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Dieta dell’acqua: come funziona e quanti chili si perdono

La dieta dell’acqua è un regime alimentare ipocalorico ideato dal dott. Sorrentino che propone l’assunzione di acqua a stomaco vuoto prima dei pasti principali.

di Carla Gozzer

01 Febbraio 2023

Dieta dell’acqua: come funziona e quanti chili si perdono

La dieta dell’acqua è una dieta ipocalorica che promette risultati già dalla prima settimana ed ha in media una durata di 30 giorni. Il nome stesso suggerisce l’elemento chiave di questa dieta: l’acqua. Insieme al giusto regime alimentare e all’attività fisica, promette di far dimagrire, ma soprattutto di svegliare il nostro metabolismo e perdere almeno 1 kg a settimana.

Come si chiama la dieta dell’acqua

La dieta dell’acqua in realtà prende il nome di “metodo Sorrentino” dal suo creatore, il dott. Sorrentino. Il medico dietologo e nutrizionista che ne è padre e promotore suggerisce un’alimentazione sana e bilanciata a cui si aggiunge un’assunzione consapevole di acqua a stomaco vuoto. O meglio nel suo libro “La dieta dell’acqua: cosa mangiare, che acqua bere per stare bene e perdere peso”, (Ed. Salani, 2014) scritto insieme alla dott.ssa Paola Gambino, è l’autore stesso che propone “come organizzare la nostra alimentazione attorno ai liquidi”.

Ma perché bere acqua farebbe dimagrire? Cerchiamo di capire insieme come funziona questa dieta valutandone benefici ed eventuali rischi.

La dieta dell’acqua: acqua come alimento

È sapere comune che l’acqua è un elemento necessario alla vita. È presente in ogni organo e sistema del nostro corpo dove svolge funzioni importantissime. Ad esempio costituisce:

  • il 25-30% delle ossa,
  • il 75% del cervello;
  • l’85% del plasma sanguigno;
  • il 99% del liquido cerebrale e del midollo osseo.
 

Nel latte materno è presente con una percentuale dell’87%. L’acqua inoltre è responsabile dell’elasticità e della compattezza della pelle. Il dott. Sorrentino ne fa la colonna portante per la sua dieta dell’acqua: questo elemento infatti contiene sali minerali che il nostro corpo può assimilare. Nello specifico sono presenti:

  • calcio, importante soprattutto per le ossa e per il funzionamento dei muscoli;
  • magnesio, fondamentale per il cuore e i vasi sanguigni, le ossa, i muscoli e il sistema nervoso;
  • sodio e cloro, importanti per il bilanciamento idrico nei vari distretti del corpo;
  • zolfo, importante per la costruzione delle proteine e nelle respirazione.
  • fluoro, importante per i denti;
  • Rame e Selenio che sono antiossidanti (fonte Ministero della salute).

Mantenere il bilancio idrico

Il creatore della dieta dell’acqua sostiene che in media ogni adulto perda circa 2-2,5 litri di acqua al giorno. Infatti l’acqua viene persa facilmente nel corso della giornata, ad esempio nella termoregolazione con il sudore, nella respirazione tramite l’espirazione di vapore acqueo (visibile come nuvoletta quando fa particolarmente freddo), nell’atto della minzione.

La mancanza di acqua può provocare affaticamento, stanchezza, difficoltà di attenzione e della termoregolazione corporea e altre conseguenze alla salute fisica e psicologica delle persone. A livello metabolico la disidratazione può comportare la difficoltà di digestione, inficiare il trasporto e l’assorbimento dei nutrienti così come l’eliminazione delle sostanze di scarto. A livello cellulare e molecolare, senza un ambiente acquoso non è possibile nessuna reazione chimica.

 

Quest’acqua persa deve essere in qualche modo reintegrata. I meccanismi interni del corpo umano sono due:

  • il riassorbimento dell’acqua a livello renale, responsabile della densità delle urine,
  • l’attivazione dello stimolo “Sete”.

Bevendo possiamo recuperare l’acqua necessaria a riequilibrare il bilancio idrico, ma anche mangiando si può assumere acqua. Sul sito del Ministero della Salute si legge che adolescenti, adulti e anziani dovrebbero assumere tra i 2 e i 2,5 litri al giorno “sia mediante consumo diretto che attraverso alimenti e bevande di ogni genere

Perché la dieta dell’acqua fa dimagrire

Nella dieta dell’acqua, la quantità di H2O da assumere quotidianamente rimane la stessa consigliata dagli esperti del Ministero (2-2,5L/die) ma cambia la modalità: è necessario bere a stomaco vuoto e non viene conteggiata l’acqua contenuta nel cibo.

 

Perché l’acqua così assunta farebbe dimagrire? Il motivo più intuitivo è che l’acqua induce un senso di sazietà e riduce l’appetito famelico. Inoltre la giusta quantità di acqua elimina le scorie metaboliche e combatte la ritenzione idrica.

In più, è stato osservato che nelle persone in sovrappeso il tessuto muscolare è spesso disidratato e meno attivo dal punto di vista metabolico. L’idratazione potrebbe quindi fornire una sorta di “spinta metabolica” in questo distretto: i muscoli idratati lavorano meglio e consumano di più.

 

Inoltre bere acqua a stomaco vuoto attiverebbe il processo di termogenesi. L’acqua bevuta infatti è più fredda rispetto al corpo che quindi è costretto a spendere energie per scaldarla e portarla alla temperatura di circa 37°C. Il processo si attiva una ventina di minuti dopo aver bevuto e dura tra i 30 e i 60 minuti. Per questo il dott. Sorrentino propone l’assunzione ripetuta durante la giornata di due bicchieri d’acqua prima di mangiare.

Dieta dell’acqua: come funziona e quanti chili si perdono
Donna in cucina versa acqua in un bicchiere, dieta dell’acqua – Foto diritto d’autore: lobachad© 123RF.com – ID Immagine: 185335388 con licenza d’uso.

Come funziona la dieta dell’acqua

La dieta dell’acqua prevede l’assunzione di due bicchieri d’acqua a stomaco vuoto prima dei pasti principali e uno prima degli spuntini mattutino e pomeridiano per un totale di circa 2 litri al giorno suddivisi in 8 bicchieri. Il regime alimentare prevede 5 pasti al giorno (colazione, merenda mattutina, pranzo, merenda pomeridiana, cena) .

I pasti proposti sono ricchi di alimenti sani e anch’essi ricchi di acqua, cotti spesso al vapore, alla griglia o bolliti:

  • tanta frutta e verdura,
  • pesce e carni bianche,
  • pasta, una volta al giorno con moderazione
  • pane e pizza, anche questi con moderazione.
 

Nella dieta dell’acqua i bicchieri d’acqua vanno sorseggiati lentamente prima di ogni pasto:

  • 2 prima di colazione;
  • 1 a metà mattina;
  • 2 prima di pranzo;
  • 1 a merenda o prima di andare a letto;
  • 2 prima di cena.
 

Ovviamente si può bere anche quando si ha sete e durante i pasti.

Quali sono I rischi della dieta dell’acqua

Prima di variare il proprio regime alimentare è bene sempre confrontarsi con il proprio medico di fiducia e non affidarsi mai al fai da te. Sebbene a un occhio profano sembri innocua, la dieta dell’acqua non è adatta a tutti.

In primo luogo, esistono diversi tipi di acqua: la diversità è riconducibile alle percentuali di sali ed elementi disciolti in essa. La legge infatti ammette una certa variabilità di composizione e queste differenze danno proprietà e sapori diversi alla bevanda. Alcune tipologie di acqua sono molto adatte in determinate condizioni di salute, altre invece andrebbero completamente evitate in presenza di alcune patologie.

 

Assumere un’eccessiva quantità di acqua per un tempo prolungato potrebbe provocare effetti indesiderati in molte condizioni di salute, per citarne alcune:

  • cardiopatie o malattie del circolo sanguigno;
  • osteoporosi;
  • diabete;
  • patologie del rene e del sistema di escrezione;
  • patologie del fegato;
  • gastriti;
  • gravidanza;
  • menopausa;
  • anoressia;
  • patologie croniche.
 

Inoltre il senso di sazietà è provvisorio, potrebbe indurre a spuntini fuori pasto magari di cibo meno sano di quello proposto. Un altro rischio della dieta dell’acqua che potrebbe deludere speranze ed aspettative è che non si dimagrisce solo bevendo acqua: senza attività fisica e un buon regime alimentare è facile riprendere i chili persi nella prima settimana.

Concludendo, la dieta dell’acqua è un regime ipocalorico che riequilibra i nostri liquidi: oltre ad avere effetti benefici, comporta dei rischi e ha una durata limitata nel tempo che varia per ogni persona e che solo il medico competente può definire. Inoltre al termine del periodo di regime è necessario seguire ulteriori indicazioni di un professionista della nutrizione per mantenere gli eventuali risultati ottenuti.



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