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Chiuso albergo nel bolognese: cibi avariati e sporcizia, come si tutela il consumatore

di Federica Federico

25 Marzo 2011

A chi non è capitato di rientrare da una cena insoddisfatto perché il cibo non era buono? A qualcuno sarà persino accaduto di sentirsi male.

Non sempre i cibi serviti dai ristoranti sono in ottime condizioni di conservazione, di tanto in tanto la cronaca ci consegna storie di cibi avariati e carenze igieniche cause di sequestri, denunce e chiusure di attività di ristorazione.
La legge pretende il rispetto degli standard igienico sanitari presso le strutture dedicate alla ristorazione, ma anche presso quelle dedite alla ricezione del cliente, come gli alberghi, le pensioni o i b&b.

È di queste ore la notizia di un altro grave caso di carenza igienico sanitaria: la cronaca ci conduce, questa volta, nel bolognese, ad Anzola Emilia, ove i Carabinieri hanno chiuso e posto sotto sequestro un hotel gestito da cinesi. Le forze dell’ordine e gli ufficiali sanitari hanno trovato cibo avariato, scaduto e, quindi, potenzialmente pericoloso per la salute degli avventori (ove appunto fosse stato ad essi somministrato). In pratica mancavano in assoluto i requisiti per il rilascio della autorizzazione sanitaria.

Queste vicende di cronaca aprono ad una domanda: << Il cittadino come tutela se stesso e la propria famiglia? Come, comunemente, ciascuno di noi può accertare la buona qualità di un esercizio di ristorazione o di accoglienza ove si reca o conduce i suoi bambini?>>

Per le strutture di ristorazione che servono cibi preparati, in genere per tutte quelle che “offrono al pubblico alimenti da loro cucinati” la prima cosa importante da conoscere ed osservare è questa:
A norma di legge tutte le attività che forniscono al pubblico alimenti preparati, cotti o comunque manipolati (quali ad es. ristoranti, bar, trattorie, pizzerie, panifici, latterie, cantine, ecc.) devono essere dotate di autorizzazione sanitaria.
A norma di legge all’interno del locale deve essere esposta in maniera ben visibile la licenza di pubblico esercizio e tutte le altre autorizzazioni necessarie per l’attività, prima tra tutte l‘autorizzazione sanitaria.

Dunque per gli avventori vedere tale autorizzazione è una prima garanzia di affidabilità.

Sempre, ma in modo particolare, se portate con voi dei bambini, fidatevi dei locali con le cucine a vista, esporre la cucina è sempre garanzia di pulizia ed ordine, poi i bambini adorano osservare le preparazioni sebbene attraverso un vetro – per rispettare esattamente le condizioni di igiene di cui si parla.

Certi alimenti sono più delicati di altri, per essi maggiore è il rischio di alterazioni per cattiva conservazione, uno dei cibi più delicati è il pesce. Se decidete di mangiare pesce e, soprattutto, di farne mangiare ai vostri bimbi fuori casa tenete conto che alcuni locali espongono le loro vetrine di pesce e vi consentono di scegliere direttamente da esse il cibo, quindi vi danno modo di vedere cosa state per mangiare. Tale possibilità attesta certamente la qualità della materia prima. Ove manchi la vetrina potete comunque chiedere di vedere l’alimento prima che sia cucinato.

Badate che le stoviglie ed i tovagliati siano puliti, spesso le stoviglie appena condotte in tavola sono molto calde, ciò indica un lavaggio meccanico totalmente rispettoso dell’igiene.

In genere se conducete i bimbi al ristorante sforzatevi di selezionare strutture abituate ad ospitare baby avventori, riconoscerle non è difficile: hanno menù dedicati ai piccoli, mettono a disposizione dell’utenza seggioloni, stoviglie e posate di plastica, nei bagni c’è il fasciatoio.

Quando conducete i bimbi a pranzo fuori non mancate di portare con voi, quelli che io chiamo i “cibi di emergenza”: formaggini, una fettina di prosciutto, una merendina, un succo di frutta ed uno yogurt, non sarà un pranzo da re, ma vi permetterà di sedare la fame del piccolo senza rischi nel caso in cui gli alimenti condotti in tavola dal ristoratore non siano, per qualunque ragione, adatti ai piccini.

Fate sempre attenzione alle condizioni igienico sanitarie dei locali che frequentate e se riscontrate anomalie o deficit non esitate a segnalarli alle autorità competenti.



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