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Gestione Separata INPS e Congedo di Maternità, le Novità

di Federica Federico

26 Aprile 2016

Gestione separata INPS e casse previdenziali dello stesso ente si avviano alla totale equiparazione in fatto di congedo di maternità: in data 5 aprile 2016 è stato pubblicato il Decreto Iinterministeriale Lavoro-Finanze del 24 febbraio 2016.

Tale decreto sostanzialmente porta sullo stesso piano del parto naturale sia l’adozione di un minore (adozione nazionale o internazionale) si l’affidamento preadottivo, lo fa non solo per le lavoratrici subordinate ma anche per le lavoratrici iscritte in gestione separata INPS.

Cosa prevede il Decreto Iinterministeriale Lavoro-Finanze del 24 febbraio 2016 in fatto di congedo di maternità per le lavoratrici iscritte alla gestione separata INPS?

gestione separata inps

La gestione separata INPS abbraccia molte e differenti lavoratici: dalle libere professioniste senza cassa alle lavoratrici a progetto, dalle lavoratrici associate in partecipazione alle venditrici porta a porta, ecc.

La vera novità del Decreto Interministeriale Lavoro-Finanze del 24 febbraio 2016 rispetto alle neo mamme e ai neo papà iscritti alla gestione separata INPS concerne il periodo di spettanza del congedo di maternità e paternità: infatti, anche le lavoratrici autonome iscritte in gestione separata INPS potranno godere dell’estensione a 5 mesi del congedo di maternità in caso di adozione e affidamento preadottivo di minori.

Tale disposizione di legge, quindi, interviene sui tempi del congedo di maternità per adozione ed affidamento in caso di lavoratore iscritto alla gestione separata INPS. Non modifica, invece, in nessun modo la ratio del congedo né il suo valore economico.

Per sapere di più sulla spettanza economica del congedo di maternità clicca QUI

Resta salvo il fatto che il congedo di maternità non è obbligatorio per le libere professioniste iscritte alle gestione separata INPS, ma le neo mamme che continueranno a lavorare nei mesi di spettanza del congedo perderanno il diritto all’indennità di maternità.

Nel grande alveo della gestione separata INPS vi sono dei casi specifici in cui la lavoratrice non è direttamente responsabile dell’adempimento dell’obbligazione contributiva all’ente previdenziale.

Rispetto a tali specificità e in un’ottica garantista e a piena tutela del diritto alla maternità, la legge stabilisce che l’indennità di maternità spetta anche alla lavoratrice iscritta in gestione separata INPS in caso di mancato versamento della contribuzione da parte del committente o associante. Tali nuove disposizioni (tutte contenute nel decreto) si applicano in favore di quelle lavoratrici che siano sì inscritte nell’ambito della gestione separata ma come “parasubordinate”, ovvero come non direttamente responsabili dell’adempimento dell’obbligazione contributiva (in tali casi l’obbligazione contributiva resta interamente a carico del committente/associante). Quindi tutto ciò non vale per le neo mamme libere professioniste iscritte alla Gestione Separata che restano sempre direttamente responsabili dell’adempimento dell’obbligazione contributiva.



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