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Come Educare Bene i Figli: Consigli Pratici per Genitori

di Federica Federico

11 Novembre 2016

Nel rapporto con un figlio il genitore mette tutto se stesso: impegno, amore, dedizione, tempo e cuore. Ma educare bene i figli non è mai cosa facile, anche perché il percorso educativo subisce l’influenza di molti fattori personali, familiari, culturali e sociali.

La vita quotidiana, le ansie, gli impegni e le responsabilità, spesso si trasformano in una pressione emotiva che difficilmente non inquina tutta la vita familiare. Molte volte, pur non volendo sbagliare, pur se animati dalle migliori intenzioni, cadiamo in seri errori educativi frutto della fretta, dello stress e del tentativo di allontanare i problemi e ridurre gli attriti familiari.

Per educare bene i figli, ecco cosa non fare assolutamente:

Occultare i propri sentimenti nutrendo la paura di amare troppo è assolutamente sbagliato! I bambini hanno bisogno di carezze, abbracci, affetto tradotto in vicinanza fisica e relazionale.

Per cui, il primo comandamento per educare bene i figli è non nascondere l’amore.

educare bene i figli

Allo stesso modo non bisogna mai soffocare i sentimenti del bambino.

I bimbi hanno il diritto ad esprimere i moti del loro cuore, debbono essere sicuri di poter mostrare all’adulto il loro animo. Anche un’emozione negativa è occasione di crescita, manifestare una paura è il punto di partenza per superarla, così come non c’è risoluzione del conflitto se non si verbalizza la rabbia.

 

I bambini si specchiano negli adulti, noi genitori siamo modello di vita per il bambino: osservandoci il piccolo percepisce e comprende cosa è giusto e cosa è sbagliato e mette in pratica i comportamenti che noi gli prospettiamo dinnanzi attraverso l’esempio.

E’ per questo che si dice che i piccoli imparano a muoversi nella vita attraverso l’imitazione di mamma e papà.

Per educare bene i figli è essenziale non dare mai il cattivo esempio.

Il bambino va spinto verso il bene, educato al buono, istruito alla positività e ispirato attraverso ciò che è bello.

Non è corretto nè proficuo essere ipercritici con i bambini.

I piccoli non hanno bisogno di essere mortificati! Il compito del genitore è quello di individuare il talento del bambino e di potenziarlo spingendolo a migliorare.

Se un bimbo commette un errore è bene mostrargli l’altra faccia della medaglia ovvero quello che sarebbe stato il comportamento corretto opponendo il giusto allo sbagliato, il buono al cattivo e mettendo il piccolo in condizione di trarre esperienza dal confronto.

Sgridare, sottolineare l’errore, far sì che il bimbo si senta mediocre, sbagliato, inferiore, non è mai cosa giusta e non sostiene una buona educazione del bambino.

Nemmeno è bene stimolare i sensi di colpa del bambino, il suo libero arbitrio deve manifestarsi senza il condizionamento morale di nessuno, senza frustrazione e senza vessazioni emotive.

Il bimbo, per assumere un comportamento corretto e onesto, socialmente apprezzato e rispettoso dell’altrui libertà, deve essere capace di discernere il bene dal male, deve avere un bagaglio di conoscenze in cui sa districarsi, deve sentirsi sicuro di sè e forte.

educare bene i figli

Anche una maggiore autonomia del bambino (sia d’azione che in termini decisionali) lo aiuterà a muoversi con coscienza e serenità nel mondo.

Per educare bene i figli, è , pertanto, corretto non decidere per loro ma metterli in condizione di fare scelte autonome, sempre partendo da piccole decisioni quotidiane come selezionare i vestiti, stabilire il menù della giornata o la meta di una passeggiata domenicale.

 

Il nostro compito di genitori dovrebbe essere sempre quello di rassicurare. Un bambino forte è un cucciolo d’uomo cresciuto senza essere esposto all’ansia e alla paura.

E’ di estrema importanza non trasmettere ansie ai bambini e all’opposto aiutarli nel superamento delle loro angosce e paure.

Per educare bene i figli è indispensabile accordargli fiducia: credere nel bambino e nelle sue potenzialità è basilare per stimolarne i talenti e fortificarne le abilità.

 

Molto spesso con i bambini usiamo delle merci di scambio per cui ad un buon comportamento facciamo corrispondere un premio o un regalo o un vantaggio.

Premiare è corretto ma è bene prestare grande attenzione alla trappola del ricatto.

Il premio non dovrebbe mai essere pattuito col bambino come una “merce di scambio”, esso dovrebbe arrivare come inaspettata sorpresa a seguito di un buon comportamento. Solo in questo caso il sorprendente premio si traduce in una gratificazione libera dal classico do ut des.

La formula: “Se tu fai questo, io ti do quello” potrebbe equivalere ad insegnare lo strumento del ricatto che il bimbo non deve riconoscere mai come utile o fruttuoso.

Per educare bene i figli è necessario consentire al bambino di muoversi in un ordinato spazio di regole.

Non porre regole e limiti equivale a lasciare libero il bambino di educarsi da solo. E il bimbo che non ha regole da rispettare difficilmente riconoscerà l’autorità del genitore.



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