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Vomito nei bambini: cosa fare e non fare

di Federica Federico

29 Novembre 2021

Il vomito nei bambini è un evento non infrequente. Per quanto spiacevole, non sempre e non necessariamente è sintomo di una patologia importante e preoccupante, spesso è causato da transitorie alterazioni della funzionalità intestinale e frequentemente il vomito e la diarrea si accompagnano alle più comuni malattie infantili.

 

Vomito nei bambini

Bambina con senso di nausea. Tutto quello che una mamma deve sapere sul vomito nei bambini. Diritto d’autore:
gvictoria ©123RF.com con licenza d’uso

Il vomito nei bambini: perché il bambino ha vomitato

Il vomito determina l’involontaria espulsione dal corpo, attraverso la bocca, del contenuto dell’intestino. Lo stomaco lavora al contrario e si svuota per una involontaria contrazione diaframmatica e dei muscoli dell’addome. Sintomi premonitori del vomito sono il senso di nausea o l’aumento della salivazione, molti bambini manifestano il malessere sputando.

 

Il bambino che vomita viene sopraffatto dall’irrefrenabile istinto di espellere quello che ha ingerito. Come abbiamo sottolineato il vomito è una reazione involontaria del corpo. Le mamme devono considerare che spesso questo istinto irrefrenabile spaventa il bambino turbato dall’incapacità di controllare il proprio corpo.
L’impossibilità di controllare il vomito, accompagnata al fastidio di sporcarsi e al cattivo odore, determina nel bimbo paura, ansia e un generale stato di malessere anche emotivo oltre che fisico.

 

Comunemente il vomito è causato da una infezione intestinale, quasi sempre virale, spesso, infatti si accompagna a mal di pancia e diarrea. Quando si accompagna a febbre superiore ai 38-38,5 C° e permane da un giorno intero è importante allertare il medico.

 

Il vomivo però può essere determinato anche da un eccesso di muchi, infatti può vomitare il bambino molto raffreddato, con tanto moccio al naso o con tanta tosse grassa.

Mia nonna, se fosse ancor qui, vi direbbe che questo vomito è persino liberatorio per il piccolino.

 

Vomito nei bambini

In caso di vomito nei bambini, come possiamo aiutare il bambino che sta per vomitare?
Diritto d’autore:
somdul ©123RF.com con licenza d’uso.

Come aiutare il bambino che sta per vomitare

La prima cosa da fare è aiutare il bambino a vomitare senza sporcarsi, soccorretelo con una bacinella. Rassicuratelo, esortatelo a non cercare di soffocare il vomito.

 

Molti anni fa un mio amico infermiere mi insegnò questo: la posizione migliore per aiutare una persona a vomitare è cingerla da dietro tenendo una mano sulla sua fronte e una bacinella sotto il capo affinché non si sporchi.

Pulire in fretta il bimbo, anche rassicurandolo sul suo stato di salute, è un aspetto importante e da non trascurare. Fate sì che il bimbo dopo aver vomitato si lavi il viso, le mani e la bocca.

 

La puzza di vomito

Molti bambini sono fortemente infastiditi dall’odore del vomito e il suo permanere nell’ambiente può disturbarli sino al punto di stimolare ulteriori episodi di vomito. Cosa fare?

  • Arieggiate l’ambiente,
  • spogliate il bambino e lavatelo,
  • se necessario, cambiate le lenzuola ove si siano sporcate,
  • fate sciacquare la bocca a bimbo, ma non forzatelo a lavarsi i denti se il sapore del dentifricio in quel momento lo disturba.

Il primo pericolo per la salute legato al vomito nei bambini è la disidratazione.

Il vomito comune ovvero non patologico, tende a risolversi nel giro di 24 ore. Tuttavia più è piccolo il bambino che vomita più è alto rischio di disidratazione, ciò perché i bimbi piccini tendono facilmente a disidratarsi.

 

I piccoli, anche in presenza di episodi di vomito e diarrea, dovrebbero bere almeno 1l – 1,5l di acqua al dì. Peranto assicuratevi che il bambino sia idratato, offritegli spesso qualche sorso d’acqua, anche poco dopo l’episodio di vomito, possibilmente somministrando il liquido in piccole dosi.

 

Dopo il vomito: l’importanza di bere a piccoli sorsi

Bere a piccoli sorsi, preferibilmente solo acqua, aiuta reidratare il corpo, cosa importantissima se si considera che la disidratazione è il primo pericolo direttamente collegato al vomito. Bere tanta acqua insieme, bere bevande dolcificate o gassate a lunghi sorsi, invece, non aiuta e, anzi, potrebbe riaccendere la nausea.

 

Se avete a che fare con un bebè preferite un cucchiaino o un dosatore contagocce piuttosto che il biberon, proprio per assicurarvi che sorseggi l’acqua a piccole dosi.

 

Soluzioni reidratanti

Se il vomito è frequente e il bambino manifesta difficoltà a bere, è consigliabile consultare prontamente un medico. Solo il pediatra, dopo aver visitato il bambino, potrà eventualmente indicarvi un rimedio farmacologico idoneo ad arginare il vomito. Solitamente si somministrano solo soluzioni reidratanti, i farmaci anti-vomito hanno controindicazioni e non possono essere oggetto di auto-prescrizione.

 

In farmacia vengono vendute ottime soluzioni reidratanti, se il bambino è disidratato il ricorso a dette soluzioni è risolutivo nel 95% dei casi.

Vomito nei bambini: una mamma come può monitorare l’idratazione del bambino

In caso di vomito l’idratazione del bambino va sempre monitorata. Laddove il piccolo paziente riesca a bere circa un litro d’acqua al giorno l’idratazione del corpo non sarà compromessa, viceversa essa è a rischio quando l’acqua ingerita sia poca o pochissima.

Ogni mamma può riconoscere la disidratazione dai seguenti sintomi:

  • bocca e labbra secche;
  • pipì concentrata e dal colore molto scuro – in caso di mancata minzione per 6 ore continuate è bene allertare il pediatra. Pertanto è bene controllare quanti pannolini il bambino bagni e valutare se ne bagna meno del solito;
  • occhi infossati;
  • sonnolenza eccessiva.

 

In caso di vomito, sopratutto se accompagnato da diarrea, è buona norma monitorare sempre la temperatura del bambino. Eventuali difficoltà respiratorie, pianto inconsolabile, eccessiva irritabilità o una condizione anomala del corpo, come il collo ripiegato in avanti con una evidente incapacità del bambino di tenere la testa ben sollevata, sono tutti sintomi di allarme importanti.

 

Vomito dei neonati

Anche i neonati, previo parere del pediatra, possono fare uso di specifiche miscele reidratanti.

Il vomito nei bambini allattati al seno non pregiudica l’allattamento, anzi in ogni disfunzione intestinale, più o meno grave, è bene che il bambino nutrito al seno continui ad avvantaggiarsi del latte materno. E se il bimbo che vomita è allattato al seno, l’eventuale integrazione con soluzioni reidratanti va somministrata prima della poppata nella misura prescritta da pediatra.

 

Il vomito nei bambini determina inappetenza. E’ bene che il genitore rispetti la fisiologica ripresa del bambino non forzandolo in alcun modo a mangiare.Fatto salvo che il bambino deve, invece, bere.

 

Il vomito nei bambini può rendere necessario un ricovero ospedaliero solo in casi gravi di disidratazione, ovvero quando risulti indispensabile una infusione di liquidi per via endovenosa mediante flebo. Se il lattante non si attacca al seno o non riesce a bere dal biberon è bene allertare subito il pediatra o comunque fare in modo che il bambino venga prontamente visitato.

 

Quando chiamare il pediatra

Nella maggior parte dei casi il vomito nei bambini rappresenta una indisposizione temporanea che si risolve da sé. Ma quali sono i segnali preoccupanti dinnanzi ai quali la mamma deve necessariamente chiamare il medico?

La mamma o chi assiste il bambino deve chiamare il medico quando:

  • il vomito è di colore giallo-verde;
  • il vomito è di colore marrone-rosso;
  • si manifestano segnali di disidratazione;
  • il bambino dorme troppo o sembra perennemente sonnolento;
  • gli episodi di vomito si ripropongono con frequenza in un arco temporale breve (è bene considerare come arco temporale di almeno 6 ore, è preferibile contattare il pediatra se in un lasso di tempo pari a 6 ore il bambino vomiti più volte).

Il vomito è diverso dal reflusso, se ti interessano informazioni ulteriori sul reflusso clicca QUI

Vomito nei bambini

Quando il vomito nei bambini ha origini psicologiche.
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Il vomito può avere cause psicologiche

Ni bambini più grandicelli il vomito può essere una risposta emozionale a degli accadimenti esterni: un disagio scolastico, la separazione dei genitori, un lutto in famiglia, eccetera. Il compito dei genitori è sempre duplice: osservare gli episodi di vomito, il che aiuta anche a capire come si collocano nella routine del bambino, e non dare ad essi troppo peso apparente, ovvero non manifestate la vostra preoccupazione davanti ai bambini. Ci sono bambini che vomitano quando devono andare dal dottore, altri che vomitano se mamma e papà li costringono a bere il latte caldo, altri che lo fanno in concomitanza con la nascita di un fratellino perché eventualmente questa novità non è stata pacificamente accolta e metabolizzata.

 

Chiedete aiuto al pediatra, quando sospettate che la ragione del vomito sia emotiva abbiate cura di consultare il medico da soli, ovvero non parlate dei vostri sospetti davanti al bambino, il dottore saprà come trovare riscontro nel confronto diretto col suo piccolo paziente.

 

Cosa far mangiare al bambino che ha vomitato

Ad eccezione del lattante, finché perdura nausea e vomito non date cibi solidi al bambino, ovvio è che dopo le 24h se la situazione non migliora va avvisato il medico e concordata una strategia, se non prima laddove si sospetti una disidratazione del piccolo.

 

Ricordate di somministrare l’acqua a piccoli sorsi preferibilmente un cucchiaino per volta, più o meno ogni 5 minuti. Evitate i succhi di fruttta, le bevande troppo zuccherate e quelle gassate. Ove il bambino non voglia bere ma trovi conforto nella punta dolce dello zucchero, si possono ammettere liquidi leggermente zuccherati in questi casi, prevalendo il bisogno di idratazione, via libera ad acqua e pochissimo zucchero, camomilla o the lievemente zuccherati.

 

È importante che il bambino mangi entro le 6-8 ore dall’ultimo episodio di vomito i cibi da offrirgli devono essere digeribili e leggeri, per esempio cracker, miele, riso ben cotto, fette biscottate, pane, pollo lesso, patate bollite, mele o banane.

 


Articolo originario 8 Gennaio 2016 – aggiornato al 29 Novembre 2021 ore 10:46



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