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Visione in 3d e sviluppo della vista nei bambini

di Mamma Silvia

03 Gennaio 2011

Il 2011 è appena iniziato e viviamo sempre più immersi in un’era digitale.
La tecnologia fa passi da gigante, anche per quanto riguarda i videogiochi.
Noi mamme, si sa, ci preoccupiamo della salute dei nostri bambini, non amiamo vederli “attaccati” per tanto tempo a un videogame.

Questa volta l’allarme arriva dalla Nintendo, che dal suo sito giapponese avvisa i consumatori di un potenziale rischio per i più piccoli, legato alla visione in 3d.

Ma la visione tridimensionale è davvero pericolosa per gli occhi dei bambini?

A quanto pare si. I bambini sotto i 6 anni, avverte la Nintendo, non dovranno usare la nuova console Nintendo 3DS in modalità 3D.
Infatti la vista dei più piccoli è ancora in fase di sviluppo e la visione 3D, fornendo immagini differenti ai due occhi, potrebbe avere effetti negativi sul corretto sviluppo delle capacità visive, assicurano gli esperti giapponesi.
Il rischio principale è lo strabismo, che è dovuto al malfunzionamento dei muscoli che comandano i bulbi oculari.
Bisogna tenere presente infatti, che per percepire una visione 3D, gli occhi non guardano contemporaneamente la stessa figura, ma immagini diverse di cui una si muove normalmente e l’altra è fissa a creare un’illusione ottica della profondità. Prima dei sei-sette anni, età in cui si conclude lo sviluppo della vista, esporre i bambini al 3D è, quindi, potenzialmente molto dannoso.

Questo avvertimento viene esteso anche alla visione di film in tre dimensioni e in generale a tutto il 3D. Avvertimento che ci suona molto più realistico e preoccupante se pensiamo che a darlo è la stessa Nintendo, che in primavera lancerà sul mercato la nuova console, la 3DS appunto, che permette una visione stereoscopica senza l’ausilio degli occhialini.

Consiglio sempre valido anche per i più grandi, confermato dalla famosa casa di produzione, è di prendersi una pausa ogni mezz’ora circa di gioco per evitare mal di testa e nausea.

Dunque mamme oggi più che mai prestiamo attenzione ai nostri bambini e alle loro abitudini “tecnologiche”, senza sottrarli al progresso, ma aiutandoli a viverlo nel modo migliore!



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