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Come adottare un bambino: l’adozione in Italia, legge

di Dott.ssa Mariangela Saulino

16 Gennaio 2013

L’adozione è un percorso difficile che ha lo scopo di assicurare ad ogni bambino una famiglia. Infatti, adottare, non è un diritto dei genitori che non fanno altro che mettersi a disposizione dei bimbi senza famiglia, ma l’istituto dell’adozione risponde all’esigenza di ogni bambino di avere una famiglia che gli assicuri la serenità ed il sostegno per la sua crescita.

  • Il percorso cui le famiglie si devono sottoporre per giungere all’adozione è lungo e complesso e le coppie devono passare una rigida selezione.

Una volta che la coppia ha deciso di intraprendere questo cammino deve fare una scelta preliminare tra l’adozione in Italia o quella internazionale.

come adottare un bambino: l'adozione in Italia, legge

  • Vediamo nel dettaglio, però, cosa stabilisce la normativa italiana.
  1. Secondo la legislazione vigente possono proporre domanda di adozione le coppie di coniugi, sposati da almeno tre anni, non separati, che abbiano o meno altri figli.
  2. L’adozione prevede un “limite d’età”: ogni genitore è in grado di adottare un bambino ma la differenza di età tra genitore e figlio deve andare da un minimo di 18anni ad un massimo di 45anni (il genitore, cioè, deve avere almeno 18anni in più del bambino ma non deve superare il tetto dei 45anni in più dell’adottato, salvo eccezioni di legge).
  3. Questa fase iniziale è quella più complessa e difficile in quanto è a questo punto che viene valutata l’idoneità della coppia ad educare e mantenere il minore ed i servizi sociali hanno il compito di valutare le ragioni dell’adozione e le condizioni di vita della coppia.
  4. Una volta conclusa questa fase delle indagini la documentazione viene trasmessa al Tribunale dei Minori che valuta sull’idoneità o meno dei genitori all’adozione.
  5. Una volta ottenuto il parere positivo si passa alla fase dell’ affidamento preadottivo. Dove se si tratta di un bambino maggiore di 14 anni occorre il suo consenso se, invece, il soggetto dell’affido è maggiore di anni 12 deve essere sentito dal Giudice. Questa fase di affidamento dura un anno, prorogabile per una sola volta, al termine del quale, il Tribunale emette decreto di adozione.

Tale decreto ha un duplice effetto, legittimante, in quanto il bambino diventa effettivamente figlio della coppia adottiva assumendone il cognome ed un effetto risolutivo che fa cessare i rapporti del bambino con la sua famiglia di origine.

adozione e famiglia

  • A questo punto il percorso è concluso e le uniche ragioni per le quali l’adozioni può essere revocata sono l’indegnità del figlio, nel caso in cui attenti alla vita di uno dei familiari o commetta reati nei loro confronti, l’indegnità dell’adottante per le stesse ragioni e quando ci siano violazioni da parte dell’adottante dei doveri verso il minore.

Questi sono gli aspetti puramente pratici della questione ma, naturalmente, l’aspetto psicologico che permea tutto l’iter è molto forte e rilevante.

adozione e famiglia Può capitare che, nei genitori adottivi, esistano delle aspettative eccessive riguardo al figlio in arrivo in quanto la coppia immagina un bambino bisognoso di cure e di affetto consapevole della sua condizione e facile da gestire. Anche nei casi in cui, mette in conto delle difficoltà, non riesce mai ad immaginare che queste siano insormontabili.

Il bimbo, invece, arriva nella famiglia adottiva con un vissuto che ha già creato ferite emozionali profonde ed è, quindi, necessario che i genitori sappiano integrare le mancanze del piccolo.

Non bisogna evitare il passato ed aggirare il problema ma aiutare il bambino ad affrontare il suo dolore e la sua delusione per poter poi colmare le sue carenze emotive.

Occorre intraprendere un cammino di accettazione reciproca che porterà, dopo le difficoltà iniziali, ad un rapporto familiare sicuramente sereno e porterà il bambino ed i genitori a diventare una vera e propria famiglia.

 

 



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