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Pane fatto in casa: 4 errori da evitare

di Maria Corbisiero

14 Ottobre 2014

pane fatto in casa

Complice la crisi, sempre più mamme stanno riscoprendo il piacere, nonché il sapore, delle cose fatte in casa, incentivate non soltanto dal risparmio ma anche dalla genuinità dei prodotti homemade.

Armate di buona volontà, tanta pazienza e pochi semplici ingredienti, eccole sfornare per i propri cari torte di ogni tipo, sia dolci che salate, pizze dai vari gusti, pasta di ogni forma ma soprattutto pane, immancabile sulle nostre tavole.

La preparazione di quest’ultimo può risultare più semplice di quanto si possa pensare, unica accortezza è evitare alcuni errori comuni che, chiaramente, ne pregiudicano la buona riuscita.

Il primo importante passo per realizzare un ottimo pane è la scelta della farina.

pane fatto in casaL’ideale sarebbe macinare personalmente la farina, ossia acquistare i semi e, con l’ausilio di un robot da cucina munito di apposito accessorio o di un piccolo mulino elettrico, l’equivalente di una macina casalinga, ottenere la farina necessaria alla realizzazione del pane.

In mancanza di ciò, è possibile acquistare presso un fornito supermercato farine apposite, prediligendo quelle specifiche per la realizzazione di pane e pizza in quanto hanno un più alto contenuto di glutine, sostanza che rende possibile la panificazione.

Per quanto concerne la scelta del lievito, è possibile utilizzare sia il lievito di birra che il lievito naturale (detto anche lievito madre o pasta madre).

Per conoscere la ricetta del lievito madre cliccare QUI.

Ecco alcuni dei dubbi ed errori più comuni che sorgono durante la realizzazione del pane.

1° Impasto.

Nonostante la ricetta sia stata seguita alla lettera durante la fase di lavorazione, può succedere che l’impasto, che dovrebbe avere una consistenza finale morbida ma compatta, risulti essere o troppo duro o troppo morbido.

Perché?

Vi sono diversi fattori che una cuoca homemade non può prevedere, ad esempio la qualità della farina o la sua capacità di assorbire i liquidi, l’umidità presente nell’aria, etc..

Se lavorando l’impasto questo risulterà essere troppo “appiccicoso”, e quindi troppo morbido, allora sarà necessario aggiungere altra farina; se, al contrario, il composto tenderà a sbriciolarsi, risultando quindi troppo secco, allora si dovrà aggiungere dell’altra acqua tiepida per compattare meglio il tutto.

Il segreto per una buona riuscita del pane resta comunque la lunga lavorazione dell’impasto, rigorosamente a mano, che deve durare circa 15 minuti.

2° Lievitazione

Altro fondamentale aspetto per la buona riuscita del pane è la lievitazione.

Che si usi il lievito di birra, reperibile in qualsiasi supermercato, o che lo si realizzi con il lievito madre, il tempo di lievitazione non deve essere mai inferiore alle 3 ore per il primo e alle 8 ore il secondo.

Importante è anche il luogo: l’impasto infatti deve essere riposto in una ciotola capiente, coperto da un canovaccio, meglio se umido perché evita che la superficie si indurisca. L’ideale sarebbe collocare il pane in lievitazione all’interno del forno spento e chiuso.

3° Cottura

pane fatto in casaLa cottura del pane, come ogni altro lievitato o dolce casalingo, varia a seconda del forno che si ha disposizione. Ecco perché è importante controllare costantemente, almeno le prime volte, la pietanza che si sta preparando, così da trovare la giusta combinazione tra tempo e temperatura.

Altri due importanti fattori sono:

  • preriscaldare il forno sui 180° circa;
  • creare del vapore all’interno del forno stesso. Il metodo più facile è riempire uno spruzzino con dell’acqua e, una volta infornato il pane, spruzzare immediatamente il liquido sulle pareti interne dell’elettrodomestico.

 

Durante la fase di cottura, bisogna inoltre tener presente che se la temperatura è troppo alta si rischia di bruciare il pane, facendolo cuocere solo all’esterno, lasciandolo crudo all’interno. Diversamente, la temperatura troppo bassa, oltre ad allungare i tempi di cottura, renderà il pane troppo umido.

L’ideale sarebbe utilizzare due diverse fasi di cottura, ossia temperatura massima per i primi venti minuti, dopodiché abbassare di 20/30 gradi il termostato del forno e ultimare la cottura.

4° Raffreddamento

Aspetto molto spesso sottovalutato, la fase di raffreddamento del pane è importante tanto quanto la preparazione e la cottura.

Una volta pronto, non bisogna mai lasciarlo sulla teglia: quest’ultima, essendo ancora calda, oltre a continuare la cottura, rischia di far accumulare umidità sul fondo della pagnotta stessa, rendendola troppo umido.

Per ovviare a ciò, sarebbe opportuno lasciar freddare il pane su una griglia, possibilmente rialzata, così da consentire all’aria di circolare su tutto il suo perimetro.

Una volta appreso tutto ciò, diventa importante sapere che il “perfetto” pane fatto in casa si ottiene solo con l’esperienza e tanta pratica.

Io vi auguro una buona panificazione riportandovi qui di seguito due diverse ricette per fare il pane in casa.

Ricetta pane con lievito di birra

Ricetta pane con pasta madre

 



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