
La nostra società è abituata a vivere di stereotipi, spesso rompere questi schemi pubblicamente crea sconcerto e attira ira. Uno degli stereotipi sociali più comuni è relativo ai nonni, la presunzione comune li vuole tutti amatissimi e perfettamente dediti alla famiglia. Non sempre è così. In una società in cui la vecchiaia è spesso allontanata e rifiutata, in cui le famiglie sono divise da chilometri e ragioni di lavoro, in cui gli anziani non accettano sempre di buon grado di riconoscere ai figli un ruolo paritario, alcuni nonni non sono affatto perfetti e i cattivi nonni esistono.
I pessimi nonni (genitori e suoceri che siano) sono poco collaborativi e creano dissidi familiari, ingenerano discussioni e scatenano dolori.
Chi sono e come si comportano i cattivi nonni?
I cattivi nonni sono quelli che intendono scegliere in nome e per conto dei figli (oramai divenuti genitori) e dei loro compagni o consorti, loro non sostengono e ammortizzano le esigenze familiari ma vogliono gestire, comandare e orientare le altrui vite.
Comunemente questi cattivi nonni non hanno riconosciuto ai figli un ruolo paritario al loro, in poche parole non li considerano abbastanza adulti e maturi da operare scelte autonome e libere, men che meno li considerano capaci di scelte giuste.
I cattivi nonni giudicano le scelte dei figli, per loro il verbo amare non contempla la fiducia nelle risorse altrui.
Questo genere di genitori e suoceri si caratterizza per l’invadenza e l’incapacità di adeguarsi alle esigenze familiari.
Il vero aiuto consiste nel mettersi a disposizione degli altri, non lo fa chi impone il come e il quando del proprio apporto, dettando regole e condizioni, sfuggendo dalle indicazione ricevute e non volendo mai piegarsi al dialogo.
I cattivi nonni sottolineano quanto aiuto danno, ricordano costantemente il loro ruolo e impegno nei confronti di figli e nipoti, ribadiscono di avere una centralità e spesso fanno pesare la supremazia economica. Non sono buoni nonni quando in cambio della loro presenza pretendono spazi e ambiti decisionali.
I cattivi nonni non consigliano ma impongono, spesso pretendono e il rapporto con loro diventa complesso, infarcito di soggezione e votato al compromesso.
- “Tua mamma sbaglia”,
- “Tuo padre ha sempre fatto così“,
- “I tuoi genitori ancora non hanno capito“,
queste sono tutte frasi che un buon nonno non dovrebbe pronunciare.
Per di più un cattivo rapporto nonni genitore apre voragini familiari e infligge gravi ferite al cuore.
Una madre abbandonata e non compresa dai suoi genitori si sentirà facilmente sola, potrebbe trovarsi in conflitto col compagno e in cuor suo vivrà lo sconforto di non essere appoggiata e assistita. Lo stesso vale per un papà.
Ai genitori andrebbe riconosciuta la prevalenza delle decisioni educative, i nonni dovrebbero ammettere che l’età della loro vita é quella del supporto, del reto nessuna saggezza è più grande di quella del consiglio e nessun amore più grande dell’appoggio.
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