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Bambine e trucco: in aumento le dermatiti

di Mamma Licia

27 Settembre 2012

“Come giocattoli in vetrina”: è il tema del VI Congresso Nazionale FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatrici) che apre oggi i battenti, a Genova, e che concluderà i suoi lavori sabato, 29 settembre.

Un congresso dedicato non solo a tematiche scientifiche, ma anche a problematiche sociali. E si parlerà dei bambini, degli adolescenti e di quanto e come sia cambiato il loro mondo.

Secondo Giuseppe Mele, presidente della Fimp, «oggi i bambini sono considerati sempre più come giocattoli in vetrina, una spettacolarizzazione e un accessorio dei desideri dei genitori». «Qualcosa è accaduto al loro mondo, qualcosa ha infranto i confini dell’età infantile, distorcendone la loro immagine».

E a farne le spese sono proprio loro, i nostri bambini, sempre più adulti e sempre meno bambini. A cominciare da stili di vita sbagliati che hanno profonde conseguenze sulla loro salute.

Quasi il 17% dei casi di dermatite nelle bambine, già dai 7-8 anni, è causato dall’uso di cosmetici inadatti a quella età, dai rossetti ai trucchi ai profumi “da adulti” che le mamme permettono loro di mettere. Sotto accusa anche i tatuaggi temporanei, quelli all’henné (black-henné) che contengono sostanze chimiche, tra cui la parafenilendiamina (PPD), la cui dannosità per la pelle è troppo spesso sottovalutata.

«In una società dell’apparire – ha sottolineato Mele – i bambini diventano ‘accessori viventi’: così la mamma che desidera abiti firmati e costosi, non potendo acquistarne per sé, li compera per i figli, che diventano una sorta di ‘proiezione’ dei propri desideri, dei ‘mini-me’».

Ed i pediatri avvertono: «I minori stanno diventando nuovi oggetti del marketing: se prima i messaggi pubblicitari si rivolgevano solo indirettamente ai piccoli, facendo leva sulle madri, ora invece i bambini diventano ‘mercato diretto’».



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