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Terremoto: il soccorso veterinario agli animali

di Mamma Simona

01 Giugno 2012

Associazioni e volontari prestano soccorso agli animali colpiti nelle zone del terremoto.

Isotta” sta arrivando nelle zone terremotate.

Isotta è un mezzo di soccorso veterinario per le gravi emergenze dell’ENPA, Ente nazionale Protezione Animali.

Il terremoto oltre a distruggere abitazioni, fabbriche, negozi, aziende, causando ferimento e morte tra la popolazione, colpisce anche gli animali, domestici e non, che si trovano feriti, senza più riparo, acqua, cibo e cure mediche.

Mentre continua la primaria catena di soccorsi per i civili, si affiancano i primi interventi per il recupero di animali che necessitano operazioni di pronto soccorso.

Il Servizio Nazionale Guardie Zoofile Enpa è già attivo dalle prime ore del sisma, la sezione di Bologna ha messo in campo le proprie forze grazie anche alla disponibilità di professionisti pubblici e privati che stanno aiutando i proprietari di animali domestici a gestire gli amici pets, provvedendo anche alla distribuzione gratuita di cibo per animali, donato con generosità da Royal Canin.

Cibo, medicine, sostegno, rifugio queste le prime necessità da soddisfare.

Per coloro che dormono in macchina, perché le case non sono agibili, per stare vicino alle proprie abitazioni e aziende (ricordiamo il fenomeno dello sciacallaggio che si configura come tragedia nella tragedia), diventa difficile la gestione di un animale domestico; si rende dunque necessario un ricovero per l’accudimento.

Non va inoltre sottovalutato l’aspetto psicologico: l’equilibrio di chi vive la calamità naturale con tutto ciò che questo porta, è facilmente destabilizzato a causa dello shock, della paura, della sensazione di perdita di ciò che si è costruito in una vita. In quest’ottica l’affetto e l’amore incondizionato dell’amico a quattro zampe è di sostegno, aiuta a superare il dolore.

L’Enpa, incaricata dalla Protezione Civile, ha portato a suo tempo il proprio sostegno agli animali e coordinato le attività in Abruzzo. L’esperienza ha fatto sì che venisse subito pensata una task force di aiuti concreti. Fra i primi step ci sarà il recupero di cucce e trasportini per l’approntamento di rifugi mobili.

Nel modenese il centro faunistico “Il Pettirosso” si sta adoperando per il recupero e salvataggio di animali, in particolare di quelli selvatici. Rapaci, barbagianni, civette e parte della fauna protetta, abituata a nidificare nelle costruzioni rurali, viene continuamente messa in salvo. Non solo, i volontari del Pettirosso, hanno aiutato un allevatore a mettere in sicurezza 250 bufale, traendole in salvo da una stalla inagibile, approntando un recinto esterno.

Per la solidarietà e l’aiuto non ci sono limiti.

E non poteva mancare un pensiero di riconoscenza nei confronti degli amici a 4 zampe impegnati nella ricerca di recupero di persone disperse che lavorano con impegno e determinazione, mettendo a rischio anche la loro vita per salvare quella di un uomo.



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