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Di Che Cosa Sono Fatti i Pannolini: Sostanze Pericolose

di Gioela Saga

16 Febbraio 2015

pannolini sostanze pericolose

Ci siamo occupati qualche giorno fa di pannolini ed esattamente ne abbiamo parlato in questo articolo da un’angolazione decisamente particolare in cui si proponeva l’utilizzazione dei pannolini per usi inconsueti tra cui il giardinaggio.

La domanda che ne è emersa è più che giustificata e pertinente:

Di cosa sono fatti i pannolini? Contengono sostanze pericolose?

Premesso che probabilmente i pannolini scelti per il filmato sono presumibilmente biodegradabili, potrebbero dunque essere fatti con materiale ecologico, biodegradabile e compostabile,

siamo veramente consapevoli di come vengono fatti i pannolini che stanno a contatto tante ore, per tanti e tanti giorni, anni direi, con la pelle dei nostri bambini?

L’importante è sempre fare una scelta consapevole.

Nella fattispecie, i pannolini usa e getta biodegradabili che si trovano sul mercato contengono:

Ovatta di cellulosa, ovvero l’elemento assorbente principale, che viene trattata con tecniche di sbiancamento completamente prive di cloro e non è ammissibile nessun tipo di sbiancante ottico. La materia prima proviene da legnami certificati e foreste rinnovabili certificate con gli standard PEFC di sostenibilità.

– All’interno, per creare il substrato di assorbimento, vi si può trovare l’acido polilattico (PLA) che viene realizzato da risorse rinnovabili come la canna da zucchero ed è un amido vegetale oppure altri biopolimeri.

– Le barriere che impediscono la fuoriuscita di pipì vengono fatte con una speciale pellicola a base di amido di mais OGM free, naturalmente traspirante, senza forellini praticati meccanicamente. E’ un materiale compostabile e biodegradabile.

Secondo i sostenitori dei pannolini biodegradabili questi sono prodotti studiati per chi vuole essere particolarmente attento al problema ecologico dello smaltimento rifiuti, in quanto hanno un ridottissimo impatto ambientale, sono biodegradabili e spesso compostabili con adeguato processo.

Inoltre le materie prime utilizzate sono scelte anche con precisi canoni di attenzione per pelli sensibili, per minimizzare o azzerare problemi allergologici o per prevenirli.

Sono infatti privi di sostanze quali allergeni di qualsiasi tipo come profumi, lozioni o altre sostanze potenzialmente irritanti.

Come ulteriore misura precauzionale molti non utilizzano neppure il lattice nelle chiusure, in modo da ridurre anche questo tipo di intolleranza; vengono invece utilizzati elastomeri composti da materiale biodegradabile e bande di chiusura a pressione prive di adesivi solventi.

Generalmente questi prodotti presentano anche studiati packaging biodegradabili ed ecocompatibili e se hanno decorazioni sono fatte con inchiostri vegetali.

Sicuramente a sfavore vi sono alcuni fatti:

– La relativa scarsa diffusione e reperibilità di questi prodotti il cui acquisto avviene per lo più on line, spesso su piattaforme estere o in catene di negozi di settore. A tutto ciò si associa, inevitabilmente, una minore possibilità di scelta.

– Il costo più elevato.

– Non tutti i pannolini sono biodegradabili e poi compostabili con la stessa percentuale, ve ne sono anche alcuni che lo sono meno del 50% fino a chi, onore al merito, lo è al 100% almeno nelle dichiarazioni, dunque è sempre bene verificare il tutto in etichetta o secondo ricerche specifiche.

pannolini biodegradabili e non

Passiamo ora al tipo di pannolino ancora più diffuso che è quello

il pannolino-mutandina usa e getta standard

che si trova comunemente in tutti gli scaffali in miriadi di confezioni, stili, marche e taglie, tanto da averne l’imbarazzo della scelta.

La parte interna, ha il merito più che celebrato, di essere fortemente assorbente ma, non essendo magica di per sé, contiene una parte di polpa di cellulosa e del SAP. Questa sigla sta per Super Absorbent Parts, cioè materiali super assorbenti.

– Per quanto riguarda la parte in cellulosa si tratta di ovatta, sostanza idrofila che dunque attira l’acqua e in parte l’assorbe. Spesso questa ovatta però è trattata chimicamente e sbiancata con cloro o tramite trattamenti che rilasciano diossina, la cui pericolosità è ben tristemente nota.

– Ovviamente l’azione di questo velo igroscopico non è sufficiente per l’azione assorbente che garantisca il sederino del bambino asciutto per diverso tempo. In associazione troviamo appunto le Sap.

Spesso questo materiale è composto da granuli superassorbenti di sodium polyacrylate cioè il poliacrilato di sodio, granuli viscosizzanti fatti da un polimero sintetico, ovvero sale sodico dell’acido poliacrilico.

Questi cristalli hanno proprietà gelificanti, stabilizzanti che tendono ad agglomerare i liquidi, assorbendoli. E’ un materiale che è in grado di assorbire da 200 a 300 volte e più la sua massa in acqua e si trova in molti prodotti per la cura personale oltre che nei pannolini. Alcuni residui possono trovarsi abbastanza di frequente sul sederino dei bimbi, li riconoscete perché sono proprio delle piccole palline che sembrano di plastica.

Questa sostanza è stata al centro di polemiche e il suo uso è stato vietato nella composizione degli assorbenti a tampone nel 1985 perché correlato alla sindrome da shock tossico. Questo perché, presumibilmente, nell’uso dei tamponi vi era un assorbimento che è anche assai diverso da quello dei pannolini.

In alcune marche sono state riscontrate tracce di tributile di stagno (tbt), sostanza particolarmente tossica che sembra influire sugli ormoni sessuali oltre ad essere fortemente inquinante per l’ambiente acquatico. Inoltre vi sono quasi sempre lozioni o profumazioni che possono scatenare reazioni asmatiche in persone predisposte.

– La parte esterna è normalmente costituita da pellicole impermeabili in polipropilene e polietilene unite ad adesivi, elastici e nastri a prova di fuoriuscita. Chiaro è che essendo materiali plastici sono derivati dal petrolio. Spesso sono proprio queste parti, a contatto con la pelle a far sviluppare eritemi ed allergie sulle pelli più sensibili e predisposte.

Sottolineiamo come spesso non sia perfettamente facile e trasparente la possibilità di conoscere l’effettiva composizione di un prodotto come un pannolino mutandina. Spesso si parte dal presupposto che, essendo un prodotto per la prima infanzia, sia implicitamente sicuro e testato. Questo è vero, fino a che non viene provato scientificamente il contrario ma è altrettanto vero che è giusto poter decidere in modo informato e coscienzioso.

pannolini sostanze pericolose

Invitiamo a consultare sempre l’Inci di ogni pannolino, cioè l’International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, ovvero la nomenclatura di tutti gli ingredienti di un prodotto come il pannolino. Generalmente si trova in tutti i prodotti Ue e anche di alcuni paesi non europei tra cui gli Stati Uniti.

Tra le altre cose è possibile anche optare per pannolini “ibridi” cioè che presentino almeno alcune delle caratteristiche più eco-friendly o skin care, cioè meno per pelli più sensibili.

In ogni caso è importante informarsi, conoscere e poi decidere il rapporto pro e contro che può anche essere influenzato da parametri personali di scelta assolutamente inopinabili che possono prendere in considerazione altri fattori come prezzo, praticità o reperibilità.

Non ultimo vi è anche la possibilità, da non scartare a priori, di un pannolino lavabile di cui abbiamo già parlato ampiamente qui.



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