Il 12 ottobre sciopererà la scuola.
L’astensione dal lavoro per l’intera giornata, indetta dalla FLC CGIL nazionale, riguarderà anche la scuola non statale e la formazione professionale e coinvolgerà i docenti, il personale ATA ed i dirigenti.
Quali sono i motivi della protesta?
I tagli ai finanziamenti. Sotto accusa la spending review, che sottrae alla scuola quasi 200 milioni di euro.
Le retribuzioni. Si chiede il rinnovamento del contratto, fermo dal 2009; la restituzione gli scatti di anzianità; un adeguamento delle retribuzioni, tra le più basse d’Europa.
L’edilizia scolastica. Si chiede un piano nazionale straordinario
L’assenza di investimenti per le nuove tecnologie e per i laboratori, necessari e urgenti per mettere la didattica e il lavoro nelle scuole al passo coi tempi.
Il Concorsone, “inutile e costoso” in un momento come questo.
La nuova legge sulle pensioni. Si chiede che venga cambiata perché blocca il rinnovamento di personale nella scuola e non tiene conto delle sue specificità.
Le immissioni in ruolo, che non coprono tutti i posti vacanti, con la conseguenza che il precariato non diminuisce.
“Lo sciopero – ha spiegato FLC CGIL – sarà accompagnato da presidi e cortei che percorreranno le strade di tutto il Paese. Alle manifestazioni si uniranno studenti e genitori, associazioni, per chiedere più dignità per il lavoro, più investimenti, un cambio di rotta nelle politiche per l’istruzione”.