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Dolci di Natale: mai senza Pandoro

di Mamma Simona

22 Dicembre 2010


Il pandoro è il dolce di Verona per eccellenza.

Si presenta come un monte soffice e delicato “spolverizzato” di neve, cioè di zucchero a velo.

Il colore è dorato grazie alle uova, uno degli ingredienti madre, leggermente aromatizzato con vaniglia. La lavorazione complessa prevede l’utilizzo, oltre alle uova, di farina, burro, lievito, zucchero e burro di cacao. Il cono troncato si presenta a forma di stella solitamente ad 8 punte, creando un gioco di movimento sui lati del dolce.

Da Verona si è diffuso su tutte le tavole italiane, dove viene proposto, insieme al panettone come il tipico dolce natalizio.

Le sue origini non sono chiare giacché esistono leggende e storie che le collocano in epoche diverse.

Una teoria parla di origini cinquecentesche, sotto la Repubblica Veneta, quando le tavole dei ricchi venivano imbandite da dolci morbidi ricoperti da foglie d’oro chiamati per l’appunto “Pan de Oro”.

Altre versioni parlano di un’origine austriaca, tra il ‘700 e l’800 presso la Casa Reale di Asburgo; oltralpe si produceva il “pane di Vienna” un dolce che molto assomigliava al pandoro e che, con ogni probabilità, derivava a sua volta dalla brioche francese, e che compariva come dessert alla Corte dei Dogi. La differenza tra il pan di Vienna e il brioche francese sta nelle diverse fasi di lievitazione dell’impasto e una maggior dose di burro nella stratificazione della pasta sfoglia che faceva aumentare il volume del pan di Vienna.

I veronesi consumavano un dolce molto simile al pan di Vienna, chiamato Nadalin, durante il periodo natalizio.

Altri ancora ne collocano le origini nel primo secolo dopo Cristo, quando Plinio scrive di un “pane preparato con fiori di farina, burro e olio” .

E’ solo nel 1894 che il nome del dolce viene brevettato da Domenico Melegatti, che iniziò una lunga e ancora attuale tradizione di industria dolciaria, e che si avvalse della collaborazione dell’artista Angelo Dall’Oca Bianca, nel disegnate la tipica forma a stella con otto punte.

Il pandoro è buono così come viene presentato, ma se si vuole esagerare col gusto, possiamo farcirlo con una cremina preparata montando un tuorlo con zucchero a velo e amalgamando il tutto con mascarpone.

…una dolcezza che ben si sposa con l’atmosfera calda e gioviale del Natale!



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