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Melania Rea ultime notizie: Salvatore Parolisi, i tradimenti risalgono al 2009

di Federica Federico

10 Maggio 2012

Melania Rea  il processo contro Salvatore Parolisi  Omicidio Rea – La morte di Melania resta ancora segnata da molti misteri; quel che è inequivocabile è che il rapporto tra la donna ed il marito era complesso, leso da molti non detti e troppe zone d’ombra.

Il punto determinante della storia di Melania e del processo è oggi uno soltanto: le complicazioni amorose di Salvatore Parolisi potevano essere tali da indurlo ad uccidere Melania?

È oramai chiaramente dimostrato che Salvatore Parolisi assecondava i suoi desideri sentimentali e sessuali perdendosi in un “mondo segreto” fatto di scappatelle, amanti e passioni, ma soprattutto fatto di bugie.

Le menzogne raccontate a Melania si sono intrecciate con gli inganni orditi a danno dell’amante che confidava nei sentimenti di Parolisi e si attendeva una sua imminente separazione dalla moglie.

La trasmissione televisiva “Chi l’ha visto” è tornata ad approfondire i retroscena del caso Rea e, durante la puntata di ieri 9 maggio 2012, ed ha intervistato un’anonima soldatessa che nel dicembre del 2009 giunse ad Ascoli Piceno per il suo addestramento.

Melania Rea  il processo contro Salvatore Parolisi  Era il dicembre del 2009, Salvatore aveva appena preso in sposa Melania, i due giovani, infatti erano saliti sull’altare solo in Aprile.

La soldatessa, con la voce e il volto debitamente camuffati, racconta una storia già narrata:

c’era una volta un caporal maggiore con un debole per tutte le donne; facendo leva sul suo ruolo di istruttore usava affascinare ed insidiare le sottoposte.

Quali elementi nuovi introduce l’indagine di “Chi l’ha visto”?

– L’anno: siamo nel 2009. Salvatore è un giovane uomo appena divenuto sposo;

Le modalità anomale del tradimento e la notorietà dello stesso.

Il tradimento che la soldatessa intervistata racconta sarebbe stato “plurimo” e molto “poco professionale”:

Melania Rea  il processo contro Salvatore Parolisi  la ragazza afferma che in Caserma circolava una voce insistente secondo la quale il Caporal maggiore frequentava contemporaneamente ben tre soldatesse.

In quell’inverno del 2009, dunque, Salvatore Prolisi avrebbe avuto una moglie e tre fidanzate, tre soldatesse a lui sottoposte. Ed ogni donna invaghita di lui sarebbe stata convinta di esserne la sola amante.

Secondo il racconto, riportato ai microfoni della Rai, ad un certo punto il gioco sarebbe saltato, le soldatesse innamorate avrebbero scoperto l’intrigo e l’esistenza delle rivali.

Tale scoperta sarebbe avvenuta per una banale fatalità: un incontro in un supermercato nelle zone limitrofe ad Ascoli, quindi fuori dai cancelli della Caserma. Rivalità, gelosie ed affetti scoperti e svelati; l’incontro sarebbe degenerato in una lite accesa.

Ma le voci di Caserma giunsero alle orecchie dei superiori? Le soldatesse sapevano che Parolisi era sposato? Melania sapeva delle soldatesse? Parolisi era il solo istruttore a cedere al fascino delle giovani reclute?

La soldatessa intervistata non sa rispondere alle prime domande ma all’ultima si, dichiara che il caso Parolisi era l’unico noto in caserma, il solo di cui si parlasse.

L’istruttore affascinava per il suo ruolo, di lui ammaliava il piccolo potere che gestiva e la speranza di avvantaggiarsene affascinava le giovani amanti.

Dinnanzi a tale testimonianza si riapre una vecchia domanda: Salvatore sposando Melania l’ha condannata ad una vita di tradimenti? Era cioè un donnaiolo incallito? L’eccessivo interesse verso le sue amanti può averlo costretto in una morsa emotiva tale da rendergli la vita ingestibile? E tale ingorgo sentimentale e sessuale può aver motivato l’omicidio di Melania? (Sempre posto che la ricostruzione della procura sia corrispondente a verità) Parolisi ha ucciso sua moglie?

omicidio di melania reaIntanto la genetista Marina Baldi, consulente di parte della famiglia Rea ha concluso la sua perizia avente ad oggetto le tracce di Dna repertate nella bocca di Melania al momento della morte, quel Dna è di Parolisi e qualcuno lo ha soprannominato il bacio della morte.

La genetista ha confermato che il tipo di traccia ritrovata nella bocca della vittima (e che può essere conseguenza di un bacio) normalmente sopravvive per non più di 5\10 minuti nel cavo orale di una persona viva. Ciò collocherebbe Salvatore sulla scena del crimine.



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