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Belen Rodriguez: non è una brava ragazza e Stefano De Martino lo sa?

di Federica Federico

09 Maggio 2012

Belen Rodriguez la Mina Vagante“Belen Rodriguez la Mina Vagante” così titola il settimanale oggi.

L’intestazione capeggia sulla copertina come un gioco più che come una condanna, come un invito alla briosa lettura più che come un monito a riordinare, ruoli, priorità ed ideali di vita.

Di fatto ad uno sguardo adulto e critico Belen appare per quella che è: una diva a cui piace e fa comodo alimentare la propria fama.

In questi mesi, complice forse la scuola di Corona, Belen ha potuto e saputo accrescere la sua notorietà anche attraverso vicissitudini non sempre piacevoli. Persino il silenzio dinnanzi al video hot è stata una mossa vincente, come efficace è stata la difesa pubblica operata dall’ex fidanzato ed il di lui appello alla privacy. Appello che chiaramente nessuno ha rispettato.

Belen è stata ovunque: video, blog, TV, palco di Sanremo … con lei persino gli ospedali sono divenuti set cinematografici.

Dopo il video – lesivo della sua intimità – qualcuno si aspettava una rivincita ideologica di Belen. Ella poteva divenire una paladina del rispetto della dignità femminile. In realtà ha preferito esprimersi con più semplici voli di farfalle, usando, ancora una volta, quel corpo già noto.

Belen Rodriguez la Mina VaganteOggi la immortala in una immagine di Gianlica Saragò; è ritratta in uno splendido abito rosso: spalle scolpite, viso di porcellana, gamba come disegnata dalla mano di un pittore divino … e vista così, modella, versione immobile e silente, sembra quasi innocua e persino ammirabile.

Ma appena a sinistra capeggia una scritta che riporta una dichiarazione rilasciata dalla stessa Belen: << Sono un pericolo ambulante. Sono libera di mente. Non ho voglia di fare la finta brava ragazza>>.

Questa si chiama “confessione” o meglio è una dichiarazione liberatoria volta a discolparsi?

Probabilmente è l’espressione più intima e vera che Belen abbia mai regalato al suo pubblico, dichiarandosi liberamente “Cattiva”. Nessuna diva e bella veramente senza essere dannata.

Ma in fin dei conti tutto ciò lascia il tempo che trova. Belen ruba uno spazio alle copertine, alla tv, agli occhi degli uomini che è relativo: è relativo alla sua bellezza, al tempo in cui la conserverà ed a come la preserverà. Già adesso deve fare i conti con i 20 punti di sutura sulla braccia, appena ricamati sul suo corpo e causati dal recente incidente.

Le dive muoino col morire della loro bellezza? A volte si, a volte no. E dipende da quanto hanno emancipato la loro figura dagli stereotipi sessuali. Ci sono dive immortali e eternamente belle perché la loro grandezza è stata saggiamente condotta oltre la fisicità.

Oggi, dunque, titola bene, prende le giuste misure del fenomeno Belen!

Ma attenzione ai messaggi che questa Belen e quel De Martino (attualmente suo compagno) lanciano ai giovani ed ai giovanissimi.

De Martino fa il ballerino con la sigaretta tra le labbra e la pupa stretta al corpo; Belen fa successo passando di "Belen Rodriguez la Mina Vagante"tradimento in tradimento.

I giovani spesso aspirano a fama e successo e sarebbe auspicabile rendere loro nota e chiara una più giusta e seria via per raggiungere tali obiettivi: si arriva all’apice di un risultato duraturo e costante solo con fatica e sacrificio.

Nuoce a se stessi ed agli altri annodare tra loro i sentimenti, accavallare gli amori, accumulare i tradimenti. Nuoce spogliarsi e lasciare che il corpo ci conduca nella vita fungendo da solo veicolo di affermazione.

È un’epoca quella in cui viviamo capace di difficili e pericolosi capovolgimenti dei valori morali e sociali. Abbiamo recentemente assistito ad un improprio abuso della bellezza delle donne e abbiamo tristemente dovuto costatare che spesso le donne consciamente si lasciano abusare. Questo sfruttamento del proprio corpo e della propria bellezza a cui certe ragazze si prestano è figlio della modernità che pubblicamente ammette, avalla e pubblicizza fenomeni distorti alla maniera di Belen.

Il titolo di Oggi “Belen Rodriguez la Mina Vagante” si dovrebbe, allora, interpretare come un monito?

 



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