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Come leggere i disegni dei bambini: significato ed interpretazione

di Dott.ssa Rita Moré

08 Novembre 2010

Qualche giorno fa all’asilo di mio figlio, 3 anni appena – un cucciolo al suo primo grembiulino bianco, mi emozionavo da sola dinnanzi ai disegni dei bambini.

Guardandoli ho notato che ogni bimbo sembra preferire un colore e prediligere un suo spazio all’interno del foglio, uno spazio “limitato” ed “isolato”.
Questa ultima caratteristica, pressoché comune a tutti i disegni, era evidente; alcuni bimbi, come mio figlio, si sfogano nel centro della pagina lasciando gli angoli laterali bianchi, altri si concentrano nella parte alta ed altri ancora in quella bassa, in pratica quasi nessuno occupa l’intero spazio.

La mia curiosità era troppa e troppo insistente … fortunatamente nello staff di Vita da Mamma c’è una brava pedagogista pronta ad accogliere e a risolvere i punti interrogativi di noi mamme.
La Dott.ssa Morè mi ha suggerito la somiglianza del mio perché con una richiesta a lei pervenuta da mamma S., il cucciolo della nostra amica C., di 3anni, scarabocchia il foglio – anche senza variazioni di colore – restando nella parte bassa a destra. Il risultato del suo estro artistico è una lunga linea curva che “ripassa su se stessa” … un bello scarabocchio.
Ed alla domanda : <<cosa hai disegnato?>> C. risponde sempre: <<La Mamma>>
, in effetti anche mio figlio mi impressiona sempre con i suoi grovigli neri che dice essere i miei ritratti … ma siamo veramente così brutte noi mamme???

Ecco cosa suggerisce la pedagogista alla nostra amica S.:

C’è uno sviluppo nell’espressione grafica del bambino, uno sviluppo legato alla sua maturazione neurologica e alla sua percezione della realtà.

Man mano che il bambino cresce si potenzia la sua motricità ed egli è in grado di controllare meglio il gesto grafico e l’utilizzo dello spazio-foglio su cui disegna. C. sta crescendo e il disegno sta diventando per lui un’esperienza di comunicazione molto importante. Non a caso ritrae te che sei la sua figura di attaccamento.

Alla sua età il pugno e le dita, soprattutto il pollice, vanno perdendo rigidità. Ciò,unito ad un più maturo e stabile controllo oculo-manuale gli fa privilegiare il foglio per disegnare e comunicare. Ma il foglio non è più lo spazio anarchico dei suoi primi tentativi perciò egli lo adatta alle sue esigenze ma anche alle sue capacità espressive e grafiche. Il suo occupare il solo spazio in basso a destra è senz’altro da collegare con il controllo del suo gesto grafico. Insomma ora è così perché gli risulta più agevole, sviluppandosi ulteriormente la sua capacità motoria anche lo spazio sarà occupato diversamente.

Inviate alla Dott.ssa Morè, tramite la redazione di Vita da Mamma i disegni dei vostri bimbi che volete comprendere ed interpretare. La nostra pedagogista leggerà i capolavori dei piccoli.


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