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Come Far Ridere un Bambino Piccolo

di Gioela Saga

27 Aprile 2014

studio sulle risate dei bambini

Ogni genitore sa perfettamente come far ridere il proprio bambino, c’è sempre una carta vincente che nei momenti peggiori possiamo sfoderare per suscitare la sua ilarità.

Ogni bimbo ha il suo lato comico o ironico che può essere stimolato, in relazione alla sua sensibilità e alla sua esperienza. Alcuni ridono per le smorfie, altri per qualche suono buffo, altri ancora se ci si nasconde il viso e poi lo si fa riapparire…alcuni solo con il solletico!

Quello a cui forse non si pensa spesso è perché i bambini ridano se sollecitati da determinate cose.

Il dottor Caspar Addyman, un ricercatore alla London Birkbeck University, applicato al centro per lo studio dello sviluppo cerebrale e cognitivo, sta conducendo uno degli studi più importanti proprio sulle motivazioni che portano i bambini a ridere.

“Capire i bambini aiuta a capire anche gli adulti” dichiara al Dailymail il dottor Addyman “I bambini sono piccoli scienziati, scoprono il mondo e, attraverso di loro, scopriamo moltissimo anche di noi!”

Il dottor Addyman ha creato un questionario per i genitori e chiede di inviare video e piccoli resoconti che possano aiutarlo nella ricerca.

Fino ad ora 1400 genitori da 25 paesi hanno risposto al suo appello, inviando dati sulle ore in cui sono più propensi a ridere i loro bimbi, i motivi, i contesti, i giochi, le canzoncine e così via…

“Abbiamo anche chiesto se i bambini trovino più divertenti la mamma o il papà e quale fosse il temperamento generico del bambino per cercarne delle correlazioni”

“La più grande sorpresa è stata che, al contrario di quanto si pensi, si ride fin dalla più tenera età, prima di quanto si immagini

“Il novanta per cento dei bambini ride nei primi due mesi di vita ma, da quanto è emerso dai questionari, sembra che lo facciano fin dalle prime settimane di vita.

Sembra anche che siano i maschietti ad avere un maggiore sense of humour, arrivando a ridere anche 50 volte al giorno, contro solo 37 per le femminucce.

“Ovviamente molto può dipendere dal comportamento dei genitori.

Ridere è un comportamento sociale, dunque si ride in compagnia e non importa cosa stiate facendo ma è importante che passiate tempo con i bambini perché siano felici!” aggiunge il dottor Addyman.

“Inoltre, ridere insieme è un’esperienza che fa legare i genitori con i figli ed è molto importante dal punto di vista emozionale. Nei primi mesi, per il bambino, piangere e ridere sono i soli modi per comunicare!”

Cosa sono le cose che fanno maggiormente ridere?

Guardarsi allo specchio. Il dottor Addyman suggerisce che sia perché i bambini non si riconoscono allo specchio fino ai 18 mesi circa e dunque il bimbo sorride a quell’immagine perché vuole interagire con essa e ne è incuriosito, perché si muove e fa le sue stesse cose! Da qui parte la risata.

– Molti ridono facendo il bagnetto, forse perché affiorano molte sensazioni positive che li riportano al grembo materno e alla loro vita intrauterina. In generale i bambini amano molto l’acqua.

– Il gioco del cucù è senz’altro un’esca tradizionale per carpire l’attenzione del bimbo e farlo ridere. E’, anche in questo caso, un’interazione con l’adulto che viene coinvolto. Il neonato non ha, inoltre, la cognizione del tempo, per cui si può reiterare mille volte e per lui sarà sempre nuovo e sarà sempre felice e sorpreso di veder riapparire mamma o papà!

Con il tempo, il bambino acquisirà la capacità di pensare che voi ritornate dopo essere spariti e vedere soddisfatta la sua aspettativa sarà altrettanto divertente e gratificante.

– Anche se fin da un’età molto precoce sembra che i bambini percepiscano che non si tratti di esseri reali, i pupazzi e le bambole suscitano, generalmente, molta ilarità ed empatia. Sembra che trovino molto divertente anche il fatto che un animale si comporti e parli come una persona. Forse perché, anche in questo caso, l’adulto interagisce con loro e diventa parte del gioco.

– I sonagli, e tutti i giochi che fanno rumore o compiono un movimento a seguito di un’azione ben precisa, regalano una piacevole soddisfazione ai bambini che, spesso, sfocia in una risata di compiacimento legata al meccanismo causa-effetto.

Fonte dell’intervista: Dailymail

Fonte dello studio: University of London

 



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