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Allattamento al seno e medicinali, farmaci e latte materno

di Mariangela Saulino

10 Gennaio 2013

Negli ultimi anni una serie di studi hanno dimostrato i vantaggi dell’assunzione del latte materno per i neonati almeno per i primi sei mesi di vita.

Ne consegue che sempre più donne allattano al seno e sono aumentati i casi in cui le mamme abbiano necessità di assumere farmaci durante questo periodo.

L’uso di farmaci durante l’allattamento è spesso causa della sua temporanea sospensione ma non bisogna ricorrervi in tutti i casi visto che il farmaco non va somministrato solo se vi sono fondati motivi che ne sconsiglino l’utilizzo. Quando, cioè, c’è un fondato rischio per la salute del bambino.

Il consiglio più opportuno è quello di rivolgersi al proprio pediatra che valuterà se quel farmaco sia davvero necessario, infatti, in molti casi, la mamma ne può fare a meno senza che ci siano reali problemi per la sua salute.

La maggior parte dei farmaci passa nel latte materno ma la gran parte di essi non ha effetti né sulla produzione del latte né sulla salute del bambino.

Di solito, la percentuale di farmaco che passa dalla mamma al bambino è dell’1% e dipende da vari fattori come la dose del farmaco e la sua somministrazione, la durata di attività nel sangue materno, la capacità di assorbimento del farmaco da parte dell’intestino, lo stato di salute del bambino ed il giorno della lattazione.

Gli unici farmaci per i quali vi è un divieto assoluto di assunzione sono gli antitumorali, le sostanze radioattive usate in diagnostica, i farmaci antitiroidei ed il cloramfenicolo.

In tutti i casi in cui si tratti di farmaci che si assumono abitualmente come le aspirine o gli antibiotici non sorge alcun rischio per la salute del bambino. In ogni caso, un consulto con il pediatra chiarirà tutti i nostri dubbi e ci farà sentire più tranquille, senza ricorrere a soluzioni drastiche come la sospensione dell’allattamento.




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