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Paraffina Fa Male o No

di Gioela Saga

08 Maggio 2015

In rete c’è molta confusione su un ingrediente che si trova spesso in molti prodotti per l’igiene del neonato e del bambino ma anche in tanti prodotti per la cosmesi e l’igiene degli adulti: la paraffina.

Ci si chiede in modo molto apprensivo se sia un composta innocuo o sia assortamente da evitare qualsiasi prodotto che la contenga.

paraffina

Come tutti ben sanno, perché c’è una diffusione mediatica molto intensa relativamente a questo, la paraffina è un derivato dal petrolio e, come tale, desta già sdegno e anche una notevole diffidenza.

Normalmente si associa al petrolio tutto ciò che c’è di più nefasto e pericoloso.

Dimentichiamo molto spesso che in realtà il petrolio è un elemento assolutamente naturale, le caratteristiche imputabili ad una sua ipotetica insalubrità sono piuttosto relativi ed associati ai processi di raffinazione dei prodotti da esso derivati o da altri fattori diversi.

Ecco come verificare la presenza di paraffina:

Innanzitutto la prima regola fondamentale rimane la lettura dell’etichetta per la sua effettiva individuazione, si può trovare anche sotto il nome di olio minerale o olio di vaselina, nell’Unione Europea ha il nome Paraffinum Liquidum, mentre negli Stati Uniti è denominata Mineral Oil.

Perché si usa la paraffina:

Questo composto è utilizzato per le sue caratteristiche di fluidità e di scorrevolezza e anche la capacità di miscelare altri ingredienti e di renderli maggiormente assorbibili.

Spesso esalta anche la lucidità della pelle o dei capelli, è persistente e riduce la disidratazione.

uso paraffina

La paraffina è innocua:

Ecco il capitolo più spinoso.

La paraffina liquida usata in cosmesi, della famiglia dei petrolati, è anche definita olio bianco ed è una sostanza senza rischi, diversamente dalla paraffina ambrata o gialla o marrone che però normalmente se il prodotto è controllato non si utilizzano nei prodotti di igiene e cosmesi, come da normativa europea, in quanto considerati cancerogeni.

Il grosso problema con questo ingrediente è che non tutti i paesi hanno adeguate norme di sicurezza relativi agli standard e ai controlli ma non per questo bisogna creare allarmismi estremi, solo, come sempre, attenzione, come per tutto ciò che non è controllato e garantito.

E’ innegabile che in alcuni le verifiche sulla qualità di questo derivato dal petrolio siano più blande rispetto a quelle europee o italiane. La differenza dunque si gioca ancora una volta sull’etichetta che deve indicare la provenienza e le eventuali certificazioni ISO. Spesso purtroppo è anche il prezzo uno dei parametri che ci possono orientare su una prima scelta da approfondire comunque.

E’ altresì importante seguire le eventuali indicazioni sull’applicazione e il corretto utilizzo del prodotto per evitare abusi o utilizzi non appropriati.

paraffina pericolosa

La paraffina se ingerita non è metabolizzabile, cioè, un’ipotetica ingestione diretta di grosse quantità del prodotto potrebbe creare un sovraccarico di lavoro per il fegato ma, normalmente, non si ingerisce la paraffina e, in ogni caso, l’industria cosmetica seria si tutela con ulteriori misure di sicurezza.

Solo gli oli minerali del più alto grado di purezza sono usati nella produzione di prodotti destinati all’uso cosmetico per garantirne l’assoluta sicurezza, e qualora questi siano destinati ad entrare in contatto ad esempio con le labbra con probabile ingestione, vengono formulati nel pieno rispetto dei valori indicati dall’JECFA (Joint Expert Committee on Food Additives) che esclude ogni possibile pericolosità per l’applicazione esterna.

La paraffina non fa respirare la pelle:

Un’ulteriore accusa è proprio questa che questo ingrediente sia sera solo ad un trattamento che apparentemente rende la pelle più lucida e falsamente idratata ma che in realtà non la fa respirare. Sarebbe davvero così se si utilizzasse la paraffina pura, come quella che si usa per conservare il caciocavallo o quella delle candele ma, normalmente, nei prodotti di igiene è miscelata in piccole quantità con acqua o oli vegetali, rendendola di fatto un prodotto che, anzi, preserva la pelle dalla disidratazione transdermica e ottimizza il potere lenitivo o idratante dell’acqua o dell’olio che veicola.

Come suggeriamo sempre bisogna diffidare dai falsi allarmismi e verificare la corretta portata del presunto problema.



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