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Tragedia Stresa Mottarone: le testimonianze dei turisti

di Redazione VitaDaMamma

01 Giugno 2021

Sopravvissuti, così si definiscono alcuni turisti scampati alla tragedia Stresa Mottarone in cui hanno perso la vita 14 persone, famiglie o gruppi di amici che hanno viaggiato su quella funivia maledetta prima che avvenisse il peggio, partiti con l’idea di trascorrere una piacevole giornata di vacanza, trasformatasi poi in un incubo.

 

Tragedia Stresa Mottarone: le testimonianze dei turisti

Tragedia Stresa Mottarone: le testimonianze dei turisti.
Photo credit: AP / LaPresse©

Tragedia Stresa Mottarone: le testimonianze dei turisti.

 

Alle 10 del mattino di domenica 23 Maggio, Adele Ceraudo, giovane artista di origini cosentine, è salita insieme ad alcuni amici sulla funivia che li avrebbe portati sulla vetta del Mottarone, uno spettacolare viaggio che ha documentato con un video poi postato sul suo profilo instagram.

 

“Abbiamo preso la funivia intorno alle 10, fatto la nostra meravigliosa escursione, poi siamo ritornati a valle e ci siamo spostati verso il lago d’Orta – ha raccontato la giovane – è lì che abbiamo appreso la notizia”.

Nella tragedia Stresa Mottarone hanno perso la vita 14 persone – la vittima più piccola aveva appena 2 anni – tra cui un’altra ragazza di origine calabrese, la 27enne Serena Cosentino, ed il suo fidanzato, il 33enne Hesam Shahisavandi.

“Non ho incontrato durante l’attesa le persone rimaste coinvolte, ma è come se le conoscessi – racconta Adele – Mi hanno detto che c’era questa ragazza di Diamante e purtroppo ora, ogni dettaglio è diventato qualcosa che mi tocca personalmente. Siamo crollati, eravamo increduli, nervosi. Poi tutto è apparso reale, e non abbiamo chiuso occhio”.

La Ceraudo, come molti altri che hanno “sfiorato” la tragedia Stresa Mottarone, si è definita una miracolata e, come molti altri, chiede venga fatta giustizia per quanto accaduto.

 

Tra le testimonianze della tragedia Stresa Mottarone c’è anche quella di un papà bergamasco, arrivato in Piemonte per una gita domenicale insieme alla moglie e alla figlia.

 

A differenza di Adele, questa famiglia ha invece incrociato la cabina nella quale viaggiavano le 5 famiglie rimaste uccise nella rovinosa caduta del mezzo, precipitato a causa della rottura della fune traente.

Verso mezzogiorno infatti l’uomo, insieme alla moglie, alla figlia e ad una coppia di italiani, è salito a bordo della cabina della funivia che stava scendendo, effettuando il percorso opposto alla cabina precipitata in seguito. Dopo aver superato quest’ultima, una volta giunti alla stazione Alpinia, il meccanismo di trazione si è bloccato lasciandoli fermi sospesi in aria fino all’arrivo dei soccorsi.

“Siamo stati soccorsi rapidamente, ci hanno imbracato, fatti scendere, fortunatamente l’altezza non era molta – ha dichiarato il papà bergamasco – Il salvataggio lo abbiamo fatto passare come un gioco, per sdrammatizzare: mia figlia era terrorizzata”.

Una volta giunti a Stresa, la famiglia ha poi appreso della tragedia; sconvolti per l’accaduto hanno preferito tornare a casa.

 

Tra i “miracolati” della tragedia Stresa Mottarone ci sarebbe anche il primogenito di Mike Bongiorno.

Intervistata dal quotidiano “La Repubblica”, Daniela Zuccoli, moglie del celebre presentatore scomparso nel 2009, all’età di 85 anni, a seguito di un infarto, ha raccontato che il loro primo figlio, Michele Pietro Filippo, era salito sulla funivia mezz’ora prima del disastro, utilizzando proprio la cabina precipitata in seguito.

“Mio figlio Miki ha preso la funivia di Stresa mezz’ora prima che precipitasse la stessa cabina sulla quale era salito – ha raccontato la vedova Bongiorno – Ha raggiunto il Mottarone per fare la discesa in mountain bike. Non posso non pensare che Mike lo abbia custodito”.

 

 

Racconti di chi si sente miracolato ma, ricordiamo, che c’è grande attesa per le condizioni dell’unico sopravvissuto alla tragedia Stresa Mottarona, il piccolo Eitan di 5 anni che in quella rovinosa caduta ha perso i suoi genitori, il fratellino di appena 2 anni e i bisnonni, giunti in Italia dall’Israele per trascorrere del tempo con i loro nipotini.

 
Eitan non è più in pericolo di vita



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