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La vera leggenda della Befana, 6 Gennaio

di Federica Federico

06 Gennaio 2021

Siamo tutti abituati a pensare alla Befana come una vecchia a cavallo di una scopa in volo tra i tetti del mondo per distribuire dolciumi e carbone, a seconda del comportamento diligente o birichino dei bimbi durante l’anno appena consumato.

Così questa ricorrenza, che chiude il ciclo delle feste cadendo 12 giorni dopo il Natale, sembra lontana dall’ispirazione che Gesù ha dato al mondo nella notte della sua nascita.

 

La vera leggenda della Befana smentisce, però, questa distanza di ideali e morale tra il 25 Dicembre e il 6 Gennaio.

La leggenda della Befana

La leggenda della Befana.
Diritto d’autore: Choreograph ©123RF.com ID Immagine : 62992008 con licenza d’uso.

La leggenda della Befana che riporta questa vecchina a cavallo della scopa vicina al senso della rinascita ispirato dal bambino Gesù.

 

Un’antica leggenda della Befana narra che i Re Maggi, in cammino verso la stalla e non lontano da Betlemme, luogo di nascita di Gesù, smarrirono, per un momento, il loro punto di riferimento: la stella cometa. Nel buio di quella notte bussarono alla porta di una piccola casa illuminata, dall’interno arrivava profumo di dolci e un lieve tepore.

 

Aprì la porta una nonnina avvolta in uno sciale liso, dalla lunga gonna, dall’aspetto provato dal tempo e con la schiena curva dalla fatica dei campi:

– Come posso aiutarvi?

– Cerchiamo Gesù.

– Chi è Gesù?

 

I Re Maggi spiegarono alla nonnina la storia di quel bimbo nato per volere di Dio e generato da Maria nel freddo di una stalla solitaria, la nonnina comprese e si commosse, ma non poté che indicare loro la cometa nel cielo, appena riapparsa. Quella “Befana” vecchina vecchina nulla sapeva di Gesù e di quella stalla in cui era appena venuto alla luce.

 

Poco dopo che i Re Maggi lasciarono la casa della nonnina e ripresero il cammino, la vecchia raccolse tutti i dolci che aveva in casa, amava prepararne di buonissimi: caramelle di zucchero e leccornie tostate.

Ne fece un grosso e pesante sacco e si avviò seguendo proprio la stella cometa.

 

Lei però non conosceva Gesù, sin da subito la sua preoccupazione fu quella di non riconoscerlo.

Ad ogni bimbo che incontrò sulla strada chiese:

– Conosci Gesù?

Che rispondessero di sì o di no, la nonnina donò loro un dolcetto o una caramella e li rincuorò perché nel mondo era giunta la salvezza e una nuova luce.

 

Arrivò a Betlemme che l’alba già rischiarava il cielo e nel suo sacco rimaneva solo lo zucchero caduto dai tanti e tanti dolci che aveva distribuito insieme alla speranza della luce e della nuova vita.

 

Si inginocchiò davanti alla mangiatoia e mostrò a Maria il sacco vuoto:

– Chiedo perdono, ho dato i miei dolci a tutti i bambini sulla strada e ora porto solo briciole a Gesù.

– Ti sbagli vecchietta: Tu porti a Gesù la speranza, tutta insieme quella che hai dato ai bimbi incontrati sul cammino; Tu porti a Gesù la generosità e l’altruismo; Tu porti a Gesù la fede nella luce che verrà. Sia benedetta la donna che dona e ama, sia benedetto chi porta gioia ai bambini e insegue la luce anche nella notte fredda e buia.

 

Da allora tutte le notti tra il 5 e il 6 Gennaio di ogni anno la vecchia carica il suo sacco e va per il mondo a distribuire dolciumi.

Dopo la sua morte, Gesù lascia che la Befana scenda dalle nuvole in sella alla sua bella scopa per compiere questo rito buono e per fare felici i bimbi della terra … non avete idea di come in questo giorno dell’anno il paradiso profumi di caramelle e zucchero vanigliato. E’ questa la vera leggenda della Befana amica di Gesù e dei bambini del mondo.



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