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Sarah Scazzi processo: Michele Misseri non parla in tribunale

di Maria Corbisiero

30 Ottobre 2012

Sarah Scazzi processoIeri si è conclusa la 24° udienza del processo per la morte della giovane Sarah Scazzi, la 14enne scomparsa ad Avetrana il 26 agosto 2010.

C’era molta attesa per questa udienza in quanto, in veste di imputato, era stato chiamato a deporre in aula Michele Misseri, zio della vittima che fino ad ora si è auto-accusato dell’omicidio, unica eccezione quando, a tre mesi dalla scomparsa, indicò la propria figlia Sabrina Misseri, come unica esecutrice del delitto.

Contrariamente a quanto si pensava e sperava, Misseri si è avvalso della facoltà di non rispondere dopo che, per ben due anni, ha raccontato la sua versione dei fatti, spesse volte risultata alquanto mutevole, a chiunque, rilasciando interviste e offrendosi per ospitate tv.

Un’attesa di un giorno vanificata da chi ha preferito non parlare dinanzi ad una corte.

L’udienza di ieri si è aperta con la richiesta dell’avvocato Franco Coppi, legale di Sabrina Misseri che, assieme alla madre Cosima Serrano, è accusata di aver commesso l’omicidio della piccola Sarah, di dichiarare inutilizzabili le parti dell’incidente probatorio realizzato il 19 novembre 2010 e nel quale il contadino di Avetrana indicata la figlia Sabrina come esecutrice del delitto.

Sarah Scazzi processo Secondo Coppi il gip non avrebbe debitamente informato il teste sulle conseguenze future causate dalla sua deposizione, ossia avrebbe assunto ben due ruoli al processo: quello di testimone ed imputato.

Il pm Pietro Argentino, dopo aver ascoltato la richiesta avanzata dalla difesa, ha poi chiesto alla Corte di rifiutarla dichiarandola “manifestamente infondata”, in quanto la deposizione è legittima.

Dopo circa 5 ore e mezza di camera di consiglio, la Corte di Assise di Taranto ha rigettato la richiesta dell’avvocato Coppi dichiarandola come richiesto dal pm Argentino.

Non cala comunque l’attesa e l’attenzione su questo processo: oggi infatti saranno chiamate a deporre le due imputate, Cosima Serrano e Sabrina Misseri.



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