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Nojian la bimba nata in mare

di Alessandra Albanese

17 Giugno 2013

L’ultimo sbarco registrato sulle coste calabre di Roccella Jonica porta in Italia 160 profughi provenienti da Sira, Kurdistan e Afghanistan.

Su questa ennesima carretta del mare che ha condotto da noi tanti disperati, provenienti da zone del mondo martoriate da guerra e povertà, anche una “nuova vita”. E’ questo il significato del nome della piccola Nojian, nata in mare.

Il barcone era stato avvistato dalla Capitaneria di porto di Roccella, ormai ben preparata a questi approdi. Le motovedette lo hanno scortato fino al porto e tra i migranti anche lei.

Due chili, nata da qualche giorno, in braccio ad una donna con il ventre ancora gonfio, con le due altre quattordici donne che dalla Turchia hanno attraversato il mare fino alla Calabria .

La bimba e la donna sono state trasferite al reparto di ginecologia dell’ospedale vicino e lì il personale medico ha accertato che la donna era incinta, e non era la madre della piccola.

Che fine abbia fatto la madre è quasi una certezza: sarà stata gettata in mare durante la traversata, forse è morta dando alla luce la piccola, anche se nessuno degli immigrati ha dato conferma dell’accaduto.

Le condizioni della bimba non destano preoccupazioni, i sanitari confermano la sua buona salute: “due chili di gioia. Reagisce bene la piccina”.

Insieme a Nojian i 159 migranti hanno viaggiato per una settimana, vengono da diverse nazionalità, per la maggior parte uomini, ma anche 15 donne e 20 minori.

I volontari e le forze dell’ordine della zona della Locride hanno lavorato tutta la notte per dare i primi soccorsi a questi uomini in balia del mare, senza cibo e con pochissima acqua.

Quattro sono stati ricoverati, ma anche le loro condizioni non sono gravi.



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