelto di trascorrere l’estate in questa piccolissima casa, arroccati su una collina che precipita verso il mare; una location suggestiva e fresca, ma soprattutto vicina ai nonni.
Infatti, con la mia famiglia, da oramai 30 anni, è qui che viviamo le estati!
Sono arrivata in questo posto da piccolissima, come oggi da piccolissimi ci sono arrivati i miei figli e quelli degli amici che con me tra i viali di questo villaggio sono cresciuti e pian piano stanno tornando con i loro piccoli eredi. Molte amiche delle estati d’infanzia espongono belle pance, altre hanno dei meravigliosi bambini.
Tutte noi amiamo il posto, ma anche le case dei nonni o vicine ai nonni, perché è innegabile che con i pupi si cerchi sempre una mano.

Ieri sera mio marito ed io cenavamo sul terrazzino, era tardi; come sempre la nostra cena segue i bagnetti post mare, le pappe dei bimbi, la loro passeggiata nel parco e, ovviamente, la loro ninna.
La nonna dell’appartamento di fronte cullava tra le braccia il suo cucciolo di pochi mesi.
Mi sono incantata dinnanzi alla tenerezza di questa nonna con il suo piccolo. Quel bimbo è figlio di una mia compagna d’infanzia, quella nonna amorevole la conosco praticamente da sempre, ma solo adesso ne ho colto la profonda dolcezza, nell’abbraccio con il nipote esprimeva la soddisfazione della vita e una serena felicità.
Questo villaggio è un micromondo, negli ultimi anni molti di quelli della mia generazione sono divenuti genitori. Per cui ci rincontriamo e scopriamo di star vivendo ancora una volta un simile percorso, in questo momento siamo calati nella più straordinaria e coinvolgente esperieza della nostra esistenza: la genitorialità. Contemporaneamente tutti gli “anziani della tribù” sono diventati nonni. I nostri genitori corrono dietro i pupi, giocano in acqua e tirano calci ai palloni, spingono carrozzine, accompagnano in lunghe passeggiate alle terme e preparano pappine.

Il legame genitore figlio quando quest’ultimo a sua volta genera, divenendo padre o madre, non può che modificarsi. Nella community di Vita da Mamma si discute sui delicati risvolti di questo rapporto, Nady ha posto una interessante domanda alle nostre forummiste: << Da quando siete madri il rapporto con i vostri genitori è migliorato, peggiorato o rimasto invariato?>>.

La mia esperienza ed il confronto con le mie amiche d’infanzia, che oggi sono mamme, mi suggeriscono una considerazione: il rapporto tra i genitori, divenuti nonni, ed i loro figli, oramai neomamme e neopapà, resta sano e migliora solo nella misura in cui tutti rispettano i loro ruoli naturali.
I genitori decidono, scelgono, stabiliscono ed educano, i nonni, pur aiutando, fanno i nonni, quindi giocano, viziano, coccolano e concedono.

Ciuzzi, una nostra mamma, scrive nel forum: << Io penso che i nonni dovrebbero (poter) fare solo i nonni… cioè viziare i loro nipotini come meglio credono. Educare spetta ai genitori, non a loro. Adoravo i miei nonni, con i quali sono cresciuta, perchè erano il mio spazio di libertà, il luogo delle mie fantasie, mi sentivo amata senza che loro mi chiedessero nulla in cambio.
Quando, però, ai nonni, per necessità, si fa anche assumere il ruolo di educatori allora le cose cambiano […] bisognerebbe concordare una uguale linea di condotta.
Però quanto sarebbe bello poter far sì che il rapporto fra nonni e nipoti fosse senza regole!
>>

Ebbene si, un rapporto felice con i nonni ha bisogno di spensieratezza!
Ma i genitori sono tenuti a lasciare carta bianca ai nonni nel rapporto e nella gestione dei nipoti?
Per quanto sia giusto garantire ai nonni una certa serenità di azione e una buona dose di libertà, è innegabile che i genitori concedono spazio più facilmente quando si vedono riconosciuto l’esclusivo ruolo genitoriale. Intendo dire che il rapporto di cui parla Nady non potrà essere sereno se il nonno non riconosce a suo figlio, oramai diventato genitore, l’indiscutibile capacità di gestire il proprio ruolo emancipandolo dall’originario stato di figlio. In pratica nessuno di noi vuole o accetta di buon grado che altri pretendano di insegnarci come crescere i figli. Il mestiere di genitore non si apprende attraverso lezioni forzose e perle di saggezza gratuitamente disseminate, mamme e papà si diventa vivendo il rapporto con il bimbo praticamente e quotidianamente, sbagliando, piangendo e sorridendo con i figli e con il compagno.

Un nonno DOC è quello che ha fiducia nel figlio, che segue la line a educativa che lui ha stabilita e scelta, che consiglia se gli viene domandato ed “esegue” se gli viene richiesto. Che conosce il valore della parola ma non trascura quello del silenzio.
Ecco cosa racconta littleangel:
<< Viviamo con mia madre, per cui funge anche da genitore dato che passa più tempo con lei che con me!!
Mamma non è una nonna che vizia, anzi….
quello che mi da fastidio è che urla troppo, e se comincio io a rimproverare ci si mette anche lei (e zitta un attimo!!!)
Per il resto è una donna d’oro!
>>

A lungo mi sono interrogata su una cosa: i nonni che si pregiano di aiutare i figli ed i nipoti in che modo devono farlo?
Questa domanda l’ho insistentemente posta a me stessa più e più volte. Per parte mia ritengo che il nonno che decida di sostenere il figlio lo faccia in uno spirito di ampia condivisione familiare, dove i nipoti sono la sua stessa continuità. In questo senso occuparsi dei piccoli per alleggerire i figli deve essere un faticoso piacere.
Ma, nel rispetto dei ruoli e degli equilibri della famiglia, chi aiuta un genitore deve farlo nel modo in cui l’aiuto è domandato e non come vuole o quando vuole. Un nonno non deve giudicare, imporre o determinare l’indirizzo di una vita familiare in cui non ha più un ruolo propulsore, deve, invece, accettare di inserirsi negli equilibri dettati dai figli, giovani motori delle loro famiglie.

La nostra amica Pan scrive: <<mia madre ha sempre lavorato lasciandomi con la nonna ke mi costringeva a pulire casa dalla mattina alla sera. non mi hanno mai incoraggiato x qualcosa, anzi c’era sempre qualcuno migliore di me. anke oggi x loro sono una pessima madre. mio padre racconta in giro ke i miei figli stanno meglio a casa loro xkè li sono liberi, senza costrizioni, senza rimproveri e senza regole. con mia madre ho rotto ogni fiducia quando, alla prima gravidanza, disse ke dovevo licenziarmi e stare a casa col bambino. io le risposi ke ci avrei pensato ma ke lei doveva capirmi se avrei tenuto il lavoro, alkè disse:”ma io avevo una carriera tu NO” >>
In genere un nonno che entra nel merito di una decisione di vita del figlio si comporta ancora da genitore, è un nonno che non accetta il suo ruolo e non riconosce al figlio la propria autonomia e libertà. In questo senso più difficilmente si instaurerà un legame di fiducia e complicità perché il figlio non si sente parte di un paritetico rapporto tra adulti.
Molti nonni commettono l’errore di pensare ai rapporti con i figli come a qualche cosa di statico che loro stessi hanno creato negli anni ed ora possiedono e sempre avranno immutato, i legami d’affetto sono beni dinamici che cambiano, variano e si modificano con l’avvicendarsi delle situazioni. In questo senso noi tutti siamo costretti a curare costantemente i rapporti con i nostri cari, accettando anche che con il cambiare delle condizioni di vita mutino gli equilibri ed i ruoli.

Partecipa anche tu alle nostre discussioni sui nonni:
https://www.vitadamamma.com/forum/viewtopic.php?f=27&t=313&sid=eaaf63a1930db316e0c9f234703b9739

https://www.vitadamamma.com/forum/viewtopic.php?f=27&t=94&sid=eaaf63a1930db316e0c9f234703b9739

Grazie a Nady per avere stimolato questo articolo ed a tutte per la partecipazione alle interessanti discussioni.



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