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Come educare i bambini giocando

di Federica Federico

11 Maggio 2017

Gli adulti si chiedono spesso come educare i bambini, si domandano, cioè, quale sia il migliore canale di comunicazione tra bimbi e figure di riferimento, mamme, papà, zii, nonni o educatori che siano.

L’educazione è un concetto complesso, in molti confondono l’indottrinamento col più ampio bisogno del bambino di essere coltivato. Educare vuol dire nutrire la crescita del bambino, pertanto chi si domandi qual è il modo giusto di educare un cucciolo d’uomo deve innanzitutto considerare come e dove vuole piantare l’albero della vita:

cara mamma, se ti stai chiedendo come educare i bambini, prova a immaginare i tuoi figli come alberelli in cerca di terreno e chiedi a te stessa a quale luce vorresti esporli e su quale orizzonte ti piacerebbe che si affacciassero come uomini e donne del domani.

L’educazione segna una via difficile da deviare, infatti, imprimendo nel cuore i principi ispiratori dell’esistenza, pesa massimamente sul futuro di ogni bambino e complessivamente pesa persino sul futuro del mondo. In questo senso mamma e papà devono farsi carico della costruzione dell’animo di un figlio e nella scelta educativa non incidono solo le ramanzine o le punizioni, le regole o i doveri, hanno una larga parte i sorrisi e la condivisione del bello della vita.

Come educare il bambino giocando: la prima regola è avere fiducia nei sorrisi

come educare i bambini col gioco e col sorriso

Non crediate, infatti, che le esperienze di vita quotidiana (anche quelle futili, ludiche, frivole e gaie) esulino dall’educazione. Ogni momento trascorso con un bambino potrebbe fissarsi per sempre nella sua mente e restare lì come una fotografia della vita da sfogliare e riguardare per sempre.

Come educare i bambini? Me lo chiedo da mamma

Partendo dal presupposto che l’apprendimento felice facilita estremamente la conoscenza, considerando che capire la vita senza avvertirne il peso equivale a divenire esseri positivi, da madre mi sono sempre chiesta come si possa educare sorridendo, con gaiezza e a mani basse.

Un volta un uomo anziano mi disse queste parole:

“Noi adulti dobbiamo costruire bei ricordi nella mente dei bambini, non si sa mai quando ne avranno bisogno per confortarsi”.

Educare i bambini felicemente ha questo effetto e dà questo risultato ultimo: fa sì che nei bimbi maturi una visione felice della vista e contemporaneamente garantisce ai grandi la possibilità di cerare con i figli un forte rapporto di confidenza. Laddove, poi, la buona empatia si mantiene anche in condizioni di criticità, ovvero quando ci sono problemi (a scuola, con gli amici, nella crescita) e tanto maggiore risulta il bisogno di confronto e dialogo.

 

Giocare crea interazione e, se l’educazione si considerata come un percorso fatto di empatia e incontro, anche il gioco non può non essere ammesso come uno strumento educativo e di crescita emotiva dei bambini.

Come educare i bambini giocando? E’ questa la domanda di base.

Molte mamme si dichiarano “inabili al gioco” ovvero non sanno da che parte incominciare, si imbarazzano, non sono fantasiose e qualcuna fatica ad andare oltre il nascondino o il pasticciare con la plastilina. Ma le occasioni di incontro mamma-figlio sono molteplici, non c’è nulla di male nel ricercarle anche nella carta stampata, in rete o su Youtube.

 

I miei bambini ed io siamo stati letteralmente coinvolti da un libro “operativo” (non abbiate paura, non è un quaderno operativo di grammatica o matematica di quelli scolastici) è un testo capace di spiegare fattivamente come educare i bambini giocando, infatti propone 125 tracce di giochi e attività per ragazzi tra i 6 e i 12 anni:

Giocare e divertirsi per imparare “, è questo il titolo del libro edito da Edizioni il Punto d’Incontro.

 

I giochi si classificano per fascia d’età, partecipanti, preparazione e durata; vi sono giochi praticabili all’aperto e altri in casa, ma vi sono anche attività che indifferentemente possono essere svolte sia fuori dalle mura domestiche che all’interno.

Rispetto al desiderio di educare i bambini con complicità e partecipazione, perché vale la pena usare (nel senso letterale e pratico) un libro come”Giocare e divertirsi per imparare “?

  • Questo testo (come in genere ogni buono spunto pratico di gioco) vale da stimolo per ogni genitore che si chieda come educare il bambino giocando;
  • sostiene e sprona ogni adulto che da solo stenti a trovare una risposta pratica al bisogno di condividere emozioni di gioco con i bambini;
  • traccia 125 modi pratici e fattibili per coniugare il verbo giocare senza annoiarsi.

Al di là dei classici giochi da tavolo o delle più comuni attività come la mini partita di calcio in cortile, il gioco ha delle sue peculiarità, tocca delle corde dell’animo del bambino e deve, in qualche modo, investire gli interessi di chi attivamente vi prende parte.

Ogni adulto dovrebbe ben considerare che maggiore è l’attrazione che il bambino prova migliore sarà l’effetto del gioco su di lui e più profonda sarà l’interazione con l’adulto.

Come educare i bambini giocando insieme a loro

Il genitore che gioca col figlio mette se stesso in discussione, si mostra al bambino come un complice, crea un dialogo fattuale e non solo teorico, scende al livello del bambino e contemporaneamente si stringe idealmente a lui.

giocare-e-divertirsi-per-imparare

Con i miei figli abbiamo deciso che “Giocare e divertirsi per imparare” sarà il nostro diario delle vacanze, quest’estate, complice la possibilità di sfruttare il giardino, ogni giorno metteremo in pratica un’idea, vivremo una pagina del libro e a nostro modo realizzeremo un’esperienza insieme sperando di fotografare nella memoria tanti bei ricordi.



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