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Festa dei lavoratori: come spiegare ai bambini il 1°maggio e la festa del lavoro

di Federica Federico

01 Maggio 2012

festa dei lavoratori: come spiegare ai bambini il 1°maggio ea la festa del lavoroCosa sanno del lavoro e della festa del 1° maggio i nostri bambini? Come va raccontata ai piccoli la fiaba dell’ ”onore del lavoratore e della nobiltà del lavoro”?

I nostri sono i figli di un’Italia mortificata dalla crisi economica e “stretta” nella morsa di una politica europeista di cui comunemente stentiamo a percepire i benefici. I bambini che nascono oggi vivono accanto a genitori “banalmente” preoccupati di far quadrare i conti a fine mese, angosciati dal pensiero di mantenere il posto di lavoro in un periodo in cui la parola recessione diviene sinonimo di contrazione della produzione e perdita delle posizioni lavorative.

L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, oggi, 1° maggio dell’anno 2012, questa affermazione di principio che senso assume?

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” è storicamente l’ordine fondamentale della Costituzione italiana, assunto come principio di ogni legge e disposizione normativa, perciò decantato al primo comma e come primo capoverso del primissimo articolo della nostra carta fondamentale.

Praticamente tale “monito” avrebbe voluto ancorare al lavoro e alla produzione la partecipazione dell’individuo alla vita pubblica ed insieme alla crescita e all’evoluzione dello Stato.

festa dei lavoratori: come spiegare ai bambini il 1°maggio ea la festa del lavoroTeoricamente la collettività cresce di pari passo con la sua capacità di produrre ricchezza e generare progresso, lavorando tutti, ciascuno nel proprio ambito, con le proprie competenze, adoperando il proprio estro ed il proprio genio, ci si arricchisce, ci si emancipa e si conquista “potere e libertà”.

La libertà dell’individuo, il suo benessere sociale e familiare, come la sua “pace civile” risiedono potenzialmente nel lavoro! In questo senso il lavoro è il verbo positivo che ogni società civile dovrebbe decantare, affermare e difendere.

Nel lavoro l’uomo trova la propria dimensione se ed in quanto esso generi soddisfazioni morale ed economica. L’uomo produttivo attraverso la realizzazione ultima dei suoi lavori ha modo di vede, toccare ed apprezzare il risultato delle sue capacità, del suo impegno e del suo slancio. Il concretizzarsi di una produzione testimonia all’uomo che la realizza la sua partecipazione al mondo, al progredire ed alla vita. festa dei lavoratori: come spiegare ai bambini il 1°maggio ea la festa del lavoroAccanto a ciò il valore economico del danaro permette all’individuo di interagire con la società: lavorando si percepisce un compenso come “risposta positiva alla produzione” e con esso si soddisfano i bisogni della vita (bisogni individuali e familiari).

Ogni soddisfazione di un bisogno sociale pretende un impegno emotivo ed economico e rappresenta un’adesione dell’individuo al contesto generale in cui vive ed al quale si adatta.

Così le famiglie in formazione acquistano (o dovrebbero acquistare) la casa ove far crescere i loro figli; le neo mamme comperano per i nascituri il corredino; i genitori lavorando e pagando le tasse “finanziano la scuola” e quindi “scommettono” sull’istruzione dei figli (i propri e quelli degli altri); i nonni sostengono le famiglie e aiutano nella gestione dei bambini, soprattutto quando la mamma ed il papà sono costretti ad allontanarsi dai piccoli a causa dell’impegno lavorativo.

Tutti esempi, questi, di ciò che il lavoro determina nella vita dell’uomo … nessuna delle cose appena citate (a titolo di mero esempio) potrebbe mai realizzarsi né mai si realizza ove manchi il lavoro e con esso il danaro.

<<Tutto gira intorno ai soldi!>> Non è un luogo comune o un frase fatta, è, piuttosto, una certa verità dinnanzi alla quale non dobbiamo piegarci ma per la quale dobbiamo lottare.

<< La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione. >>

Oggi non parlerò ai miei figli del lotte che furono dei lavoratori … ma delle lotte che saranno e di quelle che oggi ci sono da combattere.

festa dei lavoratori: come spiegare ai bambini il 1°maggio ea la festa del lavoroAi bambini va raccontato che il lavoro è un istinto sociale, un sistema di partecipazione al divenire del mondo, un modo per “lasciare il segno” nella società. Il rapporto tra il danaro ed il lavoro non può e non deve essere un privilegio o una concessione, esso è e deve rimanere un diritto.

festa dei lavoratori: come spiegare ai bambini il 1°maggio ea la festa del lavoroC’era una volta un Re, vecchio e stanco ma che non voleva morire.

Il primo giorno dell’anno radunò a corte tutto il suo popolo: ad ogni contadino diede un soldo per ogni semino piantato durante l’anno passato; ad ogni pastore un soldo per ogni pecora nata in quello stesso periodo; ad ogni muratore assegnò un soldo per ogni costruzione fatta e ad ogni coppia donò un soldo per ogni figlio.

A tutti promise che avrebbe dato ancora più soldi per ogni altro “bene” messo a frutto nel regno durante l’anno che si stava aprendo e così li congedò.

Al primo giorno dell’anno successivo molti furono i soldi che il re dovette distribuire per mantenere la sua promessa. Il contadino aveva comperato più semi e piantato più piante; il pastore aveva fatto nascere tante pecorelle; il muratore aveva acquistato più calce e costruito molte case; le mamme ed i papà avevano sfamato i loro figli col soldo del Re e perciò avevano avuto la possibilità di metterne al mondo altri.

Il regno era divenuto bello vivo e rigoglioso perché tutti, nessuno escluso, avevano visto “circolare” i soldi del Re … e lui il Re si sentiva meno stanco e meno vecchio.

Questa è “la favola” che oggi racconterò a mio figlio per dimostrargli che il lavoro è un diritto dell’uomo, una conquista sociale e una manifestazione della libertà personale intesa come possibilità e capacità di partecipazione.festa dei lavoratori: come spiegare ai bambini il 1°maggio ea la festa del lavoro

Caro Nonno Monti, racconti anche Lei una favola buona ai Bimbi Italiani … una favola fatta di speranze oltre che di sacrifici … perché con i soldi del Re nessun suddito vuole arricchirsi ma tutti vogliono lavorare, vivere e partecipare!



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