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Angelina Jolie: Pubblicate Immagini Choc della Diva, ma è Possibile che sia Così Cambiata?

di Federica Federico

29 Luglio 2014

Angelina Jolie: Pubblicate Immagini Choc della Diva, ma è Possibile che sia Così Cambiata?

La droga è un mostro insidioso e devastante, lento e penetrante, implacabile e spesso incontrastabile; è un male trasversale che non risparmia nessuno, tanto che l’anima del drogato non si riscatta con il danaro né con la bellezza e nemmeno con la fede.
La dipendenza, che rende “tossico” il corpo e l’animo umano, si paga col prezzo duro della perduta dignità e si recupera solo se e quando si ritrova nel cuore la fiammella della vita.

Dalla droga si esce solo se la volontà personale si risveglia, se il cuore ha un sussulto di vita, se l’istinto di sopravvivenza vive un moto di ribellione. Non sempre è facile che dal mondo esterno (quello vero da cui il drogato tende ad estraniarsi) arrivi una forza capace di stimolare la volontà, di scuotere il cuore o di toccare l’anima.
All’opposto nella trappola dell’oblio e del facile piacere è assolutamente semplice cadere.

Molti artisti,anche di grande pregio e di indiscussa sensibilità, non sono riusciti a sfuggire alla morsa feroce della droga, alcuni hanno vissuto in bilico tra la dipendenza ed il dolore, dimostrando la vulnerabilità dell’uomo ed anche che la droga non cura i mali della vita ma, all’opposto, li aggrava, non di rado portando persino alla morte.

E’ raro che si possano raccontare celebri storie di droga “a lieto fine”, sono pochissime le dipendenze spezzate, le battaglie vinte o le vite cambiate in positivo dopo una completa e piena uscita dal tunnel.

Tuttavia quando queste storie ci sono, quando vengono portate allo scoperto è importantissimo ribadirle e favorirne la diffusione.

Angelina Jolie, nel 2010, attraverso una biografia ufficiale, scritta da Andrew Morton, raccontava la sua storia di ex tossicodipendente e faceva riferimento persino all’esistenza di un video che la ritraeva 20enne, completamente fuori di sé, drogata, perduta, sciupata e smarrita.

Oggi la Jolie, diciannove anni dopo, è madre di sei figli, tre nati dal ventre e tre nati dal cuore; è ambasciatrice dell’ONU; è stata due volte premio Oscar; ed è una delle donne più affascinanti, belle e ammirate al mondo.

Può l’essere umano permettersi una simile trasformazione? Ne è capace?

Nell’umano destino può esservi la più misera disperazione e la più alta gloria. L’esistenza è un viaggio guidato dalle emozioni, dalla debolezza e dalla forza e, sin tanto che la vita resterà tale, sarà possibile che il medesimo individuo viva nel suo cammino stati e condizioni tra loro anche diversissime.

E’ deprecabile la droga come è sconvolgente questa Jolie magrissima e con le braccia segnate dalle tracce delle siringhe.
Tuttavia c’è un “ma” che nessuno sottolinea né appunta:
è criticabile che una donna di successo sia stata una drogata incallita e persa, ma è giusto sottolineare anche la grandezza di quella giovane, allora né ricca né famosa come è oggi, che ce l’ha fatta, che si è completamente liberata dalla dipendenza.

Quella giovane Angelina, che ha resistito e vinto la droga, va portata come “esempio” per la sua capacità di rivincita, per la sua opposizione agli insuccessi della vita e per la sua ripresa.

Il National Enquirer, un settimanale scandalistico americano, ha pubblicato il video, a cui la stessa Jolie aveva già fatto riferimento nella sua biografia. Nel girato si vede una giovanissima Angelina drogata, sola e perduta nella sua stanza d’albergo a New York sotto l’effetto degli stupefacenti.
Questo video è stato girato, e conservato per molti anni, da colui che fu lo spacciatore della Jolie. Presumibilmente la sua pubblicazione non è stata “gratuita” e l’editore che ha accettato di dare spazio alle immagini non poteva trascurare il fatto che quel girato avrebbe scatenato una vera bufera.

Ma chi va criticata Angelina o chi ha reso noto il girato facendo leva sullo choc che le immagini suscitano? Oppure c’è spazio anche per una critica all’ex spacciatore?

Per parte mia (e ovviamente questa resta una personalissima opinione da mamma che non trascura, non dimentica e non nega i mali dell’adolescenza) Angelina Jolie va considerata anche come esempio di una possibile rivincita e di un possibile riscatto umano dalla droga. Così la sua immagine di oggi, contrapposta all’immagine di ieri, dimostra che nell’animo umano alberga la forza per reagire e farcela.

Ma la pubblicazione del video in sé è stata una grave violazione alla privacy dell’attrice: è stata violata la vita privata e sopratutto la vita passata, superata e “accantonata” della star.
Inoltre, contemporaneamente, è stato alimentato anche un “atto illecito” compiuto da un “criminale”: ricordiamoci infatti che è illegale riprendere una persona nella sua stanza d’albergo, mentre crede di essere da sola; ed è pure illegale rimettere il video alla stampa affinché ne venga fatto un uso “commerciale” operato sulla scorta dell’acquisita notorietà della persona stessa.

Insomma si commette un errore se si condanna la droga non condannando la strumentale violazione della riservatezza, dando, oltretutto, spazio ad un “criminale” (perché un ex spacciatore tale è e tale resta). E si commette un errore anche se si condanna un ex tossicodipendente mancando di celebrare l’importanza della rivincita umana.

La vittoria della Jolie sulla droga non dovrebbe essere l’aspetto più importante della vicenda?



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