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Inquinamento luminoso fa male alla salute: un appello per tornare a vedere le stelle

di Federica Federico

08 Maggio 2013

inquinamento luminoso fa male alla salute: un appello per tornare a vedere le stelleOgni anno ciascun uomo ha l’opportunità di vivere 365 notti (366 se l’anno è bisestile). Ogni notte può essere una scoperta, un’esperienza ed un emozione, basterebbe alzare gli occhi al cielo e sognare. Per chi ama gli astri nessuna notte è uguale ad un’altra perché le stelle danzano nell’etere e danzando manifestano la magnificenza della natura.

Stelle, costellazioni, pianeti e nebulose sono doni del cielo, elementi dell’universo e manifestazioni tangibili dei naturali equilibri del creato.

Il vero peccato è che oggi i nostri figli non possono più guardare ed amare le stelle! Le stelle e le altre incredibili e vive materie naturali restano lontane, sconosciute e trascurate perché sono accecate dalle luci artificiali accese dall’uomo sulla terra.

A causa del cosiddetto inquinamento luminoso stelle, costellazioni, nebulose e pianeti divengono invisibili.

La luce prodotta sulla terra è troppa! Spesso le fonti luminose disperdono verso l’alto i flussi di luce determinando anche un considerevole spreco di energia; sovente le luci accese sulla terra superano le naturali necessità umane e la luce in eccesso si perde nell’etere.

Il risultato della sovra illuminazione del pianeta terra è duplice: da un inquinamento luminoso fa male alla salute: un appello per tornare a vedere le stellelato la luce in eccesso si staglia contro il cielo coprendo gli scintillii delle stelle, dall’alto la produzione sovrabbondante di luce determina “costi” e “carichi” energetici del tutto inutili.

È per colpa dell’eccesso di luci artificiali inutilmente accese sulla terra che, alla sera, alzando gli occhi al cielo non si vede che un quadro nero e compatto. Questo spettacolo scuro e senza forme è assai diverso da ciò che il cielo è per sua stessa natura.

Il cielo se non fosse abbagliato dalle luci artificiali accese sul pianeta terra sarebbe uno spettacolare manto blu intenso, multiforme, trapuntato di stelle e pianeti in divenire.

Quando nelle calde sere d’estate porto i bambini in spiaggia i miei “piccoli sognatori” sottolineano sempre che “il mare ha le stelle” …

… come se le stelle fossero una proprietà del mare di notte, una caratteristica solo di quel cielo buio sulla distesa d’acqua.

Ciò rende evidente l’equivoco in cui i bambini cadono: loro non vedono le stelle nel cielo e non comprendono che questa naturale visione è impedita dall’uomo, finiscono così col credere che il cielo sia un quadro nero e fermo capace di aprirsi solo sul mare o in montagna.

L’inquinamento luminoso danneggia anche la salute fisica dell’uomo perchè altera i ritmi sonno – veglia normalmente scanditi dall’alternanza di giorno e notte (naturalmente intesa come l’alternanza di luce e buoio); l’eccessiva esposizione a luci artificialmente accese altera anche i naturali ritmi metabolici dell’uomo.

stelle cielo – Ma i bambini hanno diritto ad una migliore comprensione della natura? E gli adulti hanno il dovere di spegnere le luci in ossequio alla natura stessa, nel rispetto dei ritmi biologici propri dell’uomo ed in ragione del risparmio energetico?

La risposta a questi quesiti è certamente affermativa. Un “Sì” deciso ed inequivocabile arriva anche da illustri nomi della scienza e dell’astrofisica, dice “Sì” anche Margherita Hack. Diversi scienziati, favorevoli al risparmio energetico e convinti che “spegnere le luci accese contro la notte” sia un’opportunità enorme, hanno lanciato un appello permanente volto alla tutela dell’ambiente notturno, finalizzato alla riduzione dell’inquinamento luminoso e della conseguente spesa pubblica.

In tale appello si chiede alle competenti autorità pubbliche quanto segue:

  • evitare una produzione eccessiva ed inutile di luce, gli apparecchi di illuminazione non dovrebbero mai inviare luce al di fuori delle aree da illuminare né dovrebbero disperdereL'inquinamento luminoso danneggia anche la salute fisica dell'uomo perchè altera i ritmi sonno - veglia normalmente scanditi dall'alternanza di giorno e notte (naturalmente intesa come l'alternanza di luce e buoio); l'eccessiva esposizione a luci artificialmente accese altera anche i naturali ritmi metabolici dell'uomo. i flussi luminosi orizzontalmente o verso l’alto;
  • evitare la sovrailluminazione;
  • spegnere le luci pubbliche quando l’illuminazione non è proficua;
  • limitare fortemente la produzione di luce a bassa lunghezza d’onda, in particolare ultravioletta e blu;
  • minimizzare (se possibile, azzerare) l’uso dell’illuminazione artificiale nelle aree di rilevante interesse ecologico-naturalistico;
  • mirare alla crescita zero del flusso luminoso totale installato e, successivamente, al calo dello stesso, con l’obiettivo di riportare l’Italia ad un flusso pro capite massimo installato di 1000 lumen.

– Se condividi tali richieste e se desideri alzare gli occhi al cielo e ritrovare il piacere di vedere le stelle, firma anche tu la petizione permanente, per farlo clicca qui: Appello permanente per la protezione dell’ambiente notturno



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