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Domenica di Pasqua: risurrezione del Signore e rinascita dell’uomo

di Dott. Giuliano Gaglione

08 Aprile 2012

colomba pasquaAl tema della Risurrezione di Cristo è connesso quello della Rinascita, di un nuovo inizio segnato da un perpetuo dinamismo che indirizza l’uomo verso una continua speranza per il futuro, in cui il pensiero e l’azione fungono da collanti di un’esistenza umana fondata sul cambiamento, sul divenire.

Una colomba bianca, pura, che vola in alto, libera, senza alcun ostacolo, è il simbolo tangibile di come un individuo, se ci crede e se ha volontà, può diventare padrone di se stesso e della sua realtà riuscendo a divenire il garante assoluto della propria evoluzione naturale.

Il contesto può essere un alleato per eccellenza per garantire una Pasqua all’insegna della realizzazione, dell’amore, in cui l’uomo stringe le redini della sua vita senza lasciarsi trasportare da essa passivamente.

rinascita pasquaSe la difficoltà a gestire la propria vita si traduce in disagio e sofferenza, si potrebbe rimediare o trovando una posizione comoda in questa sensazione di scomodità, nell’attesa di una svolta, oppure si può ricercare in sé stessi o in relazioni significative determinate risorse utili per poter rischiare di sperimentare e di sperimentarsi.

Se per gli Ebrei la Pasqua equivale alla liberazione dalla schiavitù egiziana e se per i Cristiani in questo giorno si celebra la Risurrezione di Cristo, si possono fondere questi due messaggi in quattro lettere facili da pronunciare, ma difficili da spiegare: PACE.

La pace può essere considerata come punto di arrivo, come traguardo appena raggiunto, come meta conquistata attimo dopo attimo; tuttavia la vita è un ciclo, ogni arrivo diviene epilogo di un percorso, ma contemporaneamente si trasforma in un incipit verso una strada in cui impelagarsi e attraverso cui lo sguardo all’indietro si traduce in un sicuro alleato per affrontare le giornate.

uomo e mondo la comunicazioneQuando rifletto su quanto l’uomo sia cambiato nella storia dei tempi, mi vien da ripescare antiche lezioni scolastiche; in particolare, se in passato per sopravvivere egli doveva adattarsi alla realtà offerta dal suo ecosistema, oggi è lui stesso il padrone della sua realtà; se prima sopravvivevano solo le giraffe dal collo più lungo,oggi il solo e unico artefice della realizzazione individuale e relazionale è l’uomo stesso.

Tuttavia, sin dalle origini della storia l’uomo ha posseduto da sempre una caratteristica che gli ha permesso di assumere un’assoluta rilevanza nel contesto in cui vive, ovvero la comunicazione, un elemento considerato come fulcro attorno cui ruota l’intera evoluzione umana.

Paul Watzlawitck, nel primo assioma della comunicazione afferma che è “impossibile non comunicare” e tale asserzione consolida la teoria secondo cui la comunicazione diventa componente vitale, considerando io personalmente la vita come un dono, un’opportunità in cui deve essere sempre presente, un “giardino in cui si coltivano speranze”.

Come il corpo ha bisogno di ossigeno così la mente ha bisogno di relazionarsi con una realtà e tale binomio permette agli individui di evolvere respirando un’atmosfera che “sa” di esperienza, comunicazione umanadi conoscenza e di nuovo, di vita.

Attimo dopo attimo ogni essere umano evolve trovandosi al cospetto di un mondo che gli presenta spesso ostacoli non sempre semplici da affrontare, pertanto il giardino di speranze e l’esperienza potrebbero fungere da fedeli compagni per fronteggiare ogni avversità e uscirne ancora più temprati e dunque cambiati, in meglio.

Miei cari lettori, se volete una prova tangibile di quanto sia affascinante l’idea di cambiamento, questo è proprio il periodo adatto per spalancare le finestre e lasciarvi trasportare dalla meraviglia di un fiore che sboccia.



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