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Quando finirà il Covid

di Federica Federico

14 Ottobre 2020

Tutti noi, nessuno escluso, ci chiediamo quando finirà il Covid, è pacifico, tra gli esperti del settore, che il virus proceda verso il divenire ubiquitario, mentre l’auspicio maggiore è che degradi, in termini di sintomi e manifestazione clinica, verso una più comune influenza.

 

Le previsioni sul quando finirà il Covid non possono essere certe, tutto dipende dall’andamento della curva dei contagi, che a sua volta dipende dal rispetto di tutte le misure precauzionali.

Quando finirà il Covid

Quando finirà il Coronavirus.
Fonte immagine 123rf.com con licenza d’uso.

L’immunologo Francesco Le Foche si fa portatore di buone notizie sostenendo che in primavera l’epidemia sarà domabile, restando decisivo il buon uso delle mascherine.

 

Quando finirà il Covid? La risposta certa non è cristallizzabile in un tempo determinato poiché “La battaglia verrà vinta con vaccino e cura”, come sostiene le Foche e il tempo che ci distanzia da questi traguardi implica una resistenza di almeno altri 5-6 mesi.

 

Francesco Le Foche è un medico immunologo clinico presso l’università La Sapienza di Roma, le sue previsioni sono speranzose, ma restano concrete.

 

Dinnanzi all’accrescimento della curva e ai dati che ieri sfioravano quota 6mila, va ricordato il ruolo chiave della prevenzione: mascherine, igiene delle mani e distanziamento.

 

 

Quando finirà il Covid

Il virus non è mutato, dobbiamo mantenere la guardia alta e resistere.
Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso.

I ricoveri in terapia intensiva e i decessi sono calati, da cosa dipende questo dato e quando finirà il Covid?

 

Allo stato attuale la maggior parte dei contagiati si esprime in una forma di malattia blanda, ciò probabilmente è dovuto a una scarsa carica virale del Sars-CoV-2, all’igiene delle mani e dei luoghi, al distanziamento e al capillare uso delle mascherine.

Le misure di sicurezza bloccano il virus o ne riducono la trasmissione.

 

Attenzione a non confondere i piani del discorso: quando si dice che l’atteggiamento del virus svela oggi una minore carica virale non si intende significare che abbia perso aggressività.

L’imunologo spiega: “Il virus è esattamente lo stesso. Per carica virale si intende la quantità di virus che aggredisce una persona esposta al contagio. Se la carica è bassa l’individuo non si ammala”.

 

Ecco chiarito perché la malattia è più “sostenibile”, gli ospedali meno oberati e le terapie intensive non al collasso, ma sta a noi mantenere questo stato di cose posto che il virus c’è ed è ubiquitario (ovvero è un po’ dappertutto).

 

La battaglia verrà vinta dalla scienza che sarà pronta con vaccini e farmaci, quindi dobbiamo resistere altri 5-6 mesi attrezzando gli ospedali meglio di quanto sia stato fatto fino a oggi, considerando anche che il Covid si mischierà con l’influenza”, così Francesco Le Foche rassicura la popolazione.

 

Sono sulla buona strada almeno 4 vaccini basati su diverse tecnologie. Uno o più tra questi dovrebbero essere pronti e somministrabili a fine inverno o anche prima. Sono inoltre in dirittura d’arrivo gli anticorpi monoclonali, in cui credo molto. Avranno un ruolo fondamentale come è stato per altre malattie, ad esempio quelle autoimmuni. Sono farmaci biotecnologici che svolgono la funzione del sistema immunitario nel difenderlo. Nel caso di questo virus bloccano la proteina Spike grazie alla quale penetra nelle cellule e agiscono in 3-4 ore. I pazienti dopo 3 giorni stanno bene. Come Trump”, aggiunge ancora l’immunologo.

 

Quando finirà il Coronavirus

Misure cautelari per limitare il Coronavirus.
Fonte immagine 123rf.com con licenza d’uso.

 

In questa delicata fase di convivenza la regola d’oro resta la mascherina, ovviamente associata al distanziamento e all’igiene delle mani.

 

Attenzione al corretto uso delle mascherine: rispettate i tempi di uso come indicati nei bugiardini, e se la mascherina si inumidisce, come può accadere a chi ha una vita attiva, è raccomandabile cambiarla.



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