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Lite in TV per uno Sputo in Faccia: Scoppia Caos su Bruno Vespa

di Federica Federico

21 Gennaio 2014

vespa

Il prossimo mercoledì 29 gennaio Bruno Vespa dedicherà la puntata di Porta a Porta ai 60 anni della televisione italiana.

Lo speciale andrà in onda come prosieguo di un filone sulla storia della tv italiana già iniziato da Vespa nel suo salotto televisivo, infatti, in occasione del compleanno della RAI, Vespa ha già messo in onda una prima puntata speciale completamente dedicata alla storia della tv nostrana.

-La nuova puntata però è più attesa della precedente, arriva infatti dopo una lunga e ricca polemica legata agli ospiti selezionati da Vespa per animare la prima puntata dedicata al compleanno della RAI .

In studio vi era una sola donna Antonella Clerici (e già qualcuno lamentava l’assenza di nomi illustri come Raffaella Carrà, Milly Carlucci e Simona Ventura. In merito, il settimanale Di Più (Cairo Editore n°3 del 27 gennaio 2014), che ha indagato sul caso Vespa, ha raccolto la testimonianza di Nicoletta Orsomando, prima delle signorine buonasera, che, appunto, ha lamentato l’assenza di partecipazioni femminili necessarie se non indispensabili per raccontare la storia della tv italiana.

Si è avvertita anche l’assenza di Paolo Limiti che più di altri ha materialmente fatto la storia dei canali televisivi italiani. Ma l’assenza più eclatante e meno comprensibile è stata quella di Pippo Baudo.

La RAI ha dedicato un’intera puntata del suo talk show di punta ai 60 anni della televisione italiana e ha “osato” festeggiare senza il re dei presentatori italiani viventi ovvero senza il signor Pippo Baudo?

L’assenza di Pippo Baudo è echeggiata in parlamento:

Antonio Scavone, senatore del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, ha presentato un’interrogazione scritta, indirizzata al Presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, per comprendere i motivi dell’assenza di Baudo dal salotto televisivo.

Cairo Editore n°3 del 27 gennaio 2014Il senatore Scavone ha spiegato al settimanale Di Più (Cairo Editore n°3 del 27 gennaio 2014) che l’interrogazione vale a dare giustizia a un personaggio che ha scritto la storia della cultura televisiva italiana.

In realtà l’inchiesta del settimanale Di Più chiarisce l’arcano:

tutto parte da uno sputo diretto contro Claudio Donat-Cattin, dirigente RAI, e partito dalle labbra del signor Baudo.

Il gesto sicuramente poco felice fu l’epilogo triste di una lite molto aspra in cui volarono parole forti, fortissime. Baudo non resistette, secondo quanto da lui stesso dichiarato a Di Più, ad un’offesa troppo seria (sarebbe stato appellato come “mafioso”).

La lite si consumò dietro le quinte del programma “Centocinquanta” che Baudo conduceva insieme a Vespa. E Vespa grande amico della vittima, Claudio Donat-Cattin, non avrebbe mai perdonato Baudo.

Lo sputo, questo va detto per completezza d’informazione, non raggiunse in pieno volto la vittima e per Baudo resta una questione privata che non ha interferito nel suo lavoro né è avvenuta mentre il conduttore “vestiva panni professionali”, Pippo Baudo ha sempre ribadito che si trattò di una questione personalissima.

La domanda insistente (alla base del caso aperto in sede parlamentare) è ora una soltanto:

Vespa, giornalista del servizio pubblico italiano, può escludere Pippo Baudo da un evento RAI così importante semplicemente per un astio personale e irrisolto?

Affidiamo anche a voi lettori questa domanda, aspettando di sapere cosa ne pensate.

 



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