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Rischi di Morire Entro 5 Anni? Scoprilo così:

di Alessandra Albanese

27 Febbraio 2014

5 anni

Può un semplice test sanguigno predire quando la morte busserà alla nostra porta?

Sembra di si.

Una ricerca pubblicata sulla rivista PLOS Medicine, avrebbe sviluppato un test sul sangue che riuscirebbe a evidenziare un rischio di morte nei soggetti sottoposti alquanto attendibile.

La ricerca è stata condotta da scienziati di varie università finlandesi tra cui l’ Università di Oulu e l’ Università della Finlandia orientale, coordinata dal professor Markus Perola dell’Istituto finlandese per la Salute e il Welfare.

Il test individua la concentrazione di quattro molecole nel sangue, ovvero quattro “indicatori”: albumina, Alfa 1-glicoproteina acida, citrato e particelle lipopotreiche a bassa densità e di determinate dimensioni.

Già in precedenza l’esame dell’albumina era stata associata al rischio di morte.

Per la selezione di questi quattro indicatori è stata utilizzata una tecnica già conosciuta in Finlandia chiamata spettrometria a risonanza magnetica nucleare, ovvero un esame che consente di considerare centinaia di molecole del sangue in maniera veloce e economica.

Sono stati esaminati campioni di sangue di circa 17 mila soggetti in buono stato di salute. Dopo numerosi studi sono stati selezionati questi quattro markers che predicono un rischio di morte a cinque anni.

Gli scienziati avrebbero evidenziato che in determinate concentrazioni queste quattro molecole indicano un elevato rischio di morte, indicazione che prescindeva dall’età anagrafica e da altri fattori di rischio quali ad esempio l’obesità, il fumo o la sedentarietà.

Il coautore della ricerca Johannes Kettunen dell’Istituto finlandese di Medicina Molecolare afferma inoltre che la particolarità del test è che il rischio di morte non sembra legato in alcun modo all’insorgenza di malattia, ovvero non sono marcatori che indicano un rischio malattie cardiache o oncologiche ad esempio, piuttosto essi sono dei misuratori dello stato di salute dell’organismo in generale.

Lo studio però proseguirà per capire come queste molecole sono legate al rischio morte e perché.



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