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Come curare l’ influenza nei bambini

di Federica Federico

06 Febbraio 2019

L’ influenza nei bambini preoccupa sempre le mamme!

 

Inutile dire ai genitori che è un comune malanno di stagione perché l’immediatezza dei sintomi e l’innalzamento veloce della temperatura corporea restano comunque e sempre destabilizzanti.

 

In questa influenza 2019, poi, il termometro arriva a segnate temperature particolarmente elevate. Quello che sta raggiungendo il suo picco proprio in questi giorni è un virus particolarmente aggressivo.E i bambini, complice il loro corredo immunitario ancora debole, sono tra i soggetti più esposti all’aggressione del virus influenzale. Inoltre le scuole sono ambienti promiscui in cui i piccoli stanno a stretto contatto tra loro, si scambiano oggetti e spesso mettono in bocca giocattoli, penne o manine, a discapito di quella igiene precauzionale che dovrebbe limitare la diffusione del virus.

influenza nei bambini

Influenza nei bambini, il contagio e l’incubazione

 

Non tutte le mamme sanno che spesso il virus si propaga nella fase pre sintomatica della malattia, quando cioè il soggetto malato non sa ancora di aver contratto l’influenza: l’incubazione è un aspetto non secondario della problematica contagio (anche per l’ influenza nei bambini e quindi anche a scuola).

 

Il virus dell’influenza resta in incubazione per circa 4 giorni prima dell’esplosione dei sintomi, ma il paziente (anche il bambino scolarizzato), ignaro di essere malato, è di già contagioso il giorno prima della comparsa dei sintomi.

 

Per di più, alcuni pazienti (adulti e bambini) possono infettarsi ma non sviluppare sintomi, l’asintomaticità non toglie però potenza al contagio e questi soggetti, malgrado siano senza alcun sintomo apparente, nel periodo dell’infezione possono comunque trasmettere il virus ad altri.

 

Il numero di casi di contagio influenzale stimati durante questa settimana è pari a circa 725.000, allo stato attuale il totale degli italiani colpiti dall’influenza e di oltre tre milioni e mezzo. In questo grande numero di ammalati, tanti sono i bambini: la fascia pediatrica tra gli 0 e i 4 anni rappresenta il 37% dei casi di ammalati di influenza medicalmente assistiti. Va detto, però, che è assai più facile che si ricorra all’assistenza medica per un bambino influenzato (o per un anziano) che non per un adulto.

 

Data la veicolazione (contagio per via aerea) dell’influenza, se in casa c’è un malato è bene tenere i bambini a una distanza minima di 2 metri, se sono abbastanza grandi possono usare delle mascherine quando condividono gli ambienti domestici con l’ammalato. E’ bene arieggiare le stanze, mentre non è necessario lavare separatamente la biancheria, le posate e le stoviglie degli ammalati; è sufficiente lavare tutto con attenzione usando anche degli appositi disinfettanti e la lavastoviglie se presente in casa.

 

Inoltre, nei periodi di picco influenzale è consigliabile detergere con attenzione e più di frequente le superfici di casa in presenza di familiari ammalati; fuori casa, anche se non vi sono casi conclamati di influenza, è altresì consigliabile massimizzare l’igiene dei banchi da lavoro, delle superfici promiscue (per esempio i tavolini dei bar), come delle suppellettili presenti a scuola.

influenza nei bambini

Influenza nei bambini e sintomi

 

I sintomi influenzali tipici, che sono gli stessi sia negli adulti che nei bambini, sono:

 

  • febbre improvvisa,
  • brividi e tremori,
  • cefalea,
  • dolori muscolari,
  • dolori articolari,
  • afaticamento,
  • tosse,
  • mal di gola,
  • mal di orecchio,
  • muchi,
  • perdita di appetito,
  • moccio al naso.

 

Come curare l’influenza nei bambini, gli anti febbrili

 

L’antifebbrile è la prima “cura” (che definiremo palliativa perché cura il sintomo e non l’influenza in sè) di cui i genitori devono avere consapevolezza.

 

Neonati, lattanti e bambini piccoli possono avere, a causa dell’influenza, episodi febbrili e il termometro può arrivare anche a superare i 39° (cosa che getta i genitori nello spavento).

 

Se il bambino è reattivo, non appare catatonico né in stato confusionale, risponde agli stimoli e non accusa altre sintomatologie (per esempio vomito, diarrea, disidratazione, dolore al petto, irrigidimento del collo) il genitore deve mantenere la calma e sapere che a partire dai 38,5 gradi in poi l’antifebbrile aiuta a riportare la temperatura corporea in condizioni di normalità.

 

Va sempre rispettato il dosaggio degli antifebbrili e vanno evitati quando la temperature è inferiore ai 38,5°, Relativamente alle dosi e ai tempi di somministrazione, si possono chiedere delucidazioni al medico o al farmacista.

 

Mal di pancia, dolori all’imboccatura dello stomaco, disturbi gastrici, vomito e diarrea possono essere fenomeni transitori che si accompagnano all’ influenza nei bambini e negli adulti.

 

Allo stesso modo, possono ricorrere anche più o meno acuti dolori alla gola e alle orecchie, occhi rossi o lacrimazione oculare, muchi e naso chiuso.

 

Anche i bambini possono accusare dolori articolari e muscolari.

 

Influenza nei bambini, quanto dura e come passa

 

La maggior parte dei bambini, purché in buona salute, guarisce dall’influenza spontaneamente e senza alcuna conseguenza sulla salute, il decorso dell’influenza varia da soggetto a soggetto:

 

comunemente febbre e dolori muscolari non durano più di 2\4 giorni, mentre tosse e spossatezza possono protrassi per 1 \2 settimane.

 

Quando la febbre si protrae per più di 3 giorni è consigliabile chiedere il consulto del medico.

influenza nei bambini complicazioni

Influenza nei bambini e complicazioni

 

Nei bambini le “complicazioni” più banali e comuni dell’influenza sono infezioni della gola e delle corde vocali, facilmente riconoscibili perché causano raucedine, tosse canina e respiro rumoroso.

 

Anche la polmonite (che è un’infezione dei polmoni spesso conseguente alla debilitazione tipica dell’influenza aggressiva) può essere annoverata tra le conseguenze dell’influenza, nonché la bronchiolite (che è, invece, un’nfezione delle piccole vie aeree). Polmonite e bronchite si manifestano con tosse, difficoltà respiratorie, rumori quali sibili e fischietti. In presenza di questi sintomi è bene ricorrere al medico.

 

L’influenza è comunque debilitante, il sistema immunitario del bambino, che di per sè già non fortificato, può essere fortemente indebolito e possono insorgere otiti o sinusite, la stessa polmonite o bronchite sono possibili conseguene dell’indebolimento del sistema immunitario.

 

E’ essenziale non fare automedicazione, soprattutto non ricorrere all’utoprescrizione di farmaci, men che meno di antibiotici che nessuna valenza hanno contro i virus: ricordate che l’influenza è tale, cioè è un virus!

 

Il ricorso al medico è d’obbligo se ad ammalarsi di influenza è un neonato deità inferiore a 6 mesi. In linea generale, va allertato il pediatra se il bambino influenzato:

 

  • respira male,
  • non mangia affatto,
  • è catatonico,
  • vomita più volte al dì o continuamente,
  • ha la febbre da tre giorni,

 

Va condotto al pronto soccorso il bambino influenzato che:

 

  • che respira troppo rapidamente o respirare con evidente difficoltà,
  • che accusa dolore toracico ;
  • che espelle sangue tossendo;
  • che tossisce così violentemente da vomitare o incorrere in senso di soffocamento;
  • che non urina e beve poco;
  • che presenta vomito continuo associato a diarrea (casi questi in cui il bambino è esposto al rischio di disidratazione);
  • che si lamenta inconsolabilmente, è apatico, catatonico e assente a se stesso.

influenza nei bambini contagio

Come curare l’influenza nei bambini: isolamento domiciliare per non propagare contagi

 

Il bambino va tenuto in un ambiente non troppo caldo né freddo; non va forzato ad uscire; va idratato, perciò è importante proporgli spesso da bere; va nutrito in modo leggero per favorire la digestione e non appesantirlo, pertanto sono da preferire piccoli pasti nutrienti; se ha la febbre, il bimbo, non va vestito con indumenti pesanti, bensì vanno utilizzar vestiti leggeri, preferibilmente in fibre naturali per favorire la traspirazione della cute.

 

Per ridurre i dolori o abbassare la febbre, se superiore a 38,5°, si può usare il paracetamolo, tenero conto delle dosi come indicate sul bugiardo e rispettando i tempi di somministrazione.

 

L’ibuprofene, invece, può essere somministrato a bambini con più di 6 mesi.

 

Non mischiate mai ibuprofene e paracetamolo, prima di passare da un prodotto ad un atro consultate il medico o il farmacista.

PARACETAMOLO, EFFETTI COLLATERALI E PERICOLO DI SOVRA-DOSAGGIO

A bambini e agli adolescenti non va somministrato acido acetilsalicilico (cioè l’aspirina), o medicinali che lo contengono, le conseguenze possono essere serissime in termini di danni cerebrali ed epatici (medicalmente i danni da acido acetilsalicilico sono sintetizzati in quella che i dottori chiamano sindrome di Reye).

 

Non somministrare mucolitici ai neonati e ai bambini piccoli (per saperne di più segui il link: NO ai mucolitici sotto i 2 anni )

 

Latte caldo e miele è la migliore cura naturale per lenire la tosse e sciogliere i muchi.



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