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Prima elementare: come aiutare il bambino ad affrontare la scuola primaria

di Giuseppe Gagliano

21 Gennaio 2013

prima elementare: come aiutare il bambino ad affrontare la scuola primariaLa paura del bambino che lascia l’asilo non sempre viene espressa in modo esplicito e i genitori si trovano a dover tirare fuori alcuni segni di malessere che i piccini cercano, a volte, di nascondere o camuffare, in modo maldestro, dietro l’inappetenza, i mezzi sorrisi e i finti mal di pancia.

I genitori hanno preparato i loro bimbi spiegando ogni dettaglio del cambiamento ma non sempre serve a qualcosa perché, di fatto, l’alunno scopre la realtà dei fatti solo dopo qualche ora o, alla meglio, a qualche giorno dall’inizio della scuola.

Mamma e papà hanno, forse, spostato il problema o lo hanno minimizzato. Magari lo hanno evitato o, addirittura, hanno cercato di sopprimerlo. prima elementare: come aiutare il bambino ad affrontare la scuola primaria

La cosa più giusta da fare è quella di aiutare il bambino ad accettare il problema come tale, visto che per lui è reale ed accompagnarlo in un breve viaggio di elaborazione.

E’ normale che il comportamento del bambino oscilli, in quei giorni, tra l’eccitato e l’irrequieto perché è un passaggio che non può lasciare nessun bambino indifferente.

Quando il bambino manifesta preoccupazione si tratta di un travaglio complesso perché riguarda solo marginalmente la paura di andare verso l’ignoto. A volte, addirittura potrebbe essere stimolato dalla possibilità di scoprire qualcosa di nuovo. Quello che lo turba è sicuramente l’abbandono del noto e cioè del mondo in cui aveva costruito la sua piccola identità.

La scuola materna è stata, fin qui, un contenitore protetto dove convivono bimbi, giochi, maestre, insegnamenti.

La scuola non può essere presentata come un proseguimento ma neanche come un netto distacco. Si prima elementare: come aiutare il bambino ad affrontare la scuola primariapuò aiutare il bambino minimizzando il distacco dall’asilo spiegando che molti compagnetti lo accompagneranno e continueranno ad essere amici e che insieme scopriranno nuove cose. Bisogna minimizzare anche l’arrivo in questa nuova struttura dicendo che per tutto quello che scoprirà, mamma e papà aspetteranno ogni giorno, con interesse, il suo racconto.

Quello che, invece bisognerebbe evidenziare ai suoi occhi è la situazione che rimarrà invariata e cioè che avrà sempre la sua cameretta e i suoi amici festeggeranno con lui il suo compleanno. Che si andrà con la stessa frequenza di prima a fare qualche gita o le vacanze estive. Partendo proprio dalle cose vicine e tangibili si potrà decidere insieme di cambiare qualcosa che rappresenta la parte vecchia di se’ che non cambia ma si rinnova, così come si potrà fare con la cameretta, appunto che sarà rinnovata per l’occasione con una nuova tinteggiatura o sarà aggiunto un piccolo scaffale per i libri di scuola e l’armadietto avrà un attaccapanni particolare per il grembiulino.

  • Un mio amico decoratore ha avuto una brillante idea. Ha dipinto su una parete un enorme cavallo bianco con una bellissimaprima elementare: come aiutare il bambino ad affrontare la scuola primaria criniera e ha dotato la parete di fronte di alcuni faretti colorati che funzionano con un relè regolato a un quarto d’ora. Ogni quarto d’ora, infatti, cambia il colore e così il cavallo bianco prende tonalità diverse. La bimba ha notato la cosa con piacere ma quello che si è ottenuto con questo piccolissimo escamotage è che, lei, ha acquisito sicurezza perché il papà ha prestato attenzione a lei in funzione del suo ingresso alle elementari.

Nel suo subconscio si è innescato un imprinting secondo il quale ha assodato di essere molto importante per i genitori e che, in ogni cambiamento della vita, saranno i suoi punti fermi, i suoi referenti.



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