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Corrado Augias Querelato per la Frase su Fortuna Loffredo

di Federica Federico

09 Maggio 2016

Aveva 5-6 anni ma si atteggiava come se ne avesse 16 o 18”, lo ha detto Corrado Augias commentando una fotografia durante un intervento pubblico sul caso di Fortuna Loffredo, la bimba assassinata a Caivano dopo essere lungamente rimasta vittima di violenze intime.

Le parole di Corrado Augias hanno aperto un acceso dibattito. Tutto è partito da un’immagine in cui la mamma della piccola vittima siede su un divano tenendo tra le mani una fotografia di Fortuna mentre alle sue spalle c’è una statua dorata raffigurante San Pio.

Corrado Augias Fortuna Loffredo frase

La mie generazione (io mi avvio a passi piccoli verso i 40anni) era abituata a vivere la foto come un “evento occasionale” che serviva a commemorare i momenti più belli. Ai miei tempi (che per quanto mi possano sembrare recenti sono già superati) la macchina manuale, il rullino, la stampa come unico mezzo per rivedere l’immagine, rendevano la fotografia una cosa eccezionale, unica e costosa. I bambini di oggi, invece, hanno milioni e milioni di foto che li ritraggono dal parto in poi, potrebbe non bastargli una vita intera per rivederle tutte! Ciò dipende dal fatto che il progresso tecnologico ha rivoluzionato l’approccio alla gestione della fotografia che ora è a portata di clic: si fotografa col cellulare, ovunque e sempre.

Contemporaneamente sono cambiati i modelli, gli stimoli e le abitudini sociali. Non c’è bambina che non si sia mai vestita da principessa e che non sia stata fotografata dai genitori; non c’è compleanno in cui l’acconciatura non sia diventata più ricercata e non sia stata immortalata da qualche immagine, magari anche condivisa su Facebook; non c’è più un vestito per bambini che sia brutto, minimalista o grigio come lo erano certi “abiti funzionali” un tempo; non c’è più una cultura della mortificazione del bello e le bimbe imparano presto a vestirsi bene e a sorridere dinnanzi allo scatto della macchina fotografica. Tutto questo è ben lontano dal concetto di “provocazione” ed è cosa molto diversa dall’aver perso i punti di riferimento nell’educazione e nella crescita dei figli.

Una bambina piccola non può essere confusa con una diciottenne nemmeno quando per gioco si veste da grande. Ma questa è solo la mia opinione di madre!

I bambini di oggi sono tutti belli”, quante volte avete sentito questa frase? E’ vera nella misura in cui indica un approccio diverso al bello, una maggiore capacità di esprimerlo e farlo proprio. La perdizione sta negli occhi di chi guarda“, anche questa affermazione retorica è vera, perché, come la scienza dimostra, il pedofilo è patologicamente tale e il concetto di provocazione non rientra nemmeno tra le giustificazioni di tale devianza.

I bambini non possono provocare i pedofili e nemmeno si può instillare nelle madri la paura che la cura per le loro bambine o la grazia stessa delle piccole possa essere causa e ragione di un pericolo. Ed anche questa è una mia personale considerazione!

Corrado Augias, intervistato da Floris ha espresso un giudizio su un’immagine che immortalava la mamma di fortuna Loffredo mentre dinnanzi ad una statuetta di un santo teneva tra le mani la foto della sua bambina. Il giudizio dell’intellettuale si è soffermato su quella che per lui è l’opposizione tra l’immagine sacra alle spalle della donna e la foto della piccola Fortuna.

Faccio una premessa personale: nell’immagine che la mamma stringe tra le mani Fortuna mi sembra solo una bambina che, a dispetto del suo nome, è stata tradita dalla vita ed è morta inascoltata, spaventata e sola.

Corrado Augias Fortuna Loffredo foto

Corrado Augias commenta la foto che compare sul maxi schermo della scenografia.

Secondo Augias il modo in cui la bambina si atteggiava la faceva apparire più grande e questo indicherebbe il fatto che gli adulti-educatori sarebbero caduti in una vera e propria “perdita di riferimenti”.

“Aveva 5-6 anni ma si atteggiava come se ne avesse 16 o 18”, ha detto Corrado Augias.

Per parte mia, da madre e da utente della televisione e della rete, ritengo che il fenomeno della “precoce bellezza” dei bambini sia trasversale, esso riguarda ogni classe sociale e forse più alta è l’estrazione maggiore è la cura che si concede ai figli anche quella esteriore traducibile in termini materiali di “aspetto” (vestiario, cura dei capelli e in generale del corpo).

Altra cosa è la debita valutazione dell’ambiente di appartenenza della piccola Fortuna, ambiente che si è tradotto nella scena di un crimine efferato. L’attenzione di tutti andrebbe fissata sui segnali che la bambina certamente lanciava a casa come a scuola e l’interrogativo primo deve chiamare in causa tutti gli adulti che ruotavano intorno alla piccola. Da mamma mi chiedo com’è possibile che nessuno si sia reso conto del fatto che la piccola veniva abusata. L’omertà e la paura sono il vero male da combattere.

Corrado Augias è astato raggiunto dall’Huffingtonpost ed ha così chiarito le sue parole:

Il mio era un ragionamento complesso e partiva dall’analisi di una foto che mi ha fatto fare un balzo dalla sedia.In quella foto è drammatico il contrasto tra la statua di un santo e una bambina abusata due volte, una dal suo carnefice e una dall’ambiente sociale nel quale ha consumato una infanzia perduta”.

Ed ha aggiunto: ”Una mamma che pettina la figlioletta di 5 anni come se ne avesse 18 è una donna che ha perso i riferimenti e, tra questi, la capacità di comprendere il sacro. Mi ha fatto pensare a quei mafiosi che si circondano di immaginette e simboli cristiani, senza poi materialmente seguire gli insegnamenti morali di quei simboli. Anche nella foto di Fortuna padre Pio diventa una statuetta pagana”.

Corrado Augias Fortuna Loffredo foto

Dettaglio dell’immagine di Fortuna che come compare nella fotografia commentata da Corrado Augias.

La famiglia di fortuna ha annunciato di aver sporto denuncia, le parole del papà, Pietro Loffredo, non lasciano spazio a dubbi: «Abbiamo denunciato Corrado Augias per diffamazione, è vergognoso quello che ha detto su mia figlia». Attraverso le fonti stampa, il legale della famiglia fa sapere che è inaccettabile anche il sospetto che Fortuna, per il suo aspetto o atteggiamento, possa avere innescato una provocazione rivolta a chi l’ha uccisa.



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