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Immacolata Concezione 8 dicembre, tradizione dell’Albero di Natale

di Mamma Alessandra

08 Dicembre 2012

immacolata albero

Natale si avvicina e in tutte le case corre l’obbligo di iniziare i preparativi per le festività e addobbare le stanze.

Allora si comincia, bambini, facciamo l’albero e il presepe!!

Ed ecco che come in tutte le primarie che si rispettino sorge il primo interrogativo: albero o presepe?

A casa mia, per par condicio, la tradizione viene rispettata doppiamente: dai nonni napoletani i bambini si improvvisano costruttori edili e preparano il presepe, mentre in casa ci si sbizzarrisce con l’abete.

Probabilmente però se oggi davvero si dovesse eleggere uno dei due simboli, forse vincerebbe l’albero.

Ma chi sa da dove nasce la tradizione di fare l’albero il giorno dell’Immacolata?

Ho scoperto per esempio che nel milanese l’albero di Natale viene preparato a Sant’Ambrogio, patrono della città, il 7 dicembre. Altrove, in Puglia, si comincia il 6 dicembre per San Nicola, a New York, al Rockefeller Centre, centro nevralgico della metropoli, l’albero viene messo il primo di dicembre , mentre nelle case americane lo si addobba proprio la notte della vigilia di Natale, il 24.

Ma anche su questo fronte, se si dovesse scegliere una data simbolica, la tradizione prevalente è quella dell’Immacolata.

Innanzitutto c’è da dire che l’8 dicembre la Chiesa festeggia l’Immacolata Concezione, un dogma cattolico che non tratta, come comunemente si crede, del concepimento di Gesù da parte dello Spirito Santo (anche perché, anche senza Vita da Mamma, è ormai risaputo che dal concepimento alla nascita corrono un po’ più che 17 giorni!). Sancisce invece chela Vergine Maria è stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.

Ma il motivo per cui questo giorno è riservato alla preparazione dell’albero, onestamente non sono stata capace di scoprirlo. Con tutti i “la tradizione vuole” e “la tradizione dice”, in tutta la rete non c’è traccia del perché!

Evidentemente anche questo è un dogma, soprattutto per i più piccoli: l’8 si fa l’albero e basta!

Le leggende dell’Albero hanno origini lontane, e ne esistono di svariate.

Una che mi ha colpito narra di un uomo, che la notte della vigilia di Natale di moltissimi anni fa, tornando a casa, fu colpito dal meraviglioso spettacolo dato dalle stelle che brillavano attraverso i rami di un abete.
Tornato a casa, non riuscendo a spiegare alla moglie quanto avesse visto, abbatté un piccolo abete, lo portò a casa, lo illuminò con tante candeline accese e lo posò sul tavolo.
Le candeline assomigliavano alle stelle che aveva visto brillare tra i rami dell’abete.
Altri videro l’albero con le candeline accese e da quel momento si diffuse l’usanza dell’ albero di Natale.

Il primo albero di Natale sembra che sia nato a Tallinn, in Estonia nel 1441, quando fu eretto un grande abete nella piazza del Municipio, attorno al quale giovani scapoli, uomini e donne, ballavano insieme alla ricerca dell’anima gemella. Tradizione poi ripresa dalla Germania del XVI secolo. Fra i primi riferimenti storici alla tradizione, una cronaca di Brema del 1570, secondo cui un albero veniva decorato con mele, noci, datteri e fiori di carta.

Anche la città di Riga è fra quelle che si proclamano sedi del primo albero di Natale della storia (vi si trova una targa scritta in otto lingue, secondo cui il “primo albero di capodanno” fu addobbato nella città nel 1510).

Insomma sembra che la paternità sia contesa da più parti, ma come ho detto prima, il dogma è di fare l’albero e basta.

Che sia vero o di plastica, piccolo o maestoso, ogni casa ha un albero fatto a proprio gusto. Anche perché a Natale ogni oggetto può diventare albero: si possono addobbare semplicemente dei ramoscelli, o appendere festoni e palline alle pareti o alle finestre, si può decorare di luci un albero del giardino…

Si può cedere alla tentazione minimal di ricreare la sagoma di abete con le lucine su una parete o addobbare l’appendiabiti.

Se si sceglie di restare sul classico si può comunque optare per varie soluzioni: ecco allora un albero pieno di palline colorate. O prediligere il monocromo e addobbare tutto solo con decorazioni rosse, o bianche, o blu. Si può variare il soggetto, e pensare ad un albero tutto angioletti e puttini, o riempirlo di palline di varie dimensioni.

C’è poi il filone eco-bio, e allora ecco alcuni consigli per un albero solidale: si può creare un albero con delle bottiglie di vetro riciclate, o addobbarlo con delle lampadine esauste colorate con dei colori per il vetro. Si possono creare delle palline con i tappi di sughero, con carta da giornale o con la carta delle uova della Pasqua passata, addirittura con dei vecchi CD o con dei rotoli di carta igienica (ovviamente ritagliati e “ri-generati” a foggia di angioletto!).

Se si vogliono coinvolgere i bambini anche qui c’è l’imbarazzo della scelta: si può pensare ad un albero goloso con solo addobbi di cioccolata. Si può chiedere ai piccoli di appendere i biscotti all’albero con del nastro colorato, si possono inventare fiocchi di neve con la pasta ricoperta di neve spray. Si può usare la frutta secca o le fette di agrumi essiccate; si possono colorare le conchiglie che sono ancora nei secchielli del mare; ci si può divertire coi più grandicelli a realizzare origami di carta da appendere, e coi più piccoli si possono appendere proprio i loro disegni a tema natalizio.

O ancora, ricordo di aver visto una volta un albero di natale, fatto da due bimbi, addobbato dei loro peluches!!

 



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