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Tempo per le famiglie: iniziative comunali per i bambini

di Mamma Simona

14 Novembre 2010

Il “Tempo per le famiglie” è un’iniziativa, promossa da alcuni comuni (io parlerò della mia esperienza milanese) rivolta alle famiglie che abbiano uno o più figli di età compresa tra 0 e 3 anni e che non frequentino altre comunità quali asili nido o scuole materne.

Si tratta di uno spazio-gioco messo a disposizione dal comune; quello che frequento con mia figlia si trova in un comprensorio scolastico in cui è presente asilo nido, scuola materna e nelle vicinanze scuola elementare con cui viene condivisa l’area all’aperto, il grande giardino è dotato di attrezzature ludiche (scivoli e simili) e perfino di un orto coltivato dai bambini.

E’ richiesta oltre la frequentazione del bambino la presenza di un genitore, nonno o baby-sitter. Il servizio, infatti, non è solo concepito per favorire l’interazione e la socializzazione tra i bambini tramite il gioco, ma prevede un confronto e uno scambio di esperienze tra adulti che si occupano dei piccoli.

L’iscrizione, a fronte del pagamento di una quota annuale accessibile (a Milano si aggira sulle 50 euro) ha validità per l’intero anno e segue il calendario scolastico.

Dopo un iniziale periodo di conoscenza, i bambini vengono divisi per classi a seconda dell’età: piccoli, medi e grandi. A ciascun gruppo sono assegnati dei giorni di frequentazione, solitamente due mattine e un pomeriggio a settimana. Questo per permettere una maggiore gestione delle educatrici del gruppo cui proporranno giochi ed attività consone all’età.

Il bambino si sente sicuro all’interno di spazi protetti, ideati a misura per lui e che stimolano l’attività ludica e cognitiva, forte anche della presenza del genitore. Col tempo si consolidano le conoscenze con gli altri pari, nascono le prime preferenze e la prima forma di amicizia.

Oltre a favorire la frequentazione dei bambini di età simili, le educatrici propongono percorsi e piccole esperienze che aiutano a sperimentare una forma di autonomia del bambino dal genitore. Alcuni bambini hanno sempre vissuto i momenti della loro vita in condivisione con la presenza di un genitore, solitamente la mamma; così diventa momento di crescita e rinforzo della propria autonomia quel breve distacco in cui le mamme, in una stanza adiacente e comunicante, bevono il tè insieme gustandosi biscotti e chiacchierando fra loro, mentre i bambini sono occupati in attività proposte e seguite dalle educatrici o cantano canzoncine insieme. La costruzione dell’autonomia nei confronti del genitore è uno step necessario che il bambino si troverà a gestire quando alla scuola materna si renderà necessario il distacco. In questo ambito si procede a piccoli passi in un tempo dilatato, permettendo al bambino di coltivare e sviluppare la coscienza del sè in modo graduale e senza traumi.

I materiali di gioco sono per lo più scelti seguendo la filosofia del “naturale”. Ai materiali di plastica sono preferiti quelli di legno e di stoffa, mentre i giochi elettronici trovano poco spazio. In questi ambienti troviamo veri e propri “angoli” a tema: la cucina con tanto di tavola, sedie, piano credenza, ripiani su cui sono riposte stoviglie, barattoli di ogni tipo, pentole, piatti ecc…; l’angolo del bagno in cui accudire per la pulizia e l’igiene le bambole, c’è un fasciatoio un mobiletto con la vasca per il bagnetto, tanti pettini ecc…; l’angolo morbido in cui sperimentare un pò di psicomotricità saltando su materassini imbottiti, giocando con palle morbide, lanciandosi sui cuscinoni senza rischio di farsi male, giacchè anche le pareti in quella zona sono ricoperte da materassi anti-urto; lo spazio delle attività, composto da un tavolo a scomparsa per la manipolazione con i materiali proposti (pasta di sale, didò, riso, sabbia) e l’uso di strumenti idonei per lavorarli; l’angolo delle canzoncine, al termine delle quali, bussando a turno sulla scatola di latta appare un biscotto o un cracker per ogni bimbo; l’angolo dei piccoli, composto da una superficie morbida, fatta di materassi in cui il bimbo può sdraiarsi per sfogliare un libretto di stoffa, giocare ad esplorare il contenuto delle tante ceste e barattoli magici (la cesta delle collane, dei pupazzetti ad animali, e dei tanti altri tesori da scoprire!) e ancora cavalli a dondolo, carillon, bambole di pezza, macchinine con piste fatte in legno e tanto altro.

Viene data la possibilità ai genitori di richiedere l’intervento di specialisti, come logopedisti, psicologi, psicomotristi ecc.. per affrontare tematiche specifiche inerenti ai dubbi, disagi o preoccupazioni che accompagnano la responsabilità della crescita un figlio.

Anche i genitori stringono amicizie, dapprima timidamente tramite lo scambio di esperienze personali, arrivando poi a frequentarsi con i piccoli al di fuori della struttura.

Un’ottima iniziativa, intesa come crescita per i piccoli e per i grandi. ….una volta tanto una proposta che funziona davvero! Per informazioni su Milano contattare il sito del comune:http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/CDM?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/ContentLibrary/Ho%20bisogno%20di/Ho%20bisogno%20di/Nidi%20e%20Scuole_Iniziative%20educative_Tempo%20per%20le%20famiglie



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