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I Cadaveri Nascosti dalla Costa Concordia è Tempo di Riportarli a Casa

di Maria Corbisiero

18 Settembre 2013

costa concordia dispersiLa nave da crociera Costa Concordia è ormai in posizione dritta, la fase denominata parbuckling, il cui significato letterale è rotazione in assetto verticale, si è conclusa martedì 17 settembre 2013, alle ore 4:00 AM circa.

Dopo quasi 20 ore di lavoro, e dopo circa 20 mesi dal tragico naufragio che l’ha vista inclinarsi prima ed adagiarsi poi sul fondale marino posto di fronte l’isola del Giglio, questo gigante del mare ha mostrato il suo lato oscuro, quello fino ad ora celato dalle acque.

Posizionata ora su un fondale fittizio, creato appositamente per tenerla in posizione durante le operazioni di messa in sicurezza, ora si attende la prossima primavera, periodo durante il quale l’imbarcazione verrà fatta galleggiare così da raggiungere il porto destinato al suo smantellamento.

costa concordia  dispersiLa priorità assoluta ora è la ricerca degli ultimi due dispersi, Russel Rebello e Maria Grazia Trecarichi, gli unici due corpi non ancora ritrovati in quanto, secondo le ipotesi avanzate da tempo dal comandante dei vigili del fuoco di Grosseto, Ennio Aquilino, potrebbero essere rimasti incastrati sotto lo scafo, tra le lamiere e il fondale.

Secondo quanto riportato dall’agenzia stampa ASCA, il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, a termine del parbuckling e dopo un primo sopralluogo nei pressi del relitto, ha dichiarato:

“Al momento l’ipotesi che potessero essere tra lo scafo e il fondale non ha trovato riscontro ma faremo delle immersioni”.

Le operazioni di ricerca infatti prenderanno il via a breve e prevedono l’impiego non soltanto dei sommozzatori ma anche quello dei Rov, piccoli robot meccanici subacquei che hanno il compito di scandagliare il fondo marino.

Ma chi dovranno cercare?

Chi sono le ultime due vittime del naufragio della Concordia?

costa concordia dispersiRussel Terence Rebello era uno dei 1.013 membri dell’equipaggio. Originario dell’India, 32 anni sposato e padre di 2 bambini, si era imbarcato da pochi mesi sulla nave da Crociera assumendo l’incarico di cameriere.

Secondo quanto riportato su diversi portali web, Russel, al momento del fatidico impatto della nave con lo scoglio dell’isola Le Scole, si trovava sul ponte numero 4.

Nelle concitate fasi di imbarco sulle scialuppe di salvataggio, Rebello fu intravisto da alcuni passeggeri mentre soccorreva e forniva aiuto ad altri, percorrendo tutto il ponte senza mai fermarsi. Definito un vero e proprio ero, c’è chi testimonia di averlo visto cedere il proprio giubbotto di salvataggio ad un passeggero in difficoltà.

Il fratello Kevin, che gestisce un’attività a Milano, non ha mai perso la speranza di ritrovare il fratello disperso, realizzando anche un gruppo facebook per commemorarlo “Russel Rebello Missing Crew Costa Concordia”.

Presente sull’isola del Giglio durante le operazioni di raddrizzamento, Kevin attenderà l’inizio delle ricerche del corpo di suo fratello disperso in mare da ormai 20 mesi.

costa concordia dispersi

costa concordia dispersiMaria Grazia Trecarichi era una dei 3216 turisti desiderosi di intraprendere la loro vacanza in completo relax.

Originaria di Enna, aveva organizzato questo viaggio per festeggiare i suoi 50 anni durante i quali è riuscita a sconfiggere il cancro per ben due volte. Accompagnata dall’amica Luisa, dalla figlia 17enne Stefania e dal fidanzato di quest’ultima, Maria Grazia aveva pagato loro il biglietto, li voleva accanto durante quel momento speciale.

Dei quattro però soltanto i due giovani si sono salvati, anche Luisa Antonia Virzì è deceduta durante il naufragio, ma il suo corpo fu ritrovato una settimana dopo il naufragio.

I fatti di cronaca di allora raccontano di una mamma, Maria Grazia, che ha fatto di tutto pur di mettere in salvo la propria figlia, cedendo a lei e al suo fidanzato il proprio posto sulla scialuppa di salvataggio.

costa concordia dispersiAssicuratasi che la ragazza fosse fuori pericolo, riuscì persino a contattarla con il cellulare per rassicurarla che presto l’avrebbe raggiunta a riva. Il tono di voce della donna era calmo e tranquillo, cosa che rasserenò la giovane Stefania, del tutto ignara, in quel momento, della bugia detta a fin di bene dalla madre.

Ma quella non fu l’unica telefonata effettuata dalla Trecarichi.

Poco dopo, non riuscendo a contattare il marito, Elio Vincenzi, la donna raggiunse telefonicamente l’amico d’infanzia, Pippo Lombardo, con il quale riuscì a colloquiare durante le concitate fasi del naufragio e al quale confidò in ultimo, poco dopo la mezzanotte, che la nave, almeno il lato sul quale si trovava assieme all’amica Luisa, si stava man mano inabissando e loro con essa.

Dopo quella chiamata soltanto il silenzio.

Il 14 luglio del 2012 Elio Vincenzi, marito della Trecarichi, si è immerso nelle acque di fronte l’isola de Le Scole e, una volta raggiunta una profondità di 25 metri, ha collocato una targa commemorativa in ricordo della compagna non ancora ritrovata.

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Foto pubblicata su il potale Iltirreno.gelocal.it/livorno

In questi ultimi due giorni l’Italia, come anche il resto del mondo, ha riserbato parole di elogio per la maestosa opera di raddrizzamento compiuta…. ora è tempo di dedicare le dovute attenzioni alle famiglie degli ultimi due dispersi che altro non chiedono che una degna sepoltura per i propri cari.



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