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Bambini e Gatti in Casa: Istruzioni per una Felice Convivenza

di Alessandra Albanese

20 Gennaio 2014

 

Siete incinta e felici di esserlo, ma un dubbio vi attanaglia: può una casa residenza di un gatto diventare confortevole per un bambino?

Possono gatti e bambini vivere insieme d’amore e d’accordo?

Assolutamente si, lo dicono tutti gli esperti di pediatria e di veterniaria.

Si, ma a patto che le future mamme, una volta divenute tali, abbiano qualche accortezza.

Prima del figlio, il bambino di casa era lui: il gatto domestico coccolato e viziato proprio come un essere umano.

Con l’arrivo del cucciolo d’uomo sicuramente molte cose cambieranno, ma con un piccolo sforzo da parte di tutti la convivenza sarà felice.

I gatti più adulti, soprattutto che non hanno avuto molti contatti con altri bambini saranno gli esemplari che avranno maggiori difficoltà ad accettare il nuovo arrivato. E’ bene dunque preparare il terreno con un po’ d’anticipo.

Da valutare anche il carattere di ogni singolo gatto: così come gli uomini infatti anche gli animali hanno un proprio carattere. Qualche gatto dunque si abituerà in fretta alla nuova presenza, altri faranno i dispetti, qualcuno magari non si accorgerà neanche del cambiamento.

Indispensabili però alcune regole di convivenza.

Ad esempio sarà necessario mantenere inalterate alcune abitudini degli animali, come lasciare il posto dove dorme e mangia abitualmente nello stesso luogo della casa.

Importante però anche che i bisogni primari del bambino non vengano meno: sì dunque al rispetto dell’animale, ma che la lettiera stia a debita distanza da cibo e altri oggetti del bambino come biberon e ciucci.

Lascia a disposizione del gatto un posto dove possa nascondersi, una volta che il bimbo sarà cresciuto, o comunque un luogo dove l’animale possa stare indisturbato.

Al contrario destina degli spazi dove sarà lui a non potere arrivare: il posto per il fasciatoio per esempio.

Scatole, mobili, o altro, possono essere ottimi nascondigli; e per far abituare il tuo gatto ad andarvici, metti del cibo, così farà più in fretta ad abituarsi alla nuova sistemazione

Abituate poi il gatto a seggioloni e passeggini tentando di farvene prestare qualcuno da amici e parenti: all’arrivo del pargolo anche lui sarà abituato agli oggetti ed eviterete spruzzate repentine per marcare oggetti e angoli.

Per lo stesso motivo sono in vendita anche preparati ai feromoni da applicare ad oggetti del bambino (cullette, passeggini ecc), che scoraggiano i felini a demarcare anche questi.

Oltre all’olfatto, anche l’udito del vostro gatto è di gran lunga migliore del vostro. Per evitare di stressarlo con nuovi suoni come pianti e vagiti, tentate di attenuare i suoni, magari chiudendo le porte, salvo poi passare a volumi più alti man mano che il gatto si sarà abituato.

Il primo incontro non si scorda mai, e forse anche quello tra vostro figlio e il vostro gatto sarà indimenticabile.

Impareranno col tempo a diventare amici, ma durante i primi tempi è indispensabile, per l’incolumità di entrambi,e se il bambino è molto piccolo, la presenza degli adulti.

I primi contatti dovrebbero essere fatti solo di carezze, accompagnate magari da un po’ di cibo, così da consolidare il rapporto. Giocare con palline appese ad un filo o con una torcia che proietta luci alle pareti sono esercizi per bambini più grandicelli e per gatti già abbastanza abituati.

Da parte del bambino evitate che lui prenda in braccio il gatto, se non ne ha ancora la forza. Poi sarà utile insegnargli come prenderlo così da non farlo mai trovare con le zampe anteriori libere di penzolare e graffiare. Anche stringere troppo un gatto potrebbe essere dannoso per l’animale, che va sempre trattato con delicatezza.

Evitare anche di giochicchiare con parti del corpo scoperte: il gatto potrebbe ferire anche quando ha voglia di giocare.

Se il gatto scappa dai bambini, almeno per i primi tempi non forzarlo: la fuga significa per il felino una difesa a qualcosa di sconosciuto. Forzarlo potrebbe invece aumentare la sua aggressività.

Quanto alla mamma, è bene abituare fin da prima che nasca il bimbo ad una diversa attenzione all’animale: improvvisi e repentini cambi di abitudini, o minore disposizione del tempo potrebbero innervosire l’animale, meglio abituarlo gradatamente.

E’ importante anche che il gatto non venga preso alla sprovvista da movimenti o urla del bambino, e al figlio bisognerà principalmente insegnare che l’animale non è un giocattolo e non può essere trattato come tale.

Quanto alla voglia di giocare, beh, sia felini che bambini ne hanno in quantità industriali e vostro figlio potrebbe trovare un ottimo compagno di giochi nel vostro gatto, non prescindendo mai dalla supervisione dell’adulto.

Basterà una scatola, un gomitolo, un nascondino con dei croccantini e il gioco…è davvero fatto!

Quando vostro figlio sarà abbastanza grande potrete passare poi alla cura vera e propria, ovvero potrà essere proprio il bambino a riempirgli la ciotola, a pettinarlo e a prendersi cura del gatto, così da rendere indissolubile questo rapporto, che il gatto ripagherà a suo modo, che sarà perfettamente interpretato anche dai cuccioli d’uomo.



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