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Influenza 2013 – 2014 : Vaccino e Prevenzione

di Alessandra Albanese

28 Ottobre 2013

Influenza 2013: Vaccino e Prevenzione

L’influenza è in inverno il nemico numero uno da combattere, soprattutto per le persone più sensibili quali bambini e anziani.

Il nome influenza deriva proprio da antichissime convinzioni secondo le quali, questa malattia veniva causata dall’”Influenza degli astri”.

Chi per primo descrisse i suoi sintomi fu proprio Ippocrate, oltre duemila anni fa.

E da allora la popolazione mondiale ha dovuto combattere contro diverse pandemie, che in alcuni casi hanno determinato una vera e propria strage di popolazione.

L’influenza che più si ricorda negli annali di medicina fu la cosiddetta Spagnola, nel 1918/1919, che causò addirittura 50 milioni di vittime, al pari della peste (che sterminò un terzo della popolazione mondiale tra il 1347 e il 1353).

In quel caso si conta che circa la metà degli abitanti del pianeta venne infettato dal virus dell’influenza. Per capire la portata della pandemia dell’epoca basti pensare che si stima che nelle prime 25 settimane morirono circa 25 milioni di persone, ovvero quante sono state le morti per AIDS in 25 anni.

Influenza e scoperta dei vaccini antinfluenzali

Intorno agli anni venti il virus dell’influenza fu isolato nei maiali, e si comprese la sua vera origine virale. Successivi studi riuscirono ad isolare differenti ceppi di virus, e intorno agli anni ’40 questi portarono alla preparazione dei vaccini, grazie soprattutto al supporto del dottor Burnet, un medico australiano che notò che il virus dell’influenza si moltiplicava nell’embrione del pollo.

Il primo vaccino antinfluenzale venne sviluppato nel 1944 da parte di un team di scienziati dell’Università del Michigan, e dopo di essi molti altri studi sono stati effettuati per mettere appunto vaccini per i differenti ceppi influenzali che negli anni si sono avvicendati.

Ogni anno infatti il virus dell’influenza subisce modificazioni della sua struttura, costringendo perciò l’organismo umano a non riconoscerlo più e a soffrire del virus.

Il virus dell’influenza si trasmette attraverso le goccioline che si emettono ad uno starnuto o colpo di tosse, o mentre si parla, ma anche attraverso il semplice contatto con oggetti o superfici infette.

Raccomandazioni contro le influenze stagionali

Il virus influenzale è facilmente trasmissibile

L’ECDC (Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie), ha per questo motivo, diffuso alcune semplici raccomandazioni per arginare il contagio del virus, che è bene seguire, per evitare pandemie.

Lavarsi spesso la mani (o disinfettarle con gel e soluzioni a base di alcol)

– Coprirsi naso e bocca durante uno sternuto o un colpo di tosse, e trattare immediatamente le mani e i fazzoletti utilizzati

– Rimanere in casa durante il periodo dell’influenza, principalmente nei primi giorni, quando il virus è più forte, e dunque più facilmente trasmissibile.

– Usare le mascherine se ci si trova in ambienti sanitari, o a contatto con persone infette.

Altra raccomandazione, sempre dall’ECDC riguarda le vaccinazioni.

Il Centro Europeo ha infatti calcolato che ogni anno muoiono circa 40 mila soggetti affetti da influenza, con età superiore ai 65 anni.

Visti questi dati, consiglia vivamente la vaccinazione, per ridurre il rischio di malattia e di contagio.

Il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie raccomanda la vaccinazione ai soggetti sensibili

Cos’è il vaccino, e come funziona?

Ogni giorno il nostro organismo viene attaccato da virus e batteri che vivono intorno e dentro di noi. Il nostro sistema immunitario cerca sempre di combattere questi microorganismi, e quando questo succede l’infezione viene sconfitta e si crea una nuova “immunità”, capace di contrastare per sempre nuovi attacchi da parte dello stesso agente. Le sostanze prodotte durante questa “battaglia” sono chiamate anticorpi, che ricordano per sempre la faccia del nemico (antigene) e limitano azioni future. Il che significa, che ogni volta che uno stesso virus battuto in precedenza non può più essere offensivo per la seconda volta nello stesso organismo.

Il vaccino è stato pensato per fare lo stesso: viene inoculata all’interno dell’organismo una piccola dose (non in grado di moltiplicarsi), o una sostanza analoga al virus in modo che il sistema immunitario la riconosca, la combatta e la neutralizzi, senza però che sfoci in malattia.

Come assumere il vaccino

In genere il vaccino dovrebbe essere inoculato nel momento in cui si isola il virus (in novembre per le zone del nord Italia), così da renderlo effettivo nel periodo di picco tra gennaio e febbraio.

Oltretutto, per il prossimo inverno, è previsto un arrivo di virus comprendenti ceppi nuovi rispetto ai precedenti, e questo potrebbe voler dire maggiore esposizione al contagio. Questo il commento del virologo Fabrizio Pregliasco, del Dipartimento Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano.

Bisogna ricordare che il Servizio Sanitario Nazionale assicura la gratuità della vaccinazione a tutte le categorie a rischio ovvero anziani over 65 anni, soggetti affetti da malattie metaboliche, endocrine, croniche dell’apparato respiratorio, cardiaco e del sangue, e bambini e donne in gravidanza.

Chiunque invece desiderasse vaccinarsi contro il virus influenzale potrà sempre acquistare il vaccino in farmacia e farlo iniettare dal proprio medico di base.

Il vaccino ha azione a partire dalla seconda settimana dopo l’assunzione e la protezione dura in media 6 mesi.

Nei bambini che non presentino particolari condizioni cliniche, il vaccino è facoltativo, ma non significa che sorgano controindicazioni nel farlo. La somministrazione del vaccino nei bambini varia a seconda dell’età: dai sei mesi e fino ai nove anni va ripetuta una sola volta l’anno se vaccinati l’anno precedente.

 

 



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